"Dimenticate mia figlia Federica Guidi, ha chiuso con la politica. Ora vuole solo lavorare per l'azienda"
"Federica vuole tornare definitivamente nell'anonimato a fare il suo mestiere in azienda e la mamma" spiega il padre Guidaberto Guidi a "Tiscali.it"
Quando davanti al caffè e alla brioche ha trovato i virgolettati a tutta pagina della telefonata che aveva consumato ieri con la cronista del Corriere della sera, Federica Guidi ha avuto un moto di rabbia. Ha chiamato il suo avvocato per capire se smentire ufficialmente o meno, poi ha realizzato ormai definitivamente che il "frullatore" mediatico funziona così. Basta una mezza frase, un sospiro, un rimpianto ad alta voce che, se sei un personaggio pubblico del suo calibro -erede di un impero ricchissimo, manager dell'azienda di famiglia la Ducati energia di Bologna, ex ministro già presidente dei giovani della Confindustria-fai immediatamente notizia.
Vorrebbe essere solamente dimenticata
Lei in realtà vorrebbe essere solamente dimenticata -trasferita nell'oblio senza riflettori e immagini posate, destinate a restituirle un riflesso narcisistico di cui è priva-Federica non legge i giornali, metabolizza il passato con un distacco sempre crescente. Un distacco che, confida agli intimi, non è disprezzo nè per la politica nè per i giornali. "Se vuole scrivere, faccia pure, ma Federica vuole tornare definitivamente nell'anonimato a fare il suo mestiere in azienda e la mamma" spiega il padre Guidaberto Guidi a Tiscali.it ci gli chiede un commento sull'archiviazione di Tampa rossa.
L'archiviazione, appunto arriva ora. Ma quella storia costrinse Federica a dimettersi da ministro per lo Sviluppo economico decidendo l'epilogo della sua vicenda politica in meno di 24 ore. La Guidi fu coinvolta in una volgare faccenda di intercettazioni -messa alla gogna per il suo legame con Gianluca Gemelli padre di suo figlio Gianguido detto Gigi che le chiedeva con insistenza "favori" per lavorare- e si dimise nel giro di due giorni. Per chiudere con tutto quello schifo, precisa una sua amica bolognese, con cui lei non aveva mai avuto a che fare. Vittima di un amore dannoso, si disse allora. Ma davvero per Gianluca Federica era "solo" il mezzo per arrivare al potere?
Fatta a pezzi per nulla
“Sono stata fatta a pezzi e costretta alle dimissioni — si sfoga in privato la Guidi —. E per cosa? Non c’era nulla in quella intercettazione. Non ero nemmeno indagata. E infatti, è finito tutto in una bolla di sapone”. Correva l’aprile 2016 quando il pm Roberto Felici aprì l’inchiesta che vedeva protagonista il compagno dell’ex ministro, il fascinoso e rotondo Gemelli “soggetto intraprendente, interessato alle opportunità derivanti da Tempa Rossa“, per cui la Guidi venne costretta a lasciare l’incarico, dopo l’accusa di conflitto d’interessi. Gianluca, siciliano galante e molto affabile, apparso ai giudici "spregiudicato e millantatore", non aveva mai avuto davvero accesso alla famiglia Guidi formata da papa' Guidalberto (vicepresidente potentissimo di Confindustria con aziende in tutto il mondo) da mamma Alessandra e dall'unica figlia Federica, classe 1969, sposata, divorziata e mamma di un bambino bellissimo che andrà fra poco in prima elementare. Un nipote che ha fatto letteralmente impazzire di gioia il nonno tanto da convincerlo a vedere con lui intere serie dei cartoni targati Peppa Pig.
La "sguattera del Guatemala"
Gianluca Gemelli chiedeva appuntamenti alla sua donna quando lei era ministro, la pressava fino a farle dire in una misera intercettazione parole taglienti :"Non sono una sguattera del Guatemala". Ma all' esame dei magistrati è emerso che, al di là di censurabili atteggiamenti, Gemelli non ha mai richiesto compensi per interagire con esponenti del governo”. E allora? La telefonata incriminata tra Guidi e Gemelli, l’emendamento alla legge di Stabilità che la ministra si impegnava a far approvare per sbloccare un impianto nel potentino, il nome della Boschi che spuntava nell’intercettazione? Niente di penalmente rilevante. Come dire: ragazzi abbiamo scherzato, pardon. Oggi tutto viene archiviato ma nel frattempo la Guidi ha dovuto lasciare l’incarico, inghiottita dall’onda mediatica, dalle accuse dell’opposizione, dalla mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 stelle e dall’ostilità del suo stesso partito, mai disposto-neppure per un momento- a passare sopra alla vicenda. “Guidi è indifendibile. Chi sbaglia, paga”, erano state le parole di Matteo Renzi.
Renzi la aveva voluta ministro
Parole che hanno profondamente ferito Federica che non aveva alcuna ambizione di fare il ministro. Era stato Matteo a convincerla e lei aveva accettato per "spirito di servizio" contrattando con la famiglia una serie di rigide clausole destinate a proteggere il figlio. "Con Federica ci siamo dati il cambio, quando lei è a Roma io torno a casa a Castelnuovo rangone per stare insieme a mia moglie con il bimbo" diceva Guidi senior. Le sue famose cene nella suite più sontuosa del Majestic -trionfi di rose, pesce & champagne ma tutti rigorosamente via alle 23- con ministri capi di governo o di stato, imprenditori e banchieri -spesso presenti l'amica Emma Marcegaglia e la stessa figlia Federica- si erano progressivamente diradate. Guidi quando la figlia era ministro, veniva con il suo aereo a Roma, atterrava a Ciampino poi con l'autista di fiducia in centro per gli appuntamenti della sua fitta agenda setting quindi un aperitivo al volo nel roof del Majestic o al Bernini dell'amico Bernabo Bocca (generò del banchiere Cesare Geronzi) e subito indietro a Bologna per abbracciare l'amatissimo Gigi. I Guidi non hanno mai amato la pubblicità. Semmai chiedevano di non essere citati -la privacy per loro è d'obbligo-perfino Federica quando divenne presidente dei giovani imprenditori cercava in tutti i modi di tenersi in disparte dai paparazzi.
La prima intervista a Domenica in
Fu Massimo Liofredi oggi Direttore di Rai ragazzi e all'epoca capo struttura di Rai 1 a volere Federica Guidi in tv nel contenitore popolare festivo di Domenica in. Per Federica era la "prima volta", vinse l'emozione con un paio di succhi di frutta e solo dopo l'intervista si concesse con Massimo Giletti e Pippo Baudo -conduttori di quella edizione- una fetta di torta nel camerino vip. Bionda, bella, molto tenace, la Guidi ha vissuto un entusiasmo la storia con Gemelli incontrato proprio in Confindustria. Non è vero che non si sono amati. Lui le ha voluto molto bene, ha accolto con gioia la notizia della nascita del figlio (pur avendone già dal precedente matrimonio), sono stati anni felici. " Ho ripreso subito a lavorare dopo la maternità ma ho addosso una carica fortissima " mi raccontava lei "pensa che mi dedico tutta alla mia azienda e allo svezzamento di mio figlio. Per andare dal parrucchiere esco furtivamente dall'ufficio e poi torno immediatamente a casa". Pian piano quel legame si era affievolito e come spesso accade si era trasformato in una specie di "Santa Alleanza". Solo che Federica non ci stava a fare questa parte. Lei non avrebbe mai fatto una raccomandazione neppure ad una sorella (è figlia unica), non era nel suo stile. "Per me va avanti chi merita" diceva sempre. Mondi distanti, lontananza fisica e morale. Fine della storia. Quando tutto è stato spiattellato sui giornali la Guidi ha temuto di non saper più respirare. Tutto le sembrava finito. "Mi sono concentrata sulle cose importanti mio figlio la famiglia la mia azienda " ha commentato con gli intimi "ed ora sono tranquilla". Auguri Fede, te li meriti.