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Meloni: "Maggiore incidenza di immigrati negli stupri". Salvini le fa eco. Ma è proprio così? Il fact cheking

Nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la premier e il vice leghista danno la loro lettura del fenomeno rimarcando "aggressioni crescenti da parte di stranieri". I numeri messi insieme dall'Istat però dicono che la realtà è molto più complessa

Antonella A. G. Loidi Antonella Loi   
Meloni e Salvini in Parlamento (Ansa)
Meloni e Salvini in Parlamento (Ansa)

Dopo la bufera che ha investito il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che alla presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin - creata in memoria della ragazza uccisa l’anno scorso dall’ex fidanzato Filippo Turetta - aveva detto, tra le altre cose, che "l’incremento di fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e di devianza in qualche modo discendenti da una immigrazione illegale", altri esponenti del govenro tornano sulla questione. Nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne l'argomentazione resiste come elemento portante dell'analisi del fenomeno da parte della premier, Giorgia Meloni, e del ministro dell'Interno, Matteo Salvini. 

La prima, in un'intervista a Donna Moderna, indica i "segnali molto importanti" dati dal suo governo per garantire maggiore sicurezza alle donne, tra cui "le assunzioni e il trattamento delle forze dell'ordine, poi i reati perché anche quelli servono per combattere l'insicurezza dilagante nelle nostre città, e il tema del contrasto all'immigrazione illegale di massa". E mettendo le mani avanti con la premessa che "adesso verrò definita razzista", Meloni spiega il suo pensiero sottolineando che "c'è una incidenza maggiore, purtroppo, nei casi di violenza sessuale, da parte di persone immigrate, soprattutto illegalmente. Perché, chiaramente, quando non hai niente, si produce una degenerazione che può portare da ogni parte", deduce la premier. 

Un ragionamento, quello dell'immigrazione illegale come causa primaria della violenza sulle donne che evidentemente pervade tutte le anime di questo governo di destra-centro, visto che anche il vicepremier, Matteo Salvini, in un post su X, ha inteso individuare le responsabilità nell'incidenza "crescente" degli "aggressori stranieri". Per il leader leghista si tratta di "un dato preoccupante che non sminuisce in alcun modo i casi italiani ma evidenzia le pericolose conseguenze di un'immigrazione incontrollata, spesso proveniente da Paesi che non condividono i principi e i valori occidentali. È dovere morale di tutti noi preservarli e difenderli a tutti i costi, per la sicurezza delle donne di oggi e di domani", ha aggiunto. 

Immigrati e stupri: fact cheching sulle parole del governo

Ma è proprio così? Il network Pagellapolitica.it, in un "fact checking" pubblicato all'indomani delle dichiarazioni di Valditara, ha provato a mettere insieme i dati e capire se il fenomeno così come descritto dal ministro dell'Istruzione prima e dalla premier e dal suo vice poi, corrispondano al vero. Intanto il numeri su una presunta crescita delle violenze sessuali nei confronti delle donne. I dati dell'Istat, confortati da quelli diffusi dal ministero dell'Interno, dicono che le denunce nel 2023 corrispondono a 6.231, dato sotanzialmente equivalente anche se in leggero caro rispetto a quello dell'anno precedente dove si sono registrate 6.293 querele, in crescita a partire dal 2020. 

E' importante sottolineare come le querele per violenza sessuale non sempre abbiano un responsabile noto. Istat nei suoi dati pubblica i numeri per entrambi i casi, mentre il ministero dell'Interno rende nota la nazionalità del denunciato o arrestato nel suo rapporto periodico sulla violenza di genere.

Dati a confronto

Dal 2015 a oggi i numeri sono altalenanti, ma comunque sempre in crescita. Secondo i dati dell'Istituto di statistica, nel 2022 il 42,2 per cento degli autori di violenza sessuale denunciati o arrestati dalle forze di polizia era straniero, senza che ci sia distinzione alcuna tra regolari e irregolari. Tanto meno risulta una distinzione tra quelli che vivono in condizione "di marginalità e di devianza", che i tre esponenti di governo indicano come elemento centrale dell'"incidenza della violenza contro le donne.

Molte donne non denunciano le violenze

Intanto, sottolinea Pagellapolitica, non è da sottovalutare il fenomeno della sottodenuncia. L'Istat infatti in diverse occasioni ha messo in risalto il fatto che questo tipo di reato così come molti di quelli contro la persona hanno "una dimensione sommersa molto elevata". Che significa che la maggior parte delle donne non denuncia. Nel 2021 l'Istat scriveva che "alle violenze sessuali è associata una scarsissima propensione alla denuncia, considerazione che rende i dati desunti dalle denunce presentate alle forze di polizia poco adatti a fornire una stima quantitativa del fenomeno. È inoltre ragionevole pensare che i casi denunciati siano quelli, mediamente, di gravità maggiore". 

Maggior propensione a denunciare uno straniero

Per valutare il sommerso sarebbe necessario produrre una nuova "Indagine sulla sicurezza delle donne", come quella condotta dall’Istat nel 2006 e nel 2014, la cui nuova edizione non è ancora stata pubblicata. Da quel documento risultava infatti che solo il 16 per cento delle donne che ha subito violenza l'ha denunciata. E il dato può diventare ancora più parziale se si considera che, come ha rilevato più volte l'Istituto di statistica, la propensione delle denunce verso chi commette una violenza sessuale è diversa a seconda delle nazionalità coinvolte. E quindi il comportamento delle cittadine italiane cambia a seconda che l'aggressore sia italiano o straniero

Per essere precisi, dice Istat che il 4,4 per cento delle denunce per violenza sessuale arrivate da italiane era rivolto contro autori italiani e che la percentuale sale al 24,7% se ad aver commesso il fatto è uno straniero. Così il tentato stupro vede percentuali che sono del 2,2 nel primo caso e 17,8 nel secondo. Quindi se una donna subisce una violenza da uno straniero è circa sei volte più probabile che lo denunci che se la subisce da un italiano. Tutti elementi che portano alla relatività del dato del 40 per cento circa di violenze compiute da stranieri. Anche perché, va evidenziato, gli immigrati da altri Paesi sono solo l'8,4 per cento della popolazione. La sproporzione è evidente così come lo sarebbe la necessità di analisi più approfondite del fenomeno per supportare parole e tesi su temi così delicati e complessi. 

Antonella A. G. Loidi Antonella Loi   
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