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"L'Italia non può accogliere tutta l'Africa, così si rischia il caos politico"

Gilles Kepel, politologo del prestigioso istituto "Sciences Po" di Parigi, spiega in un'intervista al Corriere della Sera quali conseguenze può avere l'impatto delle masse migratorie sul nostro paese: "Favoriranno l'ascesa delle destre e dei populisti"

Paola Pintusdi Paola Pintus   
'L'Italia non può accogliere tutta l'Africa, così si rischia il caos politico'

L'Italia non può diventare la "discarica" dell' Africa continuando ad accogliere masse di migranti raccolti da navi straniere. Le Ong interferiscono illegittimamente nelle politiche migratorie europee e il loro lavoro non fa che rafforzare le attività dei trafficanti di esseri umani. Spetta a Bruxelles, non a loro, valutare la regolamentazione di flussi che hanno un impatto economico e sociale considerevole per il vecchio continente. Infine: le istituzioni europee non possono trincerarsi dietro la burocrazia. Loro compito è agire per non lasciare sola l'Italia, che non può reggere ancora a lungo l'impatto di arrivi senza controllo. E' questo in sintesi il pensiero di Gilles Kepel, politologo francese di fama internazionale specializzato nello studio del Medio Oriente contemporaneo e delle comunità mussulmane in Occidente. Kepel, che insegna nel prestigioso Istituto di Studi Politici "Sciences Po" di Parigi, non usa mezzi termini e nell'intervista concessa a Lorenzo Cremonesi per Il Corriere della Sera arriva dritto al cuore del problema: in queste proporzioni e con queste caratteristiche, il fenomeno migratorio sull'Italia rischia di avere un effetto destabilizzante che favorirà la radicalizzazione dell'elettorato, a favore delle destre estreme e dei populismi.

"Occorre assolutamente che i leader europei, in particolare Francia, Germania e Italia, si riuniscano a Bruxelles, per elaborare una politica comune sui migranti", dice Kepel. E aggiunge: se non lo faranno, sarà il caos, con l'Italia sempre più relegata al rango di "spazio grigio" dove arrivano migranti senza alcun controllo e senza alcun coordinamento con gli altri partners di Bruxelles. In mancanza di un coordinamento comune, spiega il politologo, "la Germania continuerà a scegliere a suo piacimento gli elementi migliori fra i migranti. E la Francia sempre più sarà costretta a ricevere i migranti che la Germania espelle. Mentre i paesi dell'Est continueranno a rifiutarli tout court".

L'Italia non può diventare la discarica dell'Africa. Porti chiusi alle navi estere

"L'Italia non può diventare la discarica delle masse di persone che arrivano dall'Africa e dal Medio Oriente mentre l'Europa non fa nulla per aiutarla. Si rischia di destabilizzarla in vista degli appuntamenti elettorali dei prossimi mesi", dice chiaro e tondo Kepel. E sulle Ong il giudizio è severissimo: "Non è compito delle Ong andare a raccogliere i migranti per portarli in Europa. Certo, a prima vista, è giusto e bello andare a salvare in mare masse di poveri in arrivo dall' Africa e dal Medio Oriente. Però ci si deve rendere anche conto che per queste persone i problemi cominciano dopo lo sbarco. Ma soprattutto il problema è molto più complesso ed è compito degli Stati, in particolare dell'UE, decidere sulle politiche migratorie verso i nostri paesi".
Ancora: le Ong, oltre a svolgere un ruolo distorsivo sulle frontiere il cui controllo dovrebbe essere in mano agli stati nazionali, aiutano di fatto l'attività dei trafficanti libici. "Occorre comprendere che non è compito delle singole Ong andare a prendere i migranti in mare", conclude Kepel. Ciò che davvero bisogna fare è aiutarli a Bruxelles, con delle politiche efficaci in grado di fermare i flussi e di garantire una prospettiva di sviluppo credibile al continente africano.

Paola Pintusdi Paola Pintus   
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