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Germania, l’estrema destra di Afd vince ma resta isolata. Resiste Scholz. Il caso Wagenknecht

La lista di estrema sinistra che ha fatto fuori Linke e Verdi e piace tanto all’estrema destra. I risultati del voto nei due leader dell’ex Ddr, Turingia e Sassonia, confermano i pronostici. In Turingia vince l’ex prof sotto controllo della polizia per attività anticostituzionale. In Sassonia viene di poco la Cdu. I socialdemocratici superano la soglia di ingresso. La debolezza di Scholz diventa la sua forza. Adesso una stretta sulle politiche per l’immigrazione. Afd messa all’angolo anche da Salvini e Lepen

Claudia Fusanidi Claudia Fusani   
Foto Ansa
Foto Ansa

Ha vinto l’ex professore sotto controllo dei Servizi di sicurezza “per attività anticostituzionali” e che la giustizia ha autorizzato a definire “fascista”. Come da pronostici, l’ultradestra tedesca di Alternative fur deutchland conquista per la prima volta il primo posto in un Land, la Turingia, ex Ddr, uno dei due land - l’altro è la Sassonia - che è andato al voto domenica primo settembre. Si chiama Bjorn Hoecke, ha 52 anni, ed è uno che parla così: “Il primo settembre sarà definito dagli storici la cesura”, cioè la svolta, il passaggio tra un prima e un dopo, e del tempo di prima  si dirà che “era l’era del cartello dei partiti che volevano più Ue, più soldi a Bruxelles, più salvataggi, più migranti, più scemenze gender e meno Germania”. Sarà che indossa spesso una camicia bianca, senza cravatta, ma ricorda molto l’italiano Vannacci. 

Un terremoto senza danni?

I sondaggi c’hanno azzeccato. Le amministrative nell'Est del Paese, in Turingia e in Sassonia, hanno consegnato il terremoto atteso: il trionfo dei nazionalisti, il crollo dei partiti del governo di Olaf Scholz, la deriva della Linke e l’ascesa di Sahra Wagenknecht, leader controversa, a capo di un partito di estrema sinistra - BSW - che piace tanto all'estrema destra, un classico esempio di ciò che in Italia abbiano definito rosso-brunismo. Tra Rizzo e Alemanno, insomma. Ma lei ha sfondato. In ogni caso si tratta di fame di populismo estremista.

L'unico argine alla deriva populista, nelle regioni di quella che fu la Ddr, è la Cdu, i cristiano democratici della Cdu, che ora dovranno creare un’alleanza per governare. Afd ed estremisti di sinistra infatti avanzano ma non cosi tanto da poter governare anche perchè sono molto isolati. Pensate che persino Salvini e Lepen hanno prima estromesso la Afd e poi tenuta fuori dalla famiglia politica dei Patrioti. Afd ora  ha un suo gruppo con partiti simili di altri paesi che si chiama “Europa delle nazioni sovrane” il cui primo obiettivo è cancellare l’Unione.

I risultati

In Turingia Afd ha sfondato con il 33,2% (+9,8 rispetto alle elezioni precedenti), la Cdu si è piazzata seconda con il 23,9% (+2,2), il neonato Bsw di Wagenknecht ha esordito con il 15,6%, mentre la Linke del presidente uscente Bodo Ramelow è franata all'11,4% perdendo quasi 20 punti. I socialdemocratici - il partito di Scholz - si salvano ma sono insignificanti al 6,1% (-2,1), i Verdi volano via dal parlamentino con un 3,9% (-1,3), sotto la soglia di sbarramento del cinque.

In questo quadro, anche se la Cdu si sente pronta a prendere le redini in mano, Hoecke si è comunque fatto avanti per formare una coalizione: “Siamo pronti ad assumere la responsabilità del governo, senza di noi non può esserci stabilità in Turingia. Siamo noi adesso il partito del popolo”. Alternative fuer Deutschland resta però isolata, e anche la sera della sua “sensazionale, storica vittoria” come l’ha definita il leader nazionale Tino Chrupalla, il cordone sanitario eretto dagli altri sembra reggere. Nessuna collaborazione con l’ultradestra, hanno ribadito infatti i cristiano democratici e la stessa Sahra Wagenknchet che però ha anche precisato che “stabilire che tutto quello che dice Afd sia sbagliato per principio, anche quando afferma una cosa giusta, non fa che rafforzarla”. Basta coi tabù, insomma, sostiene la leader che, secondo gli ex compagni della Linke, “ha distrutto la sinistra nell’Est”. Le coalizioni possibili non sono tante: se si escluderà l’estrema destra, la Cdu dovrà comunque governare con Bsw e scegliere fra Linke e socialdemocratici.

Complicato anche in Sassonia

Non è molto più semplice la situazione in Sassonia, dove la Cdu con il 31,7% (-0,4) dei voti ha un leggero vantaggio sull’Afd , data al 31,4% (+3,9). Anche qui si è affermato il Bsw con l’11,5%, i socialdemocratici hanno raccolto un magro 7,5% e i Verdi il 5,2. La Linke è scivolata fuori dal parlamentino con il 4,6% (-5,8).

Con i numeri usciti dalle urne, la partita politica nell’est non è conclusa e trasferisce un clima di incertezza anche a Berlino, destabilizzando un governo, quello semaforo del cancelliere Olaf Scholz, già da tempo ritenuto da molti troppo precario.

“Non abbiamo raggiunto dei buoni risultati e non siamo contenti” ha ammesso il segretario generale dell'Spd Kevin Kuehnert, “ma siamo riusciti ad evitare quello che noi temevamo e alcuni speravano: e cioè che per la prima volta uscissimo dai Laender”. I socialdemocratici, ha annunciato Kuehnert, reagiranno facendo sentire di più il profilo del partito al governo: “Non ci faremo più provocare da altri che sono usciti rumorosamente dai parlamenti”. Il riferimento è ai liberali, che hanno ottenuto l'1% in entrambe le regioni.

Ma il Cancelliere dovrebbe resistere

Per Scholz quindi e il suo governo di coalizione un’altra battuta d’arresto anche se non è il terremoto temuto e che avrebbe potuto portare a conseguenze estreme come la convocazione di elezioni anticipate. Dopo il 9 giugno (Spd al 13,9%, peggio di sempre; Afd al 15,8%; trionfo della Cdu al 30%) anche il test dei leader nella ex Ddr è andato male. Ma non così male.

In Turingia vince Afd e i socialdemocratici di Scholz sono solo quarti con il 7%. Verdi e i liberali del FDP - partner della coalizione di governo di Scholz - non sono riusciti a superare la barriera del 5% per ottenere una rappresentanza parlamentare. In Sassonia, dove ha vinto l'Unione cristiano-democratica (Cdu), l’Spd e i Verdi hanno superato quella percentuale, per cui si potrebbe rilanciare una coalizione come quella che ha governato a Dresda negli ultimi quattro anni. Molti analisti concordano nel dire che “per il momento la coalizione di governo non è in pericolo perchè in queste momento perderebbero posizioni.  La loro debolezza sta diventando la loro forza”. Tra questi anche Angela Merkel:  “Lo scenario di nuove elezioni non si verificherà - ha detto -  perchè in una nuova chiamata alle urne tutti i partiti della coalizione perderebbero rispetto alla posizione che hanno oggi. I partiti dovranno riflettere sulle cause della sconfitta”. Merkel ha così sintetizzato la domenica elettorale: “Afd è il vincitore ma in Sassonia non è il più forte e la coalizione di Cdu, Spd e Verdi potrebbe essere riconfermata. Anche in Turingia, dove ha vinto, Afd non però le chiavi del potere”.

L’enigma Sara

Resta da capire chi sia veramente Sahra Wagenknecht, la leader della Bsw con cui Sud e Cdu sembrano destinati a fare accordi. Un vera alternativa politica all’estrema destra dell’AfD o una demagoga vicina a Putin? Curiosità: l’acronimo del suo partito Bsw sta per Alleanza Sahra Wagenknecht. Non è una new entry, un tempo era il volto della Linke che ha abbandonato l’anno scorso, il partito conta pochissimi dipendenti e iscritti.  Si batte per pensioni più alte e salario minimo maggiorato, è cauta sulle questioni ambientali e l’accoglienza ai rifugiati. Considera “altamente problematica” la cultura dell’accoglienza, definisce “quelli lassù” i partiti al governo in genere “ pericolosi, stupidi, bugiardi o ipocriti”. Alle Europee di giugno - nei fatti il suo esordio - ha ottenuto il 6,2% dei voti e disse di voler rappresentare a Bruxelles “le persone che hanno perso la fiducia nella democrazia”. Rifiuta una coalizione con Afd ma condividono entrambi la linea sulla Russia:  contro le esportazioni di armi verso l’Ucraina, contro le sanzioni, trovare il prima possibile la soluzione. Suo marito è l'ex leader socialdemocratico Oskar Lafontaine che lasciò il partito in seguito a una disputa per andare nella Linke.  Spesso ospite in talk show politici, l’anno scorso la rivista tedesca “Der Spiegel” la paragonò a “Frozen”, il personaggio della Disney, ma Frozen ha conquistato il pubblico criticando i politici e i sostenitori del suo ex partito, la Linke, ma anche socialdemocratici e verdi definendoli “radical chic”. Lei è nota per l’abbigliamento griffato e costoso.

La stretta di Scholz

C’è da capire ora se la vittoria di Afd potrà avere qualche conseguenza in Europa, ad esempio nella formazione della squadra di Ursula von der Leyen. E cosa cambierà nelle scelte politiche di Olaf Scholz. Prima del voto, il Cancelliere ha già dato segnali importanti: il rimpatrio di profughi afgani che hanno commesso reati gravissimi in Germania che li aveva accolti (rimpatrio avvenuto con mille euro a ciascuno e tramite il Qatar e non si sa bene verso quale destinazione), la stretta sull’accoglienza, norme più severe sulla sicurezza interna dopo gli accoltellamenti. Da Roma e dall’Italia non si è ancora espresso nessuno sul successo di Afd. Il sottosegretario alla giustizia Del Mastro è arrivato a dire che “Scholz si è melonizzato”.

Claudia Fusanidi Claudia Fusani   
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