La reazione dell’internazionale di destra, trumpiana e filorussa dopo l’attentato a Trump
Forte irritazione a palazzo Chigi per la presa di posizione del leader della Lega, opposta a quella di Forza Italia e Fdi. Salvini cerca di capitalizzare l’attentato per far saltare il banco dei top jobs europei
Messo al sicuro The Donald, tirato un sospiro di sollievo per la sua incolumità, la domanda che tutti oggi si fanno è quale sia lo stato di salute delle democrazie. Quelle che ci faremo da oggi in avanti è fino a che punto la foto di Trump con lo schizzo di sangue sulla guancia, il ciuffo scompigliato, stretto tra gli uomini del Security service che cercano di ripararlo mentre lui alza il pugno e grida “combattete” potrà condizionare il voto in quella è che la più grande democrazia occidentale nonchè la più orte superpotenza economica, tecnologica, e bellica del pianeta.
Sono domande molto serie che non dovrebbero essere liquidate con il solito facile schema della destra e della sinistra. Vorrebbe dire continuare ad alimentare la semplificazione populista, la propaganda delle parole d’ordine che negli ultimi dodici anni così tanto danno ha fatto alle democrazie armando prima di tutto la violenza verbale.
La banalizzazione populista
E invece le destre, a cominciare da quella italiana e quelle europee non hanno trovato di meglio che prenderserla con le sinistre. In una parola, invece di cercare di capire, analizzare - a cominciare dal fatto che stiamo parlando di Stati Uniti, dove la diffusione delle armi è massima così come il numero degli squilibrati ed esaltati che covano vendette e stragi - stanno usando l’attentato a Trump per capitalizzare consenso. Dimenticando alcuni piccoli dettagli e scivolando nel paradosso: se c’è una persona che ha fatto uso di violenza - l’attacco a Capitol Hill per cui è sotto processo - e usa parole d’ordine che richiamano la violenza (una per tutte, “fight”), questa persona si chiama Donald Trump.
Salvini show
Nello speciale che il Tg1 ieri mattina ha dedicato all’attentato accaduto nella notte italiana, il tardo pomeriggio di sabato in Pennsylvania, Matteo Salvini ha inteso in qualche modo dare la linea della nuova famiglia politica europea dei “Patrioti per l’Europa”. “Spero - ha detto il leader della Lega - che questo serva di lezione a qualcuno che semina parole di odio, di cattiveria contro le destre, contro i fascisti, contro i razzisti, contro Trump e contro altri esponenti: ricordo l’attacco al presidente brasiliano Bolsonaro, al presidente Fico”. Ha dimenticato ovviamente di dire Salvini che Bolsonaro trasse immenso beneficio da un attentato - una coltellata in mezzo alla folla - per la sua elezione al primo turno qualche mese dopo quella coltellata. O altri piccoli dettagli sul modo di Bolsonaro di intendere la giustizia e l’amministrazione pubblica. Basti qui dire della condanna arrivata a marzo per associazione a delinquere e inserimento di dati falsi nel sistema del ministero della Salute nell’ambito dell’inchiesta sulla falsificazione dei certificati Covid-19 (Bolsonaro era un negazionista incallito). Oppure del procedimento per il tentato golpe dopo aver perso le elezioni entro Lula. Due giorni fa è arrivata un’altra incriminazione: la polizia federale brasiliana ha accusato Bolsonaro di aver sottratto gioielli per un valore di 6,8 milioni di real brasiliani (circa 1,1 milioni di euro) durante il suo mandato presidenziale.
Salvini ha già deciso che l’attentato a Trump andrò usato per farlo eleggere. “Spero che le elezioni americane del 5 novembre cambino il mondo. Penso di essere uno dei pochi a sostenere da tempo l’utilità della vittoria di Donald Tump per gli equilibri mondiali”.
"Così cambiano gli equilibri"
Ora l’unico modo in cui possano “cambiare gli equilibri mondiali” con il ritorno di The Donald alla Casa Bianca, è che l’Ucraina venga sconfitta in casa sua per mancanza di armamenti; che Putin possa dire che quando lui decide di annettersi una ex repubblica sovietica lo fa quando vuole; anche Israele sarebbe abbandonata (non Netanyhau) e però Israele ha l’atomica, l’Iran anche e, insomma, la situazione potrebbe facilmente scappare di mano verso la terza guerra mondiale. Uno scenario di caos. Ecco come “cambierebbe il mondo” secondo l’auspicio di Salvini. A meno che Trump non esageri e molto la sua comunicazione e la sua propaganda per Make America Great Again. Non essendoci elezioni in Italia, Salvini cerca intanto di sfruttare l’eco dell’attentato in chiave Europea. E’ la settimana in cui l’Europarlamento dovrà decidere se confermare o meno il bis di von der Leyen e Orban, Salvini e gli altri Patrioti sono consapevoli di avere adesso una carta in più da giocare per far saltare l’elezione facendo mancare i 361 voti necessari a von der Leyen. Vorrebbe dire rinviare la partenza della nuova Europa, creare un vuoto di potere con Putin e Xi a mangiarsi i pop corn. “La politica dovrebbe capire qual è il limite oltre il quale non spingersi: ma questo non solo in Pennsylvania ma anche in Europa.” ha continuato Salvini, “certi toni violenti della sinistra rischiano di armare le mani di deboli di mente: è successo negli Usa, era capitato anche in Italia contro Berlusconi, guadate ora cosa è successo intitolando Malpensa a Berlusconi”.
Salvini, i Patrioti e con der Leyen
Salvini ha iniziato, gli altri Patrioti sono seguiti a ruota. La sparatoria - ha detto Marine Le Pen - “è un avvertimento per tutti noi, anche la Francia non è al sicuro da questa violenza”. Il presidente di Vox, lo spagnolo Santiago Abascal ha richiamato tutti al dovere “di fermare la sinistra globalista che diffonde odio, rovina e guerra”. Per il capo dell'ultradestra olandese Geert Wilders, “la retorica di odio di molti politici e media di sinistra, che etichettano i politici di destra come razzisti e nazisti, non è priva di conseguenze”. E questo dicono quelli che accusano la sinistra di usare parole di odio….
Ad attaccare non sono solo i sovranisti europei ma tutte le figure di riferimento centrali dell’internazionale trumpiana, dall’argentino Javier Milei e Elon Musk, l’uomo più ricco al mondo che ha formalizzato il suo endorsement a Trump. “La disperazione della sinistra internazionale - ha attaccato il presidente argentino - è tale che promuove la violenza e il terrorismo pur di abbarbicarsi al potere”. Attacchi molto simili sono arrivati dall'ala dura del Partito repubblicano. Per il deputato della Georgia Mike Collins “è stato Biden ad aver dato l’ordine”dell’attentato. Pochi giorni fa il presidente uscente s’era dato l’obiettivo di mettere Trump “nel mirino”. Una retorica che “ha portato direttamente al tentato assassinio di Trump”.
Anche Mosca "brinda"
L’internazionale trumpiana arriva, ovviamente, fino a Mosca, la prima a commentare. Si potrebbe quasi pensare, a dare la linea. “Dopo vari tentativi di farlo fuori dall’arena politica con mezzi legali, dai tribunali ai tentativi di discredito - ha detto Dimitri Peskov, portavoce del Cremlino - era ovvio che Trumpo fosse in pericolo per l’atmosfera di violenza politica creata dalle autorità americane”. L’altra portavoce, quella del ministro degli Esteri, Maria Zakharova, ha chiesto agli americani di fare “un inventario delle politiche di incitamento all’odio contro oppositori politici, paesi e persone” e ha invitato chi vota per la fornitura di armi a Zhelensky a usare questo soldi “per chi dovrebbe garantire la legge e l’ordine negli Stati Uniti”. Sempre a proposito di ingerenze e parole d’odio. Insomma, Salvini e i Patrioti europei perfettamente inseriti nell’internazionale trumpiana-putiniana. E’ chiaro che tutto questo non è piaciuto affatto a palazzo Chigi e al governo. Che si sono distinti per messaggi di solidarietà a Trump e di condanna totale per l’uso della violenza anche verbale nel dibattito politico. Tutti i protagonisti della politica italiana hanno condiviso messaggi in difesa della democrazia dalla violenza e l’invito ad abbassare i toni del confronto politico. A cominciare dal presidente Mattarella che ha definito “l’intollerabile gesto di odio" di Butler un "motivo di grave allarme e forte indignazione”. La violenza che torna a manifestarsi in ambito politico è lo “sconcertante sintomo di deterioramento del tessuto civile e del pericoloso rifiuto del confronto, del dialogo, del rispetto della vita democratica”.
Lo smarcamento e la rabbia nella maggioranza
Per la premier Giorgia Meloni “nel dibattito politico, in tutto il mondo, ci sono limiti che non dovrebbero mai essere superati” e questo vale per tutti “indipendentemente dallo schieramento politico”. Evidente il riferimento a Matteo Salvini che definisce le opposizioni “folli e rabbiose”, “violenti, fanatici e sinistra non fermeranno mai noi e le nostre idee di libertà”. Pure Salvini ieri ha detto “non ci arrenderemo mai”, la stessa frase di Trump insanguinato. Lo smarcamento di Salvini è solo l’ultimo di una lunga serie e tra i Fratelli d’Italia, così come in Forza Italia, si registra un evidente fastidio. Probabilmente non ci sarà il vertice con il dovuto e necessario chiarimento. Anche perchè si preferisce evitare la polemica, soprattutto in vista della partita cruciale che la presidente del Consiglio dovrà giocare nei prossimi giorni a Bruxelles sui top jobs in Ue. Ora, in tutto questo, ci stiamo dimenticando di dire che l’attentatore è morto, freddato sul posto. Di lui sappiamo solo che si chiamava Thomas Matthew Crooks, aveva vent’anni, è stato freddato accanto al suo Ar 45 sul tetto di un edificio da dove aveva spararo. Sappiamo poi che era una fanatico delle armi, che militava in gruppi di destra ma anche che aveva dato un contributo ai democratici. Nell’auto aveva anche delle bombe. Quindi, a parte che la libera circolazione di armi come si vede non aiuta certo i fanatici, non sapremo nulla di più sull’attentatore. Ha agito a solo? Aderiva a qualche altra organizzazione? Putin non chiamerà Trump. Però l’internazionale filorussa che lega tutte le proprie chance di successo al ritorno del tycoon alla Casa Bianca è in festa.