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Meloni esulta sul premierato e il campo largo risponde in piazza

Meloni fa un altro goal: l’aula del Senato dà il via libera al disegno di legge costituzionale Casellati, per intenderci il cosiddetto premierato

Giuseppe Alberto Falcidi Giuseppe Alberto Falci   
Meloni esulta sul premierato e il campo largo risponde in piazza
Il Senato ha approvato il ddl sul Premierato (Ansa)

Se si potesse usare una metafora calcistica il match di martedì 18 giugno è finito 1 a 1.  Un pareggio fra il centrodestra e il centrosinistra, dopo la vittoria di Giorgia Meloni alle elezioni europee, e il risultato niente male di Elly Schlein nella medesima competizione.

Il nuovo gol di Meloni

Insomma, la partita continua ad essere equilibrata. Favorita resta la coalizione di governo, perché ha ancora un margine di punti e perché  - al netto di tutto - continua ad essere compatta. D’altro canto, come sussurrano nemmeno troppo in Transatlantico, «gli altri azionisti della maggioranza dove  potranno mai fare senza Giorgia? ». E così  si ritorna al punto di partenza. Meloni fa un altro goal: l’aula del Senato dà il via libera al disegno di legge costituzionale Casellati, per intenderci il cosiddetto premierato: 109 i voti favorevoli, 77 i contrari, un solo astenuto. Il testo, di iniziativa governativa, ha superato così la prima tappa di un lungo percorso parlamentare che prevede altre tre letture. Ora il provvedimento passa alla Camera. Sarà ridiscusso tra tre mesi a Montecitorio.

La maggioranza festeggia

La maggioranza festeggia e festeggia soprattutto l’inquilina di Palazzo Chigi. «Un passo in avanti per rafforzare la democrazia, dare stabilità alle nostre istituzioni e mettere fine ai giochi di palazzo, restituendo ai cittadini il diritto di scegliere da chi essere governati». Le fanno eco le parole del ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani: «Con il voto di oggi abbiamo fatto un importante passo in avanti verso la riforma del Premierato. Una riforma che stiamo facendo per l'Italia, perché serve al Paese, non al governo in carica. Ci auguriamo che per i prossimi passaggi di esame del provvedimento i partiti di opposizione decidano di cambiare atteggiamento e di dare vita ad un vero dialogo nel solo interesse degli italiani». Poco dopo, tutto il gruppo di FdI ha celebrato il voto con un flash mob. 

Opposizione in piazza

E mentre tutto questo succede, l’opposizione - in modalità campo semilargo - lascia i palazzi della politica e inizia ad avvicinarsi a piazza Santi Apostoli per manifestare contro le riforme del governo Meloni: il premierato e l’autonomia. Non c’è una foto ad immortalare il momento di unità del fronte progressista. C’è però un abbraccio tra Elly Schlein e Giuseppe Conte che verrà evocato nel dibattito dei prossimi giorni. In piazza Santissimi Apostoli a Roma convergono Pd, M5s, Alleanza Verdi-Sinistra, Più Europa. Parole d'ordine: "Uniti si può vincere questa destra" e "fermeremo queste riforme". Assenti i due centristi: Carlo Calenda e Matteo Renzi. Il primo è stato dubbioso, il secondo non ci ha mai pensato. 

Campo largo sempre più largo?

Tuttavia Schlein è convinta che il campo potrà ancora allargarsi. «È una bellissima piazza - scandisce sorridendo Schlein - c'è tanta partecipazione. L'abbiamo convocata in pochi giorni. La bellezza di vedere tante bandiere, diverse e tutte insieme, unite per difendere la costituzione e l'unità nazionale. Oggi al Senato e' passato il premierato, la sedicente patriota sta portando avanti la sua riforma che spacca l'Italia. Stanno forzando anche alla Camera per portare avanti l'autonomia differenziata, una riforma che vuole aumentare le diseguaglianze. E' importante essere qui come forze di opposizione, realtà politiche, sociali e associative, cittadini insieme per impedire di stravolgere la nostra costituzione. Li fermeremo insieme, li dobbiamo fermare».  Il progetto del centrosinistra è in costruzione ed è per questa ragione se Schlein rivolge un appello a tutte le forze che fanno opposizione al governo: «Mi appello a tutte le forze di opposizione: basta divisioni. Teniamoci strette le differenze, che sono importanti se riusciamo a metterle a valore. È un passaggio cruciale della storia italiana e europea. Facciamoci trovare pronti, uniti e compatti». Di queste piazze ce ne saranno altre nelle prossime settimane. «Non è la prima e non sarà l'ultima piazza. La prossima volta ci sarà una piazza più grande. Consideriamoci tutti mobilitati in maniera permanente». 

In piazza anche Conte

E si considera mobilitato anche il leader del M5S che da piazza Santi Apostoli prova a far rifiorire il campo largo: «Questa piazza è  la migliore risposta all'arroganza e alla violenza. Noi siamo la risposta, noi qui presenti. La settimana scorsa si è consumato uno spettacolo indegno di una democrazia. Quella non è  stata una rissa, ma un pestaggio contro Leonardo Donno. Colpito con calci e pugni. Se non fossero intervenuti i commessi parlamentari, come lo avrebbero ridotto?». E ancora, sempre Conte: «C'è un patto scellerato tra le forze di maggioranza. FdI paga questo prezzo politico e svende l'unità d'Italia procacciandosi i voti per il premierato a scapito della nostra Repubblica. Dopo l'approvazione dell'Autonomia avremo la cessione alle Regioni di 23 materie: 'spacca-Italia', questo il nome che si merita questa riforma. Dobbiamo spiegarlo al Nord: i cittadini non devono cadere nella trappola, a pagare questo disegno saranno tutti».  Infine Conte rassicura: «La nostra collocazione nel campo progressista non è in dubbio». Una frase che sembra essere più rivolta ai critici nei suoi confronti all’interno del Movimento che ai futuri partner di coalizione.  Una compagine che ieri ha pareggiato il conto contro la maggioranza. Fratoianni dà la carica: «Lo dico qua: battere la destra è possibile. È un formidabile programma politico. Serve generosità, umiltà e unità». Eppure dopo la piazza servirà un’unità programmatica e l'allargamento al duo Calenda-Renzi.

Giuseppe Alberto Falcidi Giuseppe Alberto Falci   
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