Di Maio prepara un blitz per regolarizzare i rider: avranno malattia e protezioni
Il ministro del Lavoro aveva promesso a luglio nuove norme per tutelare i lavoratori delle piattaforme web, che consegnano cibo e prodotti a domicilio, fino ad oggi poco garantiti. I sindacati hanno protestato davanti alla Casaleggio e associati e dunque ha deciso di presentare un emendamento al Decretone che contiene Quota 100 e Reddito di cittadinanza. Un milione di persone avranno diritto alla malattia e alle protezioni mentre svolgono il loro lavoro, ma non diventeranno lavoratori dipendenti come aveva promesso

Dai manager italiani delle multinazionali che operano nel settore, il rischio della fuga gli era stato rappresentato da subito. Così Luigi Di Maio, che, appena insediato al ministero del Lavoro, aveva citato i “rider” come simbolo del lavoro “pessimo” a cui restituire “dignità” con l’omonimo decreto, ha preso tempo. Nove mesi dopo avere tentato di regolamentare lo status dei lavoratori che effettuano consegne - sempre più numerosi per le strade delle città italiane -, il leader dei Cinquestelle ci riprova. Proprio a inizio settimana, il 26 febbraio, alcune tra le principali organizzazioni di questo tipo di lavoratori, Deliverance Milano, Deliveroo Strike Raiders e Punto di Svolta, hanno messo in scena un blitz di protesta nella sede milanese della Casaleggio e Associati. All’azienda che possiede tra l’altro la piattaforma Rousseau è stato recapitato un messaggio per il ministro: “Ci hai dimenticato”. Lo scorso settembre, quando si era iniziata la scrittura della Legge di Bilancio avevano protestato tutte le organizzazioni sindacali.
Così Luigi di Maio, in un momento nel quale non sembra godere di grande popolarità, ha deciso di accelerare. Rispetto all’impegno preso prima dell’estate, però, c’è una significativa marcia indietro: i rider non saranno considerati come lavoratori subordinati, non dovranno essere inquadrati cioè come lavoratori dipendenti. La loro rimarrà una posizione “ibrida”. Lo strumento per regolamentare questa nuova tipologia di lavoratori è stato individuato in quel Decretone che sta impegnando da settimane Camera e Senato e che ha preso questo nome dal fatto di contenere le due misure simbolo del “Governo del cambiamento”, quota 100 e il reddito di cittadinanza. Le possibilità offerte dal nuovo regime pensionistico, per la gioia dei leghisti, sono già stata utilizzate da oltre 70 mila lavoratori. Sul cammino del reddito di cittadinanza, invece, Lega e M5S stanno ancora trattando, e dovranno tenere conto anche dello scetticismo espresso nei giorni scorsi dal ministro dell’economia Giovanni Tria. Di certo c’è solo che ad aprile saranno consegnate le prime schede. Da quanto si è visto nel corso della cerimonia in cui Luigi Di Maio ha proceduto a mostrare il prototipo custodito in una teca stile san Gennaro, avranno una stretta somiglianza con le “social card” che si era inventato Giulio Tremonti.
Il blitz per regolamentare il lavoro dei rider passerà per un emendamento che interviene sul Jobs Act di Matteo Renzi stabilendo un allargamento delle tutele per gli iscritti alla gestione separata. Il governo vuole che la disciplina del contratto di lavoro subordinato si applichi anche ai rapporti di collaborazione per le “prestazioni di lavoro prevalentemente personali, continuative e la cui organizzazione è predisposta dal committente, anche attraverso il ricorso a piattaforme digitali”.
Di Maio dunque intende proprio riconoscere una specifica tipologia di lavoratori che vengono “gestiti” attraverso le piattaforme digitali: Deliveroo, Glovo, Uber ecc. L'emendamento, a completare il riconoscimento della nuova figura introdotta, fa poi riferimento all'indennità giornaliera di malattia e di degenza ospedaliera, e al congedo di maternità e parentale. Prestazioni che, viene specificato, sono riconosciute “a condizione che nei confronti dei lavoratori interessati risulti attribuita una mensilità (ad oggi sono 3) della contribuzione dovuta” nei dodici mesi precedenti la data dell'inizio dell'evento o del periodo indennizzabile. Inoltre, il governo, stando al testo visionato al Senato, punta ad aumentare del 100% l'indennità di degenza ospedaliera, con il conseguente aggiornamento della misura dell'indennità giornaliera di malattia.
Nello specifico dei fattorini, che l'emendamento definisce “lavoratori impiegati nelle attività di consegna di pasti a domicilio in ambito urbano per conto altrui, attraverso piattaforme digitali", si punta a stabilire che non possono essere pagati a cottimo. Gli stipendi non saranno più definiti dal numero delle consegne, ma dal tempo effettivamente lavorato. E ancora: “A prescindere dalla qualificazione giuridica del rapporto” tra rider e piattaforma digitale, pur in assenza dell’obbligo della subordinazione, ai fattorini dovrà essere garantita “copertura assicurativa obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e malattie professionali”, precisando che il premio di assicurazione Inail a carico delle piattaforme sarà determinato in base “al tasso di rischio corrispondente all'attività svolta”.
L'emendamento punta poi a prevedere una serie di obblighi nei confronti delle piattaforme. Oltre ad assicurare un’ “adeguata informazione” sui rischi della mansione svolta attraverso un'informativa scritta. Fece molto scalpore lo scorso maggio il caso di Francesco Iennaco, rider di Milano, che ha perso una gamba perché caduto dalla bicicletta a causa dei binari del tram proprio mentre effettuava una consegna. Non ha avuto diritto a nulla. Le aziende che si servono dei rider saranno dunque tenute a istituire appositi corsi di formazione e a fornire "i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale", come, per esempio, i caschi, e a garantire un’adeguata sorveglianza sanitaria.
La nuova disciplina, che potrebbe dunque essere approvata entro metà mese, prevede un apparato sanzionatorio:in caso di violazione di queste ultime regole lo Stato potrebbe comminare sanzioni nei confronti dell'azienda tra 2mila e 6.600 euro. L’accelerazione ha anche un sapore elettorale. Come ha rivelato uno studio della Fondazione “Rodolfo Debenedetti”, sono quasi un milione le persone che oggi sono impiegate in questo modo. Sono divisi più o meno a metà tra uomini e donne (46% le seconde) e per il 49% sono under 40 di cui il 22% tra i 18 e i 29 anni.