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[Il retroscena] La consegna della valigetta con i soldi e l’uomo chiave del sistema di potere sui rifiuti del governatore De Luca

Viaggio dentro la redazione di Fanpage tra documenti e video dell’inchiesta che sta sconvolgendo la Campania. Il direttore Piccinini rivela: «Una fonte di altissimo livello del Pd e di Palazzo Chigi mi suggerisce di indagare sull’emergenza smaltimento delle ecoballe per capire il sistema di potere del governatore Vincenzo De Luca»

Guido Ruotolodi Guido Ruotolo, editorialista   
Nunzio Perrella
Nunzio Perrella

La telecamera era nascosta in un bottone della camicia. Miracoli della tecnologia. È così che Nunzio Perrella, ex boss di camorra e adesso agente provocatore per Fanpage ha documentato le sue proposte indecenti a politici, affaristi, imprenditori, funzionari pubblici per spartirsi mazzette sotterrando rifiuti e fanghi inquinati. Nei video registrati da Fanpage e acquisiti dalla Procura di Napoli, spesso si vedono le mani di Perrella gesticolare mentre l’interlocutore di turno, seduto di fronte, ascolta le sue proposte. Il 17 gennaio scorso, Perrella ha incontrato Biagio Iacolare, il presidente della Sma, la partecipata della Regione Campania che si occupa di smaltimento dei fanghi. Con lui c’era anche Rory Oliviero, ex presidente del Consiglio comunale di Ercolano.

Il grimaldello della proroga

I tre, nella hall di un albergo cittadino, hanno parlato di affari, di soldi e percentuali da spartirsi, della necessità di coinvolgere anche il vicepresidente della regione, che poi ė l’assessore all’ambiente, Fulvio Bonavitacola. E in attesa che l’appalto per lo smaltimento di fanghi venisse assegnato alla ditta amica, Oliviero, in un altro incontro con Perrella, ha preteso cinquantamila euro di mazzette. Il video documenta il passaggio di una valigetta con i soldi (che in realtà non ci sono) dall’agente provocatore al mediatore. La storia aveva avuto un prologo il 17 gennaio scorso, quando Perrella aveva incontrato’ il presidente della Sma Iacolare, e il suo mediatore Oliverio. Bustine di zucchero vengono aperte per il caffè. Iacolare spiega all’interlocutore che «siamo andati in proroga da questo mese».  Di fronte a una fase critica, all’emergenza di smaltire i fanghi tossici, inquinati, la legge consente di procedere con l’assegnazione del l’appalto di smaltimento senza una gara ma con l’affidamento diretto. Il grimaldello della proroga consente così di pilotare le assegnazioni.

L'agente provocatore

Un passo indietro nel tempo. Francesco Piccinini racconta come è maturata l’idea della inchiesta con l’uso dell’agente provocatore, per tentare di dare risposte ai mille interrogativi sollevati dalla gestione della inchiesta. «Una fonte di altissimo livello del Pd e di Palazzo Chigi mi suggerisce di indagare sull’emergenza smaltimento delle ecoballe per capire il sistema di potere del governatore Vincenzo De Luca. Noi decidiamo di indagare sullo smaltimento dei rifiuti partendo dai cinque bandi della Regione Campania per lo smaltimento delle ecoballe. Due di questi bandi sono partiti altri tre inspiegabilmente sono bloccati. Volevamo capire il perché».

Storia di un bando

«Scopriamo che il primo bando è stato vinto dalla Vibeco, una società di Saronno. Parte di questi fanghi vengono trasferiti in Romania e in Portogallo, e abbiamo tracce che in Romania, accanto all’insediamento Rom più imponente in Europa, c’è una discarica abusiva dove vengono interrati illegalmente questi fanghi». Il direttore Piccinini precisa che Fanpage da anni, dal 2014 si occupa di rifiuti e di traffici criminali. «Ma perché gli altri tre bandi per lo smaltimento delle ecoballe sono bloccati? Sacha, il nostro collega milanese, finito indagato con me dalla Procura per istigazione alla corruzione, contatta Perrella, che aveva conosciuto in una delle sue inchieste e che gli mostra subito la gravità dell’inquinamento di Ferrara, una pattumiera di rifiuti del Nord e del Sud del Paese. E gli mostra come avvenivano gli sversamenti a Ferrara. Il 7 agosto pubblichiamo l’inchiesta di Sacha su Ferrara». Sono quelli, giorni caldi e tesi. «Il Vesuvio è in fiamme e una fonte della Sma, la partecipata della Regione, ipotizza scenari molto inquietanti, facendoci intendere che gli incendi possano essere il grimaldello per avviare procedure di somma urgenza e dunque per poter procedere con gli affidamenti diretti di appalti».

Smaltire a Treviso

«Sma ed ecoballe. Vogliamo indagare. E chi aveva i migliori requisiti se non Parrella? Lui insiste: “Dobbiamo garantirci la disponibilità di una discarica, e la troveremo in provincia di Treviso. Dobbiamo entrare in possesso dei codici di smaltimento che ci garantiscono la possibilità di portare a termine i nostri traffici». È già un’ora che vediamo video quando arriva il “ragazzo” del bar con due caffè. Deve essere stato un sacrificio per il direttore Piccinini la levataccia di ieri mattina. Dopo tre giorni di superlavoro (e per due notti ha dormito in redazione), il direttore più chiacchierato del momento si è immolato per noi, per Tiscali.it.

L'uomo che piace agli inquinatori

Nella redazione deserta, all’ultimo piano di un palazzo a Santa Lucia che guarda il Vesuvio, Francesco accende il computer e ci svela i segreti della sua inchiesta. Mentre scorrono le immagini l’agente provocatore, Perrella, in realtà si rivela un parafulmine in grado di calamitare i peggiori inquinatori italiani dell’ambiente. Lo chiamano tutti. Si è sparsa la voce che Perrella «è tornato». Vecchi e nuovi clienti propongono  affari criminali. Perché di questo si tratta, del malaffare e della corruzione nel mondo della industria dei rifiuti. Sono due, anzi tre i filoni di indagine che le centinaia di ore di video registrati da Fanpage sembrano proporre. Il filone delle ecoballe da smaltire, vede coinvolto il figlio del governatore della Campania, Roberto De Luca, che ieri si è dimesso da assessore al bilancio del comune di Salerno.

I tre al centro della scena

Poi c’è quello che riguarda gli appalti per lo smaltimento di fanghi che vede coinvolta la Sma, la partecipata della Regione Campania, con i suoi dirigenti e funzionari. Sono tre i protagonisti di questo secondo filone: il candidato alle Politiche nelle liste di Fratelli d’Italia, Luciano Passariello, il presidente della Sma, Biagio Iacolare, e il dirigente della partecipata, Lorenzo Di Domenico. E, infine, c’è anche un terzo filone, che è come se fosse stato accantonato. È una storia a sè, che parte da un paese straniero e arriva nel profondo Nord-Est dell’Italia. Non è una storia di rifiuti ma di fonti energetiche. La fine (provvisoria) di questo incredibile film che abbiamo cominciato a vedere ieri mattina, dunque, è il passaggio di una valigetta dall’agente provocatore al mediatore dell’affare dello smaltimento di fanghi inquinati. Nel video si vede questa valigetta che finisce nel bagagliaio della macchina di Rori Oliviero, ex presidente del Consiglio comunale di Ercolano, compagno di merendine di Biagio Iacolare, il presidente della partecipata della Regione Campania “Sma” nominato da Vincenzo De Luca, il governatore della Campania.

Dieci tir di fanghi

Siamo in piazza dei Martiri, davanti al bar «La Caffettiera». Ė il 9 febbraio scorso, dieci giorni fa. Sta per andare in porto l’affidamento pilotato a una certa discarica di dieci tir di fanghi da smaltire al giorno, per 18-24 mesi. E Rory Oliviero pattuisce con l’agente provocatore che deve avere 25.000 euro nel momento in cui si accinge a fare l’invito per l’affidamento dell’appalto, altri 25.000 nel momento in cui viene firmato l’affidamento. Naturalmente nella valigetta non c’è un bel nulla. È vuota. E da quel 9 febbraio che i faccendieri, affaristi, politici, funzionari regionali sono in fibrillazione. L’operazione Fanpage è conclusa. Pochi giorni dopo dovrebbe essere messa in rete la prima puntata. In questi mesi il direttore Piccinini dialoga con la Procura di Napoli, informata in diretta degli sviluppi della inchiesta giornalistica. Tre giorni fa, le perquisizioni con l’acquisizione di tutti i video. Che ora dovranno essere visionati e trascritti.

La sfida tra le due cordate

Ricordate il primo video messo in rete, con il funzionario della Sma Lorenzo Di Domenico che fa riferimento a Di Lorenzo, candidato per Fratelli d’Italia alle politiche? Perrella di fronte a Iacolare che chiede se avesse parlato dell’affare con qualche funzionario, con Di Lorenzo, nega tutto. E alimenta lo spirito di competizione tra le due cordate, Passariello-Di Lorenzo, Iacolare-Oliverio. L’offerta, comunque ė allettante: «Siamo in grado - dice l’agente provocatore - di fissare a 95 euro a tonnellate il trasporto dei fanghi mentre l’affidamento è ormai a quota 220euro a tonnellate. Noi siamo in grado per 50 euro a voto,di procacciare consensi elettorali». A questo punto tutte le carte sono state scoperte e Iacolare chiede poche ore per accettare le proposte di Perrella: «Io ho un rapporto diretto con il Vicepresidente, che è assessore al ramo, al quale devo spiegare che “accà” stiamo favorendo delle situazione, e “accà” pensiamo più alla azienda (alla Sma, ndr).Devo dargli dei numeri precisi, Io sono pur sempre espressione di un governo, anche se sono autonomo. Sono loro che mi hanno messo...».

Fanno 95 euro: anzi, 230

Bisogna avere pazienza e sentire tutto il colloquio perché alla fine è lo stesso Iacolare che tra i 95 euro di costo a tonnellate e i 220 che è il prezzo praticato, fissa in 140 euro la base di partenza. E dunque la differenza diventa la torta da spartire. Ah, nel prosieguo della discussione, i 140 euro iniziali lieviteranno in poche settimane addirittura arrivando a 220-230 euro. Viene deciso che Oliverio d’ora in poi sarà l’ufficiale di collegamento di Iacolare con Perrella. E i due si incontreranno la mattina seguente alla “Caffetteria” di piazza dei Martiri. Iacolare effettivamente ha creato le condizioni perché l’affare vada in porto. E Perrella e Oliverio parlano del progetto di smaltimento dei rifiuti in Perù e Polonia come di un affare concluso positivamente. «La proroga - spiega Oliverio- sarà di 18/24 mesi. Fatte le nostre verifiche con il vicepresidente della Regione e i dirigenti siamo arrivati alle conclusioni che tutto è ok. Le conseguenze non ci riguardano proprio. I rapporti con (la società che smaltiva i fanghi ndr) si sono deteriorati».

La precisazione dell’avvocato dell’Ecosystem S.p.A: la società estranea ai fatti

Riceviamo e pubblichiamo la precisazione del legale della sociatà Ecosystem S.p. A 

“Nell’intervista al direttore di Fanpage, Francesco Piccinini, si afferma che l’azienda  Ecosystem S.p.A di Pomezia avrebbe vinto il secondo bando indetto dalla Regione per lo smaltimento di un grosso quantitativo di rifiuti stoccati in quella regione, collegando così il nome della mia assistita alla vicenda criminale. Peccato che la società Ecosystem di Pomezia non ha mai partecipato alla gara pubblica suddetta e non è impegnata, non lo è e non lo è mai stata, in alcuna operazione di smaltimenti di rifiuti in Campania. E’ evidente quindi che fra le società coinvolte ne figuri una che ha lo stesso nome della mia assistita ma non coincide con essa essendo situata in altra località.”

 

La precisazione del direttore di Fanpage, Francesco Picciini

“In relazione all’articolo "[Il retroscena] La consegna della valigetta con i soldi e l'uomo chiave del sistema di potere sui rifiuti del governatore De Luca", a firma del collega Guido Ruotolo, corre l'obbligo di precisare come, per mero lapsus linguae, laddove si è fatto riferimento ad una Ecosystem di Pomezia si intendeva, invece, riferirsi alla differente Ecosistem S.r.l. di Lamezia (Terme); società, quest'ultima, che si distingue dalla prima sia per denominazione che per forma societaria oltre che per l'ubicazione geografica delle rispettive sedi legali.

Al di là della mera assonanza letterale tra le due località - e che ha, evidentemente, ingenerato l'equivoco - non si è mai inteso, pertanto, configurare il coinvolgimento, nell'ambito dell'inchiesta giornalistica, di altre società che non hanno svolto alcun ruolo nell'ambito dello smaltimento dei rifiuti della Regione Campania. 

Confidando di aver esaurientemente chiarito i termini della vicenda, anche quale rettifica immediata di un incolpevole fraintendimento”

Guido Ruotolodi Guido Ruotolo, editorialista   
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