[Il retroscena] Due governatori in cambio di Foa presidente della Rai. Ecco il patto Salvini-Berlusconi
Il leader della Lega va a vedere la partita del Milan ad Arcore e parla di “futuro” con il presidente di Forza Italia per un’ora e tre quarti. “Il centrodestra governa bene, andiamo avanti. Ma ho un impegno coi Cinquestelle e devono fare il reddito di cittadinanza”, dice. Gli azzurri sbloccano la nomina del presidente Rai e ottengono almeno due candidati presidenti alle prossime Regionali. D’ora in avanti, per evitare incomprensioni o tensioni e non impegnare i due leader, si sentiranno Giorgetti e Tajani. Di Maio smentisce imbarazzi, ma la Meloni non si accontenta delle parole del “Capitano”: “Facciamo un vertice di coalizione”
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Luigi Di Maio e soci si erano impegnati da giorni per rovinargli la serata. Prima hanno bloccato la nomina dell’azzurro Giovanni Toti a Commissario per la ricostruzione a Genova e poi, addirittura, hanno minacciato le sue tv facendo parlare il sottosegretario all’Editoria Vito Crimi di tetti pubblicitari da cambiare e di concessioni radiotelevisive da rivedere. Non sono riusciti però a trasformare l’atteso faccia a faccia tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi in un flop. Il leader di Forza Italia ha ceduto sulla presidenza della Rai a Marcello Foa; quello della Lega ha accettato di riservare al partito di Berlusconi due candidati presidenti alle Regionali e ha dato garanzie di “controllo” sugli alleati di governo, anche se sulle prospettive future resta il buio: “Vado avanti con questo governo, seguo il programma del centrodestra”, ha spiegato il vicepremier al più anziano padrone di casa, probabilmente piuttosto scettico sulle rassicurazioni dell’altro. Su richiesta degli stessi Cinquestelle e di quel Luigi Di Maio col quale - come ha ammesso in diretta tv - si “messaggia tutti i giorni più volte al giorno”, il ministro dell’Interno aveva scelto di non dare troppa importanza all’incontro ad Arcore con l’ex premier. “Non è un vertice, ma un faccia a faccia privato”, aveva provato a spiegare sabato sera. E a poche ore dalla visita, in diretta tv, dallo studio di Barbara D’Urso, aveva provato a ridimensionare ulteriormente la portata del summit: “Vado da Silvio Berlusconi a vedere il Milan perché lui ha la televisione più grossa della mia…”.
All’ordine del giorno del pre e post partita il futuro di una coalizione “sospesa”, la prossima legge di Bilancio e, in prospettiva, le elezioni europee. Ma appena gli ospiti sono arrivati a Villa San Martino, verso le 21.30, si è parlato di Rai. I forzisti avevano bloccato la nomina alla presidenza dell’ex giornalista de Il Giornale contestando il metodo della designazione, ma quel dossier sembra essersi sbloccato. Non a caso, il presidente Alberto Barachini, forzista, ha già convocato la Commissione di Vigilanza sulla Rai per mercoledì. Su un piano più generale, Salvini ha garantito di non volersi “sbarazzare” di Fi, né di considerarla una “terra di conquista”, assicurando, di averne, al contrario, “molto rispetto”. Come aveva già fatto in pubblico - evidentemente per fare pressione sull’interlocutore -, ha confermato però al Cavaliere di avere un lungo elenco di parlamentari del suo partito pronti a fare “la fila” per entrare nella Lega. Ciò detto, ristabilite le proporzioni tra le due forze politiche sulla base degli attuali rapporti di forze, il capo leghista ha confermato di voler correre alle Regionali in coalizione con Forza Italia e Fratelli d’Italia dicendosi anche disponibile a cedere agli azzurri due candidati presidenti.
Aperta una linea di dialogo costante e discreta
A vedere la partita del Milan che per la cronaca si è conclusa con un (triste) pareggio per uno ad uno, stavolta non c’erano solo Salvini e Berlusconi. La notizia dentro la notizia è che ad accompagnare il i due leader c’erano i due vice: il numero due del Carroccio e sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, e quello di Forza Italia, il presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani. Ed è ai “secondi”, che evidentemente ricoprono ruoli decisivi, che sono state demandate le ulteriori trattative. Anzi, alla luce dell’inevitabile eco che hanno i faccia a faccia tra il Capitano e il Cavaliere, nel corso del dopopartita si è deciso che d’ora in avanti saranno proprio loro, Giorgetti e Tajani, a consultarsi, a scambiarsi idee ed opinioni, a tenere aperta insomma una linea di dialogo costante e più discreta.
“I rapporti con Berlusconi sono sempre stati buoni, ne ho enorme stima. E’ stato un grande della politica, del calcio, dell’editoria, della televisione. E’ stato il primo a rompere il monopolio Rai… se non fosse per lui saremmo ancora con la sola Rai”, aveva detto nel pomeriggio il ministro dell’Interno ospite di Canale 5. “Parleremo di futuro”, ha aggiunto. Ma il futuro più prossimo per il vicepremier leghista - e per il percorso del governo - è oggi rappresentato dalla Legge di Bilancio. L’ex premier si è raccomandato di non alzare la pressione fiscale e ha sconsigliato Salvini dal portare a termine il progetto del reddito di cittadinanza, in quanto troppo “costoso e diseducativo”. Il leader azzurro gli ha anche manifestato al riguardo “le preoccupazioni di molti imprenditori, specie del Nord Est”, senza però ricevere nessuna rassicurazione. “Per i Cinquestelle è la prima cosa ed è nel contratto”, lo ha gelato il leghista. Rimane comunque l’impegno comune a portare avanti “un’azione politica per ridurre le tasse”, sulla base del quale i forzisti potrebbero essere disponibili a votare una serie di misure come la flat tax sulle partite iva. Ma se Salvini non ha potuto spingersi a ripudiare i contenuti del “contratto di governo” che Berlusconi considera più urticanti, il leghista, perlomeno, ha rassicurato il fondatore di Mediaset rispetto alle “minacce” di ritorsioni sui tetti pubblicitari alle tv minacciati dagli alleati di governo.
Il patto Salvini-Berlusconi
Alle 23,14, un’ora e tre quarti dopo il loro arrivo, i due leghisti sono usciti dalla residenza brianzola dell’imprenditore con quella stessa automobile - coi vetri oscurati - con la quale erano entrati. Da parte leghista nessun commento; da parte forzista solo parole di soddisfazione. “E’ stato un incontro positivo. A breve l’intero centrodestra si ritroverà per risolvere tutti i punti all’ordine del giorno e trovare posizioni comuni per i problemi che interessano il Paese”.pentastellati intanto negano di essere in imbarazzo per questa ripresa di dialogo nella coalizione di centrodestra, andata a pezzi proprio sul sostegno al governo Conte. “Sono fatti loro, del centrodestra. Noi abbiamo un contratto da realizzare”, ha tagliato corto, parlando da Nola, l’altro vicepremier, il capo politico del M5s. In attesa di capire che cosa ne sarà della coalizione è intanto la terza gamba del centrodestra nella formazione proposta agli elettori lo scorso 4 marzo, che si è vista tagliare fuori dal dialogo tra Lega e Fi. A Giorgia Meloni non resta che “abbozzare”: “Fratelli d’Italia auspica che l’incontro tra i vertici di Lega e Forza Italia sia risolutivo per superare le incomprensioni e sciogliere definitivamente il nodo della presidenza Rai”, ha scritto in una nota la presidente del partito. Ma l’ex ministro non si accontenta di andare a vedere una partita di calcio e punta i piedi pretendendo che si faccia un vertice come Dio comanda: “Se si risolverà la questione Rai sarà importante organizzare una riunione di coalizione per parlare insieme delle prossime elezioni regionali”.