Meloni: “Spese militari al 2% del Pil nel 2025. Avanti su premierato e giustizia”
La premier al Senato risponde alle domande. Dai rapporti con gli Usa alla guerra in Medioriente, dai femminicidi alle liste di attesa: tutti i temi trattati
Nel corso del premier time al Senato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha risposto alle interrogazioni sui temi più attuali: dai rapporti con gli Stati Uniti al Medioriente, dal premierato alla riforma della giustizia. Accanto alla premier, 10 ministri seduti sui banchi del governo. Ha presieduto l'aula - quasi al completo - il presidente del Senato, Ignazio La Russa.
Le riforme: il premierato va avanti
"Il premierato sta andando avanti - ha detto Meloni in Senato -, continuo a considerarla la madre di tutte le riforme e, non dipende da me, ma dal Parlamento, ma la maggioranza è intenzionata a procedere spedita su questa riforma esattamente come è intenzionata a procedere spedita sulla riforma della giustizia". "Confermo di essere favorevole all'introduzione delle preferenze nella legge elettorale", ha detto Meloni.
I tribunali rimandano in Italia migranti con reati
"Abbiamo deciso di usare i centri realizzati in Albania come ordinari Cpr, abbiamo così iniziato a trasferire migranti irregolari in attesa di rimpatrio. A seguito di questa nuova disposizione alcuni Tribunali pare stiano stiano disponendo il ritrasferimento in Italia, ove il migrante avanzi una domanda di protezione internazionale anche quando questa sia manifestamente infondata". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al premier question time al Senato.
"Ora non voglio fare polemica ma - ha aggiunto - mi corre l'obbligo di condividere con voi quale sia il curriculum di queste persone a cui dovremmo considerare di dare protezione internazionale: quasi tutti i migranti trasferiti in Albania si sono macchiati di reati molto gravi, tra cui si annoverano furti, rapine, porto abusivo d'armi, tentati omicidi, violenze sessuali, pedopornografia, adescamento di minore, atti osceni in prossimità di minore. Qualcuno vuole a ogni costo fa restare queste persone in Italia, noi invece vogliamo rimpatriarle". "Alla fine di questa settimana oltre il 25% dei migranti trattenuti in Albania sarà già stato rimpatriato in tempi che sono molto veloci, a dimostrazione di come la strategia e le procedure che abbiamo messo in campo nonostante i tentativi di bloccarle per ragioni chiaramente ideologiche, stanno funzionando. Vogliamo un'Italia finalmente capace di far rispettare le regole, di essere intransigente con chi delinque e di difendere la sicurezza dei cittadini onesti".
La difesa: spese al 2%
"L'Italia finalmente raggiungerà il target" delle spese militari al 2% del Pil "nel 2025, perché c'è un governo che sa che mantenere gli impegni presi è fondamentale per farsi rispettare", ha detto Meloni, rispondendo al leader di Azione Carlo Calenda. "L'Italia e l'Europa - ha detto Meloni - devono rafforzare le proprie capacità difensive per rispondere alle responsabilità cui sono chiamate anche in ambito Nato, la libertà ha un prezzo". La premier ha ricordato anche la "necessità di costruire sempre un pilastro europeo della Nato capace di incentivare una solida base europea".
Liste di attesa: faccio appello alle Regioni
Sulle liste d'attesa in sanità "devo fare io un appello alle regioni". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al premier question time al Senato rispondendo a una interrogazione del presidente dei senatori Pd Francesco Boccia.
"Noi - spiega - stanziamo delle risorse che non gestiamo, le gestiscono le regioni, ok? Ma" per le opposizioni "la responsabilità è tutta del governo. Allora che cosa ha fatto il governo? Ha fatto un decreto sulle liste d'attesa" con cui può "eventualmente intervenire con dei poteri sostitutivi quando non si riesce" e "cerchiamo di dare una mano. Le regioni, trasversalmente in questo caso su questo non sono d'accordo però almeno gli italiani sappiano che abbiamo queste difficoltà perché altrimenti noi siamo semplicemente quelli che devono stanziare i soldi e essere responsabili di quello che non funziona. C'è un problema in questa cosa che segnalo".
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La crisi del Medioriente
"In Medio Oriente continuiamo a lavorare per la fine permanente delle ostilità e siamo attenti e appoggiamo il lavoro che i Paesi arabi stanno portando avanti. I Paesi arabi sono la chiave di volta nella soluzione del conflitto. C'è un piano di ricostruzione a Gaza credibile che hanno portato avanti, e anche per tracciare un quadro generale di pace e sicurezza, quadro che a nostro avviso deve includere anche la prospettiva dei due Stati", ha spiegato Meloni, rispondendo alla senatrice Michaela Biancofiore, presidente del gruppo Civici d'Italia, Nm, Udc, Maie.
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Il Pnrr
Su Transizione 5.0 "non abbiamo alcun problema a valutare nelle prossime settimane la curva reale di crescita e eventualmente a ridisegnarne l'impiego in armonia con la natura delle risorse. È un'opzione che il governo ha già avanzato al tavolo con le categorie produttive nell'ambito di quel lavoro di revisione del Pnrr che intendiamo avviare con la Commissione europea", ha detto Meloni, rispondendo al presidente dei senatori del M5S, Stefano Patuanelli.
Mini reattori nucleari per energia pulita
"Dall'inizio di questo governo abbiamo complessivamente destinato oltre 60 miliardi di euro per aiutare famiglie e imprese". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al premier question time al Senato, rispondendo al capogruppo del Pd Francesco Boccia, sui costi dell'energia.
"Sappiamo bene che se la questione non si risolve strutturalmente non la potremo mai continuare ad affrontare semplicemente mettendo risorse. perché le risorse non saranno mai sufficienti. È la ragione per cui il governo ha anche avuto il coraggio di varare un disegno di legge che riapre alla possibilità di produrre energia nucleare con mini-reattori puliti e sicuri, che io penso possano consentirci di avere energia a basso costo e indipendenza strategica".
Violenza sulle donne e reato di femminicidio
Al testo che introduce il reato di femminicidio "il Parlamento potrà apportare le modifiche che riterrà opportune per renderlo più efficace, credo che quella sia la sede per presentare la sua proposta e ampliare lo spettro del reato" ha detto la presidente del Consiglio, rispondendo a una interrogazione della senatrice Svp Julia Unterberger che chiedeva la disponibilità a introdurre "la fattispecie di reato per reprimere incitamento all'odio e alla violenza contro le donne". "Credo personalmente che i reati di opinione abbiano un confine un po' labile, ma troverà la maggioranza disponibile a discutere".