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L’Europa indossi la mascherina e tolga il paraocchi

La pandemia si sta sovrapponendo ad alcuni eventi in corso da tempo che non si possono trascurare. Il primo è la disgregazione dell’Europa

Alberto Negridi Alberto Negri   
L’Europa indossi la mascherina e tolga il paraocchi

Prima ancora che la mascherina anti-virus all’Europa hanno messo il paraocchi. Non era sufficiente che in Cina avessero chiuso intere città e fabbriche per capire che non si stava scherzando. Basta guardarsi indietro di qualche giorno e ricordare le parodie sprezzanti dei Canal Plus sulla pizza italiana al coronavirus, le dichiarazioni deliranti di una certa Gismondo dell’ospedale Sacco di Milano che voleva farsi “un ciondolo d’oro con il coronavirus”. Ancora la intervistano in tv questa scienziata.

Ma il paraocchi prevale sulla mascherina. Perché la pandemia del coronavirus si sta sovrapponendo ad alcuni eventi in corso da tempo che non si possono trascurare. Il primo è la disgregazione dell’Europa. Il secondo sono le guerre intorno a noi che continuano senza soste: americani e inglesi in piena epidemia hanno appena bombardato l’Iraq. Il terzo sono le ondate di profughi dal Medio Oriente e dall’Africa che non si fermano. Il quarto sono le sanzioni che si continuano a imporre a Paesi come l’Iran e la Siria già in crisi.

La disgregazione europea ha avuto il suo apice con la Brexit ma era lungamente attesa dai tempi del referendum del 2016. Ha avuto invece un’accelerazione il distacco dell’Est Europa di Paesi come Polonia, Ungheria, Repubblica ceca, Slovenia, che hanno chiuso le frontiere senza neppure fare una telefonata a Bruxelles. Spicca naturalmente nel gruppo l’Austria che al Brennero può strangolare quando vuole il nostro traffico merci: nessun organo dell’Unione ha detto una parola. Se questo è il modo di aiutare l’Italia in una situazione di crisi sarà bene ricordarselo.

D’altra parte l’Europa occidentale, quella con cui l’Italia ha fondato questa unione nei lontani anni Cinquanta post bellici, non è stata meno disastrosa, a patire dalla capa della Bce, la francese Lagarde, che ha affossato le Borse per poi correggersi soltanto il giorno dopo. Con l’aumento dello spread tra i nostri bond e quelli tedeschi ci ha drenato altri miliardi di interessi. Poi è intervenuta la presidente tedesca della commissione Von der Leyen ad aggiustare il tiro ma a parte una maggiore flessibilità del Patto di stabilità sul nostro deficit pubblico mostruoso (il terzo al mondo) dall’Unione è arrivata la promessa di 20 miliardi di euro che in queste condizioni sono una mancia in quanto l’Italia è pure il terzo contributore netto dell’Unione. In pratica aiuti concreti non ne sono arrivati e ora ci tocca sperare nei cinesi che ovviamente hanno anche un interesse economico a essere gentili con noi.

E’ presumibile che dopo il coronavirus l’Unione europea si riduca sempre di più a un’unione monetaria dettata dall’euro e poco più. Il fatto che ciascuno dei Paesi membri sia andato per conto suo rafforzerà le spinte sovraniste che abbiamo importato dall’Est Europa insieme a rigurgiti evidenti di fascismo e xenofobia che hanno alimentato anche quelli tedeschi, austriaci e italiani. La pandemia rischia di rendere l’Europa sempre meno tollerante e democratica. Altro che politica estera e di difesa comuni: L’Unione sarà ancora più vulnerabile alle spinte americane e cinesi, con la Russia che avrà buon gioco nella politica del divide et impera.

L’unico aspetto positivo è che si è opposta, almeno per il momento, a cedere del tutto al ricatto sui profughi di Erdogan. Ma la guerra di Siria e il fragile cessate il fuoco a Idlib fanno presumere che siamo soltanto alla prima puntata di una nuova vicenda: la Turchia di Erdogan non è riuscita a sfondare in Siria e ci proverà ancora a farlo in Europa, in Grecia e nei Balcani.

Lo farà perché ci ha percepito deboli. Una debolezza esemplificata dal fatto che imponiamo sanzioni economiche alla Siria e non siamo in grado di aggirare quelle americane all’Iran. Lo sfascio di questi Paesi e di un’intera regione tra il Medio Oriente e il Nordafrica porterà ancora più instabilità, povertà e profughi. L’Europa deve infilare la mascherina anti-virus ma togliere il paraocchi altrimenti questa pandemia si porterà via oltre a migliaia di vite anche gli ultimi ideali, lasciandoci più soli, isolati e in balìa degli eventi.

Alberto Negridi Alberto Negri   
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