Meloni al G20 vede Biden e Erdogan, deve gestire la crisi Nato ma anche occuparsi dei “pasticci” italiani
Il Capo dello Stato continua a dare messaggi sul fatto che “non si può tornare indietro rispetto al progetto dell’Europa unita e solidale”. Intanto il sottosegretario alla Salute Gemmato (Fdi) fa scoppiare il caso vaccini. La premier costretta a tenere a bada la baruffe del “cortile” italiano

Sgradito al summit dei venti grandi paesi del mondo riuniti a Bali in sua assenza e nonostante lui (che non ha voluto andare). Isolato anche dal suo amico - nonchè unica alternativa - Xi Jinping che ha scelto di scongelare i rapporti con gli Stati Uniti e di avere un bilaterale di tre ore con Joe Biden in cui sono stati fissati paletti importanti e e non scontati: mai più la guerra fredda; mai un’escalation nucleare; fare ogni sforzo per chiudere la guerra in Ucraina. Così Vladimir Putin dal suo bunker che è ormai il Cremlino, ieri ha deciso di scatenare l’inferno sull’Ucraina e ha puntato i missili sulla Polonia. Quindi sull’Europa e contro la Nato . Ieri sera, intorno alle 19 italiane - le due di notte a Bali - è scattato l’allarme Nato: i resti di due missili russi sono precipitati in Polonia e hanno ucciso due persone. In base all’articolo 5, chi attacca un paese Nato - la Polonia - attacca l’alleanza atlantica che a quel punto può reagire militarmente. Sarebbe l’inizio di un conflitto militare con la Russia. Mosca smentisce di aver attaccato la Polonia. Ed è possibile che i resti dei due missili siano frammenti di missili abbattuti dalla contraerea ucraina. O Nato. Nel migliore dei casi, vuol die che i bombardamenti russi ieri sono arrivati nei fatti al confine con la Polonia. E non era mai successo in nove mesi di guerra. La Nato ha subito convocato un consiglio di emergenza a Bali. Alla fine, l’alba in Italia, il presidente Usa Joe Bide Biden ha “assolto” la Russia: “Vedendo la traiettoria - ha spiegato ai cronisti - è improbabile che sia stato sparato dalla Russia. Comunque aspettiamo che sia conclusa l’indagine”.
Rappresaglia sul G20?
A molti staff delle varie delegazioni presenti a Bali, l’attacco ieri persistente sull’Ucraina fino alla Polonia è sembrata una rappreseglia di Putin contro il resto del mondo. Voi siete lì riuniti contro di me? E io faccio vedere chi sono e di cosa sono capace. Del resto il conflitto in Ucraina è al centro del vertice che è anche il primo in presenza che mette insieme i grandi del mondo da quando è iniziato in conflitto. Il presidente Zelesmsky si è collegato da remoto e ha spiegato e illustrato la situazione. Putin non ha voluto farlo. Il suo ministro degli Esteri Lavrov - presente a Bali - ha lasciato l’Indonesia alla fine del primo giorno di lavori ed è stato sostituito dal ministro delle Finanze Anton Siluanov. Un cambio previsto, ha spiegato il Cremlino che ha continuato tutta la notte a negare di aver diretto missili sulla Polonia. Ma che comunque ha sganciato una pioggia di oltre cento missili sull’Ucraina, Kiev compresa.
In ogni modo la pioggia di missili sull’Ucraina peserà e molto nel documento finale del G20 che già nella prima giornata e prima dell’inizio dei bombardamenti era stato molto duro rispetto al conflitto russo in Ucraina. Vedremo oggi, ad esempio, se nel documento finale tutti i 20 paesi - Cina e India compresi che sono i principali alleati commerciali di Putin - accetteranno di usare la parola “guerra” nelle conclusioni scritte del vertice.
Sei bilaterali e riunione Nato per Meloni
Un mezzo successo. E un esordio da “7”. Il primo è quello del G20 di Bali che può intascare il disgelo tra Pechino e la Casa Bianca e la promessa, tra le altre, che non ci sarà un’escalation nucleare e una nuova guerra fredda. L’esordio da “sette” è quello di Giorgia Meloni. In un contesto internazionale che si è ulteriormente complicato col passare delle ore, la nostra premier ha sostenuto ben sei bilaterali di altissimo livello tra cui quello di un’ora con il presidente Usa Joe Biden. E, a seguire, con Erdogan. Fino al fuori programma di una riunione Nato all’alba di Bali, la notte italiana. E però Meloni ha dovuto anche “dialogare” tutto il giorno con l’Italia per controllare cosa fa il vicepremier Salvini sui social, l’altro vicepremier Tajani a Bruxelles per il Consiglio degli Affari esteri, cosa combina Ignazio La Russa presidente del Senato e i suoi che, per quanto briffati in continuazione per evitare gaffe, vi inciampano comunque e fatalmente. Ieri il sottosegretario alla Salute Gemmato ha detto di non essere sicuro che “le cose sarebbero andate peggio senza i vaccini”. Peccato che più o meno negli stessi minuti Meloni stesse facendo il suo intervento al G20 sul tema della salute in cui ha sostenuto ovviamente il contrario. Soprattutto Meloni ha dovuto dialogare per il secondo giorno di fila e informalmente con il Quirinale per cercare di chiudere una volta per tutte l’incidente diplomatico con la Francia e rimettere in piede una relazione decente con l’Europa sul dossier migrazioni. In tutto ciò ha dovuto anche spiegare a fedelissimo Ignazio La Russa che non può, in quando presidente del Senato e seconda carica dello Stato, dire a Mattarella che “la fermezza del governo deve essere condivisa”. Riferito all’intervento del Quirinale sull’Eliseo per dire in sostanza di chiudere un occhio sulle scivolate del governo italiano che in fondo è alle prime armi.
“I vaccini sono stati preziosi”
La prima giornata di vertice a Bali - martedì 15 novembre - è iniziata presto ed è intensa. In mattinata il briefing con la delegazione italiana, il sottosegretario Fazzolari, il ministro Giorgetti e il capo della diplomazia Talò. Rinviati i punti stampa con i cronisti a oggi per la conferenza stampa finale, è arrivata alle 9.20 (le 2.20 del mattino in Italia) all'Hotel Apurva Kempinski, sede del vertice. E’ entrata subito prima del presidente francese Emmanuel Macron ma anche ieri tra i due pare non ci sia stato alcun momento di incontro. Di quarantuno leader seduti al tavolo, solo quattro le donne presenti (von der Leyen Commissione Ue; Kristalina Georgierva del Fondo monetario l e Okonjo Wineala direttrice del Wto) e Meloni è l’unica capa di governo. Due gli interventi in plenaria . Il primo nella sessione dedicata alla “Sicurezza alimentare ed energetica” dove ha sottolineato il “devastante impatto della guerra sull’ordine mondiale e sulle nostre economie e ancora di più su quelle in via di sviluppo”. Da questa crisi però, è l’auspicio nell’intervento della premier, “può nascere l’opportunità di rendere il mondo più sostenibile e più equilibrato”. Il secondo panel era dedicato alla Salute. E qui la missione internazionale del governo italiano ha dovuto confrontarsi con la crisi tutta interna nata dalle parole del sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato (Fdi): “Non c’è prova che senza vaccini le cose sarebbero andate peggio di come sono andate”. Apriti cielo. Negli stessi minuti Meloni stava spiegando ai diciannove leader mondiali tra cui il cinese Xi Jin Ping, che “la vita sta tornando progressivamente alla normalità grazie al lavoro straordinario del personale sanitario, ai vaccini, alla prevenzione e alla responsabilizzazione dei cittadini”. Ciò detto e premesso, “tali situazioni di pericolo vanno affrontate in modo strutturale, senza mai cedere alla facile tentazione di sacrificare la libertà dei nostri cittadini in nome della tutela della loro salute”. Un concetto rilanciato anche dai social di Palazzo Chigi per cercare di spengere una polemica che, nonostante le smentite, è invece andata avanti tutto il giorno con il segretario del Pd Enrico Letta che ha chiesto le immediate dimissioni di Gemmato.
Resta il gelo con Macron
Nessun contatto ieri tra Meloni e Macron. Segno che lo scontro diplomatico Roma-Parigi sui migranti continua a segnare le relazioni tra i due paesi. E questo nonostante il provvidenziale intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha, appunto, evitando ulteriori escalation della crisi. Così, ieri il Capo dello Stato ha rafforzato il suo messaggio e inaugurando l’università dell’Insubria a Varese, casa della Lega, ha ripetuto un concetto fondamentale: “L’Unione europea va costruita ogni giorno, continuamente, è un percorso da cui non si può tornare indietro malgrado ogni tanto qualcuno faccia affiorare l'illusione che questo sia possibile. Non lo è, perchè nessuno si salva da solo e questo i giovani lo sanno benissimo”. Meloni è costretta ad andare in scia poco dopo sui social: “Oggi e domani sono a Bali per partecipare al G20 e a importanti incontri bilaterali. Di fronte alle sfide del nostro tempo occorre dialogare e lavorare insieme per trovare soluzioni alle crisi globali”. Parole chiave: dialogare e lavorare insieme. Per fortuna Salvini tace, almeno lui. E usa i social solo per dire che ha sbloccato importanti cantieri delle ferrovie per 42 milioni in Lombardia.
I bilaterali
Al netto di tutto questo, il cuore del G20 sono stati i bilaterali di Meloni con Biden e Erdogan (ieri) e oggi con Xi Jinping.
Le foto del faccia a faccia con Biden raccontano di un incontro sereno e complice, con strette di mano calorose e sorrisi. Il bilaterale con Biden a cui hanno partecipato anche il ministro Giorgetti e il sottosegretario Fazzolari, è durato quasi un’ora, un arco di tempo importante e che dice molto della collaborazione atlantica del governo Meloni. I comunicati ufficiali sono sempre freddi ma traspare la sintonia tra Washington e Roma. Le ombre russe, i legami della Lega con il partito di Putin, sembrano essere stati derubricati oltre la marginalità. Secondo il comunicato della Casa Bianca le conseguenze della guerra in Ucraina hanno dominato l’incontro: oltre alla crisi climatica, si è parlato “dell’uso dell'energia come arma da parte della Russia”, delle “sfide poste dalla Repubblica Popolare Cinese” (meno angoscianti dopo il bilaterale del disgelo del giorno prima tra Biden e Xi), “dell’impegno a fornire all'Ucraina il sostegno necessario per difendersi e a ritenere la Russia responsabile della sua aggressione”. Palazzo Chigi è stato più vago. Il colloquio, che ha confermato i legami “profondi e duraturi” di Roma con Washington si è incentrato sulla “solidità dell'alleanza transatlantica e sull'eccellente cooperazione per fare fronte alle sfide globali, dalla crescita economica alla sicurezza comune”. Di sicuro Meloni ha confermato l’invio di armi all’Ucraina. Si fa notare che “60 minuti sono un tempo enorme rispetto alla media dei bilaterali”. Un tempo che Biden avrebbe usato per “conoscere meglio” la nuova premier italiano. E verificare che l’Italia mantenga il suo baricentro spostato a Occidente, nonostante le scelte attualmente congelate, ma ancora in campo, di aprire di più a Oriente con la partecipazione alla nuova Via della Seta.
Oggi il biletarale con Xi
Ma le richieste della Cina all'Italia vanno nella direzione opposta rispetto alle richieste di Washington. L’incontro tra Meloni e Xi è previsto oggi e sarà il gran finale della missione indonesiana.
Intanto ieri, dopo Biden, la premier italiana ha incontrato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. L’attentato di Istanbul, le prospettive anche energetiche per il Mediterraneo, gli sviluppi della “guerra d'aggressione russa all’Ucraina” i temi sul tavolo. Meloni e Erdogan hanno parlato molto anche di immigrazione, come gestire i flussi e fermare le partenze. Quindi come intervenire in Libia per fermare i trafficanti di essere umani. Unica nota di colore e di relax: la casacca viola in seta balinese che Meloni, come altri leader, ha accettato di indossare per partecipare alla cena di gala. Gentile omaggio del presidente Widodo