La destra salva Gasparri: non verrà processato per il tweet contro le cooperanti Vanessa e Greta
Secondo le conclusioni della Giunta per le immunità, a cui hanno votato contro Iv, M5S e Pd, quelle parole furono in linea con le opinioni espresse nell'esercizio delle funzioni di senatore. Cosa disse il forzista
La maggioranza salva Maurizio Gasparri. Le parole del senatore espresse in un post pubblicato il 18 gennaio 2015 su Twitter rivolto a due volontarie italiane, rientrano nell'ambito dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione italiana e sono quindi coperte dall'insindacabilità parlamentare. Insomma l'esponente di Forza Italia non verrà processato per diffamazione per aver scritto su Twitter "#VanessaGreta sesso consenziente con i guerriglieri? E noi paghiamo! @forza_italia".
Greta Ramelli e Vanessa Marzullo giunsero in Siria il 28 luglio 2014 con il progetto Horryaty, per fornire in loco aiuti medici e sanitari. Le due cooperanti furono rapite ad Aleppo nella notte tra il 31 luglio e il 1° agosto 2014 e liberate il 15 gennaio 2015; alcune fonti dell'epoca asserirono che ciò fosse avvenuto dietro il pagamento di un riscatto da parte dell'Italia.
Il sequestro, il rilascio e le polemiche
Una vicenda drammatica che tenne l'Italia con il fiato sospeso per tutti i mesi della prigionia. La polemiche che hanno sempre accompagnato questi episodi, spesso oggetto di critiche anche pesanti per via delle voci su presunti riscatti pagati dallo Stato per riportare a casa gli ostaggi italiani, in questo caso particolare furono abbastanza infuocate. Le parole di Gasparri furono subito stigmatizzate e molte furono le prese di distanza. L’allora senatrice Liliana De Petris chiese le sue dimissioni, ma ottenne solo un accenno di scuse. Le due interessate invece sporsero querela contro il tweet risalente al 18 gennaio 2015.
Ma evidentemente per esse il senatore non verrà processato, visto che l'Aula del Senato, seguendo questa linea, ha approvato il documento proposto dalla Giunta per le immunità parlamentari. Gasparri risulta indagato per diffamazione a mezzo stampa.
In Aula hanno votato contro le conclusioni della Giunta per le autorizzazioni i senatori di Italia Viva, M5S e Pd, ritenendo che manchi il nesso funzionale tra le dichiarazioni rese e le attività parlamentari specifiche. La maggioranza invece non ha avuto dubbi sulla corrispondenza delle dichiarazioni di Gasparri con dichiarazioni connesse all'attività politica e quindi insindacabili.