La moglie di Assange, incarcerato per avere detto la verità
(ANSA) - ASSISI (PERUGIA), 20 MAG - "Chi imbroglia è in libertà, chi denuncia è in galera": con questo messaggio si è aperto ad Assisi un incontro su "Guerra e informazione" per raccontare "la storia maledetta" di Julian Assange e quindi "difendere la libertà di pensiero e di parola e svelare i crimini e le bugie delle guerre". "Julian - ha detto la moglie Stella Moris, avvocata, con un video messaggio - è incarcerato perché ha detto la verità e le persone che lo hanno messo in prigione sono le stesse che hanno commesso i crimini che lui ha denunciato. Ci sono persone in tutto il mondo che si stanno mobilitando perché hanno capito che in ballo c'è qualcosa di più grande, la libertà e l'accesso alla verità.
Di questo Julian è informato e vi ringrazia tutti". Organizzato da Articolo 21 e Comune di Assisi - all'interno del meeting nazionale delle scuole di pace "Sui passi di Francesco" l'appuntamento ha anticipato l'edizione speciale della Marcia PerugiAssisi della pace e della fraternità in programma domenica. Stella Moris Assange ha tra l'altro ricordato che suo marito può ricevere visite una volta alla settimana e i suoi figli possono vedere il padre solo dentro la prigione. Da Assisi così, il coordinatore nazionale di Articolo 21 Giuseppe Giulietti ha lanciato l'appello per firmare la petizione con cui viene chiesta la liberazione di Assange. "Dopo Napoli chiediamo inoltre da qui che anche Assisi e tutti i comuni italiani firmino per dare la cittadinanza onoraria ad Assange" ha affermato. "Stiamo parlando di chi ha rivelato le bugie sulle guerre e sulle torture e quindi raccontiamo una storia utile per le scuole" ha inoltre detto rivolgendosi agli studenti presenti nella sala Conciliazione. Sono intervenuti all'appuntamento anche Flavio Lotti, coordinatore della Marcia, Stefania Proietti, sindaca di Assisi, Stefania Maurizi, autrice del libro "Il potere segreto", padre Enzo Fortunato, e con video messaggi il segretario del sindacato europeo dei giornalisti, Ricardo Gutierrez, e Kristinn Hrafnsson, direttore di WikiLeaks. (ANSA). .