Boccia: "Dimostrerò la verità per amore della democrazia". L'ex ministro Sangiuliano indagato
L'imprenditrice attacca ancora sui social. L'ex ministro sotto inchiesta per peculato e rivelazione e diffusione di segreto d'ufficio
"Se il capriccio comanda l'azione di governo, allora siamo già al passaggio verso una nuova forma di governo: la dittatura. Il principio di conservazione della dittatura risiede appunto nel capriccio del dittatore. Sono determinata a dimostrare la verità della mia virtù, soprattutto per amore della Repubblica Italiana e della Democrazia". Lo scrive in un post su Instagram Maria Rosaria Boccia.
Difendo la mia dignità e la democrazia
"Difendo la mia dignità e onorabilità di donna e cittadina, e quindi difendo la mia virtù. Nella difesa della virtù del popolo risiede il principio di conservazione dello Stato repubblicano.
È mio diritto tutelare la verità della mia dignità e onorabilità, macchiate dalle offese del Ministro della Cultura" scrive sempre nel post in cui rilancia la notizia della sua intervista a E' sempre Cartabianca di questa sera.
Nonostante ciò, aggiunge, "non ho ancora ricevuto scuse ufficiali; anzi, sono stata più volte minacciata di denuncia.
Per questo, per amore della Democrazia e della Repubblica, devo difendere con fermezza la mia onorabilità di donna e di cittadina repubblicana.
È necessario, quindi, che io dimostri la verità della mia virtù offesa. Intendo provare che la mia virtù è stata brutalmente offesa in mondovisione e che - continua - il ruolo di Consigliera del Ministro, che ho svolto, mi è stato tolto ingiustamente, stracciando il decreto ministeriale di nomina per capriccio di donna".
Indagato l'ex ministro Sangiuliano
L'ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano è indagato dalla Procura di Roma per peculato e rivelazione e diffusione di segreto d'ufficio in relazione alla vicenda che vede coinvolti l'ex ministro della Cultura e Maria Rosaria Boccia. A riportare la notizia, sul proprio sito internet, è la Repubblica citando un articolo del Corriere della Sera. Come da protocollo, rivela il Corriere della Sera, il fascicolo adesso verrà trasmesso al tribunale dei Ministri, considerando la carica ricoperta fino a pochi giorni fa da Sangiuliano. I fatti che i pm sono chiamati ad approfondire ruotano intorno agli stessi per i quali l'ex titolare del Mic ha presentato le dimissioni irrevocabili, ovvero al rapporto con la 41enne Maria Rosaria Boccia, coinvolta in attività istituzionali anche senza un preciso incarico.
L'iscrizione sul registro degli indagati nasce dalla denuncia presentata dal portavoce dei Verdi, Angelo Bonelli, la scorsa settimana al posto di polizia della Camera dei deputati. Il fascicolo adesso verrà trasmesso al tribunale dei Ministri. Il reato di peculato riguarda i presunti viaggi che l'imprenditrice ha detto di aver fatto insieme con l'ex ministro, anche di lungo raggio e per eventi non legati al ruolo di Sangiuliano. Lo stesso ex ministro ha ribadito più volte che nessun euro pubblico è stato speso in favore di Boccia. Discorso simile per il reato di rivelazione e diffusione di segreto d'ufficio, un'accusa che nasce sempre dalle parole della consulente che ha più volte affermato di essere stata coinvolta in riunioni organizzative in vista del G7.
Legale Sangiuliano, da Procura di Roma atto dovuto
"Devo ancora parlare con l'ex ministro Sangiuliano. Quello della Procura di Roma è un atto dovuto dopo l'esposto presentato dal parlamentare Bonelli". E' quanto afferma l'avvocato Silvero Sica, difensore dell'ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano intervistato dalla trasmissione de La7 l'Aria che tira. Sempre nella giornata di ieri anche la Procura regionale della Corte dei Conti del Lazio ha acceso un faro sulla vicenda. I magistrati, coordinati dal procuratore regionale Paolo Luigi Rebecchi, dovranno verificare eventuali profili di danno erariale.
Permessi di accesso alla Camera sospesi per Boccia
Maria Rosaria Boccia, nel mentre, è finita nel mirino della Commissione sicurezza di Montecitorio che ha deciso di sospenderne i permessi d'ingresso alla Camera in quanto "colpevole" di aver prodotto video senza autorizzazione. L'imprenditrice al centro del "caso Sangiuliano" ha subito la limitazione dopo la divulgazione dei video da lei realizzati con gli occhiali-smart, immagini poi pubblicate sui social. L'organismo, composto dal vicepresidente della Camera, Sergio Costa, e dai tre deputati questori, Benvenuto, Trancassini e Scerra, a quanto apprende Adnkronos e come anticipato da Il Foglio, sarebbe una sanzione senza scadenza, rivedibile solo con una eventuale nuova deliberazione del comitato. La sospensione è la pena più severa prevista per casi del genere, ben oltre dunque il semplice 'richiamo' di cui si era parlato negli scorsi giorni.