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Il paese piccolissimo che va al ballottaggio 22-22-1 bianca e quello vicino dove sono tutti vaccinati

Due storie che meritano di esser raccontate: quarantacinque elettori che spaccano il paese

Massimiliano Lussanadi Massimiliano Lussana   
Foto Youtube
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Certo, Roma, la madre di tutti i ballottaggi, con lo scontro Michetti-Gualtieri reso ancor più infuocato dalle violenze di piazza di sabato pomeriggio, dall’assalto squadrista alla sede della Cgil e dal successivo scontro su tutto.

Certo, Torino con il più sabaudo dei confronti, chiunque vinca, con la tradizionale vittoria del “modello Torino” assicurato nell’ultimo quinquennio anche da Chiara Appendino.

Certo, Trieste che pare l’unico baluardo invalicabile della destra e del centrodestra fra tutti i capoluoghi di Regione in cui si votava in questa tornata amministrativa.

E certo anche Benevento, con il ballottaggio per soli cento voti di vantaggio che ha fatto infuriare il sindaco Clemente Mastella, che ha esplicitato tutti i suoi dubbi su alcuni seggi.

E, per restare ai capoluoghi di provincia, certo Caserta, certo Varese, certo Isernia, certo Latina e certo Savona.

E, insieme a loro, certo gli altri 55 Comuni con più di 15mila abitanti in cui nessuno dei candidati ha superato il 50 per cento dei voti e quindi i primi due classificati vanno al ballottaggio domenica e lunedì prossimi.

Ma fra i 67 Comuni che vanno al ballottaggio sui 1340 al voto in questa tornata ce ne sono tre che hanno una storia completamente diversa: sono sotto i 15mila abitanti, ma i tempi supplementari si sono resi necessari perché due candidati sindaci sono arrivati esattamente pari; per la precisione, si tratta di Corchiano, in provincia di Viterbo (1141 voti per ciascuno dei due candidati, con uno spoglio thrilling); di Torricella Verzate in provincia di Pavia (243 voti pari) e di Rondanina, in provincia di Genova.

Ed è proprio la storia di Rondanina quella che vale la pena di raccontare oggi, visto che si tratta del Comune più piccolo di tutta la Liguria, uno dei più piccoli d’Italia: l’ultimo censimento dice 52 abitanti e gli elettori 76, un gioco di specchi dovuto solamente agli iscritti alle liste dell'AIRE, gli italiani emigrati all'estero, che ovviamente non tornano per le amministrative.

Alla fine, i votanti sono stati quarantacinque, 22 hanno scelto come loro sindaco del cuore Gaetanino Giovanni Tufaro, candidato dalla lista “Innovazione Progresso Rondanina”, che aveva come simbolo il profilo stilizzato del paese, su sfondo colorato e altri 22 Claudio Agostino Casazza, candidato primo cittadino per la “Lista Civica Rondanina per noi”, che aveva come simbolo una colomba. E, paradossalmente, il cittadino che ha imbucato nell'urna la sua scheda bianca, una sola, avrebbe potuto decidere da solo il sindaco.

E’ una specie di Ohio del Parco dell’Antola e della Valtrebbia, Rondanina, un’insenatura di una valle, quasi una valle al quadrato, che lungo le curve infinite della statale 45, ancora sopportabili sul versante ligure, ma davvero al limite dove la competenza passa all’Anas di Bologna, porta da Genova a Piacenza, passando per lo splendore di Bobbio, il borgo più bello d’Italia, che era anche sede vescovile e se ci si passa si capisce perché.

Un posto che conquistò Giorgio Caproni, che era qui a fare l’insegnante e ci scrisse anche una poesia, “Statale 45” per l’appunto, e Ernest Hemingway che la descrisse come “la valle più bella del mondo”, anche perché la Gorreto di Sergio Capelli è il posto più pescoso del mondo, nelle acque cristalline del Trebbia.

Insomma, Rondanina è una specie di spin-off di tutto questo, spesso evocata dai politici liguri come misura della regione in cui piccolo è bello. Alle scorse elezioni Angelo Toscano, il candidato del centrodestra, fece campagna elettorale stabilendosi lì con un camper ed ebbe anche un ottimo riscontro elettorale. L’ex ministro dei Trasporti del governo di Romano Prodi, Claudio Burlando, quando era governatore portò addirittura lì tutta la giunta per una seduta importante e significativa.

Insomma, stavolta, Rondanina è diventata ancor più simbolica con il 22 a 22 e i giornali locali hanno mandato i loro migliori inviati per raccontare la storia: Massimo Calandri de “Il Lavoro-Repubblica” è andato a caccia dell’elettore che ha depositato la scheda bianca e che rischia di essere decisivo al ballottaggio; Silvia Pedemonte de “Il Secolo XIX” che ha una scrittura poetica da Caproni 4.0 ha raccontato financo i gatti del paese, con la ciotola per sfamarli fuori dal palazzo municipale.

Insomma, domenica e lunedì, oltre al ballottaggio di Savona, dove il centrosinistra è in vantaggio a sorpresa di dieci punti percentuali sul centrodestra che aveva vinto la scorsa volta, tutti gli occhi saranno anche su Rondanina.

E c’è anche la soluzione al problema se dovesse finire nuovamente pari. Non funziona come ai rigori nelle competizioni internazionali quando si procede ad oltranza, ma vince il più anziano fra i due contendenti (eventualmente) per la seconda volta a pari merito. Nella circostanza, si tratterebbe di Casazza.

Ma non sono finite le sorprese che arrivano da questo lembo di terra, valle che si innesta nella Valtrebbia: perché il Comune a fianco di Rondanina, Fascia, anch’esso fra i venti più piccoli d’Italia come i confinanti, vanta un altro record, come se fossimo nella terra di mezzo di “Strano ma vero”.

Fascia vanta infatti il record del Comune con il 100 per cento di vaccinati. E quando Enrico Castanini, l’uomo dei numeri di Regione Liguria che monitora tutti i vaccini minuto per minuto con la piattaforma di Liguria Digitale l’ha comunicato a Giovanni Toti, il presidente della Liguria ha immediatamente festeggiato: “Complimenti ai 65 residenti di Fascia, Comune del Parco Naturale Regionale dell’Antola, che ha raggiunto l’immunità totale: tutti i suoi abitanti hanno almeno una dose di vaccino. È il primo Comune ligure ad aver raggiunto il 100% dei vaccinati; un Comune non grande ma che è riuscito a cogliere appieno l’importanza della vaccinazione e spero che tutti gli altri seguano il suo buon esempio”.

Ed è quasi l’ennesima dimostrazione che le elezioni e la passione civile funzionano dove ci si vaccina. La disfatta nelle urne del mondo populista e No Vax, è stata sottolineata ieri sera dal ministro della Salute Roberto Speranza a “Che tempo che fa”, quando ha spiegato a Fabio Fazio che “gli elettori hanno scelto chi ha avuto un approccio serio alla pandemia”, ma anche da Matteo Bassetti: “Alle elezioni gli italiani hanno premiato la scienza, sono stati bastonati quei partiti che propagandavano l’anti-vaccinismo, l'anti-scienza e andavano dietro ai maghi Merlino e ai complotti. Mi pare che l’Italia abbia premiato la scienza e la medicina, sono stati bastonati alle urne quei partiti che hanno portato avanti l’antivaccinismo, coloro che hanno preso posizioni contro la risposta grandiosa data dal Servizio Sanitario Nazionale, da tutti i sanitari in prima linea, da Figliuolo e da Draghi. La politica che ha detto che i vaccini facevano male ha preso una forte bastonata alle elezioni. Se dopo questa bastonata elettorale qualcuno non cambierà registro vuol dire che non ha capito. Quando tu lisci il pelo a personaggi che dicono che bisogna curare il Covid con la liquirizia o con le vitamine e che i vaccini ammazzano la gente, alla fine la gente non ti segue. Qualcuno mi accusa di fare politica? Io faccio politica sanitaria, non ho necessità di fare politica. Sono alcuni partiti che vogliono fare il mio mestiere, dicendo che il Covid si cura con la liquirizia e che i vaccini ammazzano la gente. Qualcuno della politica è venuto a dire che io non potrei parlare in tv della mia materia, cioè delle malattie infettive, il problema sono i politici che invadono il campo dei medici, se loro facessero il loro mestiere noi faremmo il nostro, ma è evidente che se invadi il nostro campo, i medici e gli scienziati si difendono”.

Insomma, a Fascia e Rondanina ha vinto anche Bassetti.

Massimiliano Lussanadi Massimiliano Lussana   
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