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25 aprile tra celebrazioni "sobrie" e polemiche. Chi vieta "Bella Ciao", chi cortei e comizi. Mattarella a Genova

Roma, Milano, Napoli, Firenze, Bologna: sono solo alcune delle principali città italiane dove il 25 aprile i movimenti antifascisti scenderanno in piazza per commemorare l’80° anniversario della Liberazione dal nazifascismo

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25 aprile tra celebrazioni 'sobrie' e polemiche. Chi vieta 'Bella Ciao', chi cortei e comizi...

Roma, Milano, Napoli, Firenze, Bologna: sono solo alcune delle principali città italiane dove il 25 aprile i movimenti antifascisti scenderanno in piazza per commemorare l’80° anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Una ricorrenza storica che quest’anno si svolge in un clima di tensione politica, alimentato dal lutto nazionale proclamato dal governo, valido fino al giorno successivo. Alcuni comuni e città hanno preso fin troppo alla lettera il suggerimento dal governo di moderare, nel rispetto del lutto nazionale per la morte di Papa Francesco, le manifestazioni per la Liberazione. Decidendo di depennare. Un corteo qui, un evento là, un comizio che salta, una banda che deve riporre gli strumenti nelle custodie, persino il veto indiretto di cantare - a voce - 'Bella Ciao'. All'Anpi, nemmeno a dirlo, sono furiosi.

Sergio Mattarella sarà a Genova

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha confermato la sua presenza alle celebrazioni ufficiali a Genova, sottolineando l’importanza simbolica e civile del 25 aprile. Nonostante ciò, le divisioni politiche sull’approccio alla Festa della Liberazione restano marcate.

Maurizio Landini (Cgil): “Il 25 aprile è una giornata di lotta”

Le parole del segretario della Cgil, Maurizio Landini, hanno acceso il dibattito: "Il 25 aprile non è una festa da vivere con sobrietà, ma un momento di mobilitazione e memoria attiva". La sua posizione ha ricevuto critiche dal centrodestra, con Forza Italia che lo accusa di "alimentare tensioni con nostalgie fuori luogo". Anche la Lega, con Andrea Crippa, si è espressa contro: "Non servono polemiche: il 25 aprile sarà un giorno di lutto nazionale, auspichiamo piazze pacifiche e non violente".

Anpi e le iniziative per l’80° della Liberazione: eventi in tutta Italia

L’Anpi, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, è già attivamente impegnata nell’organizzazione di numerose iniziative in tutta Italia per celebrare questo storico anniversario del 25 aprile. L’alta adesione è anche frutto del malcontento verso la posizione dell’esecutivo.

Le città si preparano tra le polemiche

A Bologna, la tradizionale festa in via del Pratello richiamerà migliaia di partecipanti, mentre a Roma, il sindaco Roberto Gualtieri ha annunciato celebrazioni che “potranno non essere sobrie, ma saranno certamente corrette e rispettose dell’importanza storica”. Anche Giuseppe Conte (M5S) sarà in prima linea, partecipando alla commemorazione alle Fosse Ardeatine. La segretaria del PD Elly Schlein sarà invece a Milano

Tra le polemiche, l'Anpi ha espresso il proprio disappunto

 Infatti, non c'è stato un 25 aprile senza discussioni in anni recenti, e quest'anno non fa eccezione. In particolare, l'aggettivo "sobrio" utilizzato dal ministro Nello Musumeci è stato interpretato in modo radicale da alcuni Comuni. A Romano di Lombardia (provincia di Bergamo), ad esempio, il presidente del Consiglio comunale ha vietato "brani musicali, inni e canti", eccetto il Silenzio e l'Attenti. In risposta, l'Anpi ha sottolineato che "non si può impedire ai cittadini di cantarla", facendo emergere un contrasto con l'amministrazione locale.

Altri Comuni si sono distinti per le loro scelte controverse

In Toscana, l'Anpi ha deciso di non invitare i sindaci di Grosseto e Orbetello alle celebrazioni, accusandoli di precedenti celebrazioni con figure come Almirante e Ramelli. A Cinisello Balsamo, il sindaco leghista ha sospeso il comizio dell'Anpi, mentre a Domodossola, tradizionale città partigiana, il Comune ha vietato il corteo per rispettare il lutto nazionale e l'invito alla sobrietà. In Valcamonica, i borghi di Ono San Pietro e Cividate Camuno hanno annullato le celebrazioni, sebbene la decisione sia stata successivamente rettificata, limitandosi all'annullamento dell'intitolazione di una piazza agli Alpini.

Il sindaco di Genazzano (provincia di Roma), pur aderendo alla sobrietà, ha escluso il corteo, suscitando la protesta del Partito Democratico locale, che ha definito la decisione "inaccettabile". Questo episodio ha alimentato ulteriori conflitti, con la sinistra cittadina promettendo di organizzare comunque il corteo.

In un altro episodio controverso, un'email inviata dal direttore generale degli Archivi di Stato, Antonio Tarasco, ha causato confusione. Tarasco aveva chiesto di rinviare gli eventi in segno di lutto, ma successivamente ha chiarito che gli Archivi aderiranno con iniziative straordinarie e aperture, evitando solo inaugurazioni pubbliche in pompa magna. Questo ha portato a un chiarimento ufficiale e a una serie di iniziative culturali che celebrano la Liberazione in tutta Italia.

Macron, Bonelli, Calenda, Mastella: le reazioni politiche sul significato del 25 aprile

Da Jamil Sadegholvaad, sindaco di Rimini, che ha ricordato che “il 25 aprile merita la miglior celebrazione possibile, per la libertà e la democrazia”, fino a Clemente Mastella (sindaco di Benevento), che ha criticato la sinistra per "strumentalizzazioni sulla sobrietà": il dibattito è aperto.

Angelo Bonelli (Avs) ha ribadito che “il 25 aprile non è un happy hour, ma la memoria di un’Italia libera dalla dominazione nazifascista”. Per Carlo Calenda, “il termine sobrietà è stato usato male: il 25 aprile si celebra da sempre in modo civile”.

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