I piani di Elly Schlein e Giuseppe Conte, alleati ma anche avversari
Schlein immagina una coalizione di centrosinistra che abbia come perno il Partito democratico. Quindi Elly for president. Dall’altra parte Giuseppe Conte pensa a sé stesso per il dopo Meloni.
I loro piani non sono stati disvelati. Gli sherpa di Elly Schlein e Giuseppe Conte tengono tutto top secret. Evidente che i due siano alleati ma anche avversari. Essere alleati significa condividere un progetto politico, un’idea di Paese. Al momento l’unica idea comune è quella di allontanare Giorgia Meloni da Palazzo Chigi. Dopodiché competion is competion e di conseguenza tutto può succedere. Schlein immagina una coalizione di centrosinistra che abbia come perno il Partito democratico. Quindi Elly for president. Dall’altra parte Giuseppe Conte pensa a sé stesso per il dopo Meloni. D’altro canto, l’avvocato del popolo è già stato a Palazzo Chigi con due governi di colore diverso. Inoltre ritiene di essere “sfrattato” ai tempi della nascita del governo Draghi.
Il piano di Elly Schlein
Nel caso di Elly Schlein sarebbe invece la prima volta. Il piano segreto della segretaria del Pd passa dall’asse con Matteo Renzi. Il leader di Italia viva contempla il ritorno nell’alveo del centrosinistra a una condizione che l’eventuale presidente del Consiglio sia «Elly». La liason tra la numero uno del Nazareno e l’ex premier è iniziata l’estate scorsa, dalla famosa partita del cuore. Da quel momento i due sono tornati a parlare con una certa frequenza. Si confrontano con cadenza regolare sui dossier più importanti. Elly ascolta Matteo e viceversa. Nel disegno schleniano Renzi rappresenta la gamba centrista della coalizione, il punto di riferimento di tutti i moderati che potrebbero coalizzarsi e far parte del centrosinistra. Schlein lavora a una coalizione ampia che includa la sinistra, i Cinquestelle e gli ex margheritini. Renzi non ha posto veti, si dice pronto a mettere da parte vecchie ruggini e a trovare una sintesi programmatica. Evidente che ci siano differenze su alcuni dossier, si pensi alla questione giustizia, dove la postura renziana è garantista, mentre quella dell’ala di sinistra e dei Cinquestelle è più giustizialista. Sia come sia, il leader di Iv ritiene che in questo momento l’obiettivo dell’opposizione debba essere uno soltanto: vincere le elezioni politiche e riconfinare in minoranza l’attuale compagine di governo.
Conte si muove già da candidato in pectore
Dall’altra Conte, come si diceva, si muove già da candidato in pectore. In tanti martedì alla Camera, nel corso delle dichiarazioni di voto in vista del consiglio europeo, hanno notato l’attacco del leader dei 5Stelle nei confronti di Meloni: «Non ci racconti la favoletta dei complotti dei poteri; i poteri forti sono in luna di miele, basta complottismo, basta vittimismo, basta la sindrome da Calimero; governi se ne è capace». E ancora ieri i toni dell’avvocato del popolo sono stati dello stesso tenore, da leader in pectore del centrosinistra: « Sono sinceramente indignato: sentire un presidente del Consiglio che mente su una questione cosi' fondamentale come la sanita'. L'abbiamo sentita mentire anche sulle tasse, sugli extraprofitti, sulle tasse alle banche. Ma sulla sanita' diventa ancora più inaccettabile. Non si può mentire cosi' spudoratamente agli italiani, a tutti coloro che sono in fila per un pronto soccorso». In un video Conte prende di mira le misure del governo ma soprattutto la presidente del Consiglio: «Meloni cosa dice? Che ha raggiunto il record storico di investimenti in sanita'. È una falsità. Come si calcola la spesa? Lo si fa rispetto al Pil, non c'e' altro parametro. Ogni anno aumenta in valore assoluto. Noi siamo qua, al 2024, al 6,3, ma siamo arrivati anche al 6,2, nel 2026 andremo al 6,3% rispetto al Pil. Cosa significa? Ogni anno c’è l'inflazione, aumentano i costi, anche energetici, le spese per il personale, se tu diminuisci rispetto al Pil significa che stai tagliando effettivamente servizi nella sanita'. Nel 2020 (punto piu' alto della curva, ndr), quello dell'anno duro del Covid, c'e' stato un grandissimo investimento, siamo stati costretti a farlo con grande responsabilità, ma ancora nell'anno dopo eravamo al 7% del Pil, poi la caduta libera con Meloni. Dov'e' il record storico? Lo dice anche 'Il sole 24 ore', è il record negativo dal 2007».
Il piano dell'ex premier
Il piano di Conte passa dal rafforzamento dell’asse con Alleanza Verdi e Sinistra. In fondo, si diceva ieri in Transatlantico, «Giuseppe e Nicola (Fratoanni ndr.) hanno lo stesso nemico interno: Matteo Renzi». Su queste note Conte avrebbe siglato una sorta di patto con Fratoianni e Bonelli per pesare maggiormente all’interno della coalizione e per poter inviare un messaggio a Schlein che suona più o meno così: «Chi ha stabilito che sei tu la guida della coalizione? La somma di Avs e M5S rappresenta la maggioranza relativa della compagine di centrosinistra». Conte non intende cedere lo scettro della coalizione e vuole giocarsi la leadership fino in fondo. È forte l’assonanza programmatica tra M5S e Avs. Come del resto, la linea sulla politica estera sembra essere la stessa.
Come finirà?
Come finirà? L’impressione che la situazione si definirà più avanti. Di sicuro dopo la tornata elettorale delle regionali di Umbria, Emilia Romagna e Liguria. Nell’attesa Schlein e Conte continueranno a combattere contro Meloni senza perdere di vista i rispettivi piani. Alleati ma anche avversari, dunque.