"Il Rosatellum? Una legge brutta e antidemocratica, che toglie all'elettore ogni possibilità di scelta"
Il politologo Gianfranco Pasquino, nell'intervista a Tiscali News, demolisce il testo ora blindato dalla fiducia del Governo alla Camera. "Spero che sull'iter al Senato ci sia qualche sorpresa"
"Non chiamatelo Rosatellum, per carità. Smettiamo di usare il latino, andava bene per il Mattarellum e per il Porcellum, ora è una cosa mediocre che non fa più ridere nessuno". Contiene già un giudizio di merito la premessa off records con cui Gianfranco Pasquino accetta di parlarci della nuova legge elettorale e del colpo di scena con cui ieri, a sorpresa, il Governo ha posto la fiducia sul testo a Montecitorio che prevede tre voti di fiducia in Parlamento prima del voto finale a scrutinio segreto ed il successivo passaggio al Senato, dove la legge dovrebbe arrivare la prossima settimana ed essere approvata prima della sessione di bilancio.
Professore, qual'è dunque la sua opinione sulla Legge Rosato?
"Da un lato c'è una valutazione su come la legge è scritta, dall'altro una su quel che vanno dicendo coloro che l'hannno promossa e ora ne chiedono l'approvazione: Guerini deve spiegarci infatti come può dire che questo testo ha il sostegno di due terzi del Parlamento e poi chiedere il voto di fiducia. Evidentemente non è così pacifico l'accordo con le grandi forze politiche a Montecitorio. La verità è che hanno fatto una legge brutta e sono costretti a imporre ai loro parlamentari di votarla col ricatto della fiducia e dello scioglimento anticipato delle Camere. Dopodichè questa è una legge riprovevole: le leggi non sono "morali" o "immorali", come ha scritto Ainis su Repubblica. Questa è una legge tendenzialmente incostituzionale e poco democratica, nel senso che non dà praticamente nessun potere di scelta al popolo: l'elettore mette una crocetta sul simbolo di un partito nel proporzionale o sul nome di un candidato nell'uninominale ed è l'unica cosa che può fare. In pratica viene espropriato persino più che nelle leggi precedenti"
I favorevoli alla legge potrebbero chiederle: quale alternativa poteva esserci?
"Ce ne sono infinite: poteva esserci il sistema tedesco così com'è adesso, non come l'hanno manipolato loro. Poteva esserci ancora il sistema francese a doppio turno, ma non lo vogliono perchè lì nei collegi uninominali si rischia di vincere o di perdere; si poteva ancora introdurre il voto disgiunto, come già avviene per l'elezione dei sindaci; si poteva insieme a questo prevedere un voto di preferenza per la lista proporzionale. Tutte queste alternative sono state presentate, ma non le hanno volute, perchè vogliono dare un enorme potere ai segretari di partito (e ai vari capicorrente) di scegliere i parlamentari alla faccia delle preferenze degli elettori".
Con questo assetto, dando per scontato che l'iter della legge sia quasi al sicuro, Renzi torna ad essere il dominus delle prossime elezioni politiche, con un probabile Nazareno bis?
"Intanto io continuo ad avere qualche fiducia in quello che potrà succedere al Senato. E comunque vorrò vedere gli scambi alla luce del sole. Perchè un certo numero di parlamentari sta votando questa legge? Forse perchè gli è stata garantita la possibilità di essere candidati in collegi sicuri, dove è possibile che vengano rieletti. In questo senso mi è sembrato encomiabile il distinguo isolato del deputato lettiano Marco Meloni. Sarà interessante andare a controllare poi chi saranno i candidati e le candidate che torneranno in Parlamento. Torna, eccome, la prospettiva del Nazareno, perchè ci stanno raccontando che questa legge serve a garantire la "governabilità", ma su cosa si intenda per governabilità hanno le idee confuse: fino a un pò di tempo fa, "governabilità" significava la maggioranza abbondante, preferibilmente assoluta per un solo partito, il Pd. Adesso per governabilità intendono la possibilità di formare una "media coalizione" con un governo che comprenda, oltre al Pd, quelli che, per convenienza, decidono di starci: segnatamente Berlusconi e Alfano. Il primo, stando due punti sotto la Lega, oggi come oggi non potrebbe neanche fare il capo della sua coalizione; il secondo ha ovvie esigenze di sopravvivenza, ed è per lui che è stata introdotta la possibilità di essere candidati in cinque collegi".