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[Il retroscena] La destra, i soldi falsi e la maledizione delle primarie

Sono parte dell'incasso del congresso napoletano di Fratelli d'Italia che si è svolto domenica scorsa con modalità da primarie aperte: oltre a 950 iscritti, hanno potuto votare anche più di duemila tra amici e simpatizzanti, con un versamento di 5 euro a persona

Ugo Maria Tassinaridi Ugo Maria Tassinari   
[Il retroscena] La destra, i soldi falsi e la maledizione delle primarie

Il cassiere ha solo un attimo di imbarazzo ma non ci sono margini di dubbio: le banconote false sono numerose e di vari tagli, per un valore vicino ai mille euro. Per sua fortuna il responsabile del versamento irregolare è un cliente di vecchia data e di fama irreprensibile. Così la giustificazione è  presa per buona. Quei soldi falsi sono parte dell'incasso del congresso napoletano di Fratelli d'Italia che si è svolto domenica scorsa con modalità da primarie aperte: oltre a 950 iscritti, hanno potuto votare anche più di duemila tra amici e simpatizzanti, con un versamento di 5 euro a persona. E quindi tra molti di questi ultimi (o più probabilmente tra qualche grande elettore che ha versato cumulativamente il "ticket" delle sue truppe) si annidano quelle "mele marce" evocate alla vigilia del voto dal leader giovanile Alfonso Pezzella: "Considerando queste assurde regole congressuali, che potrebbero permettere a mele marce e uomini che fino a ieri banchettavano in altri partiti di ricevere incarichi importanti a pochi mesi dalle elezioni politiche del 2018, Gioventù Nazionale Napoli invita i tesserati e i simpatizzanti di Fratelli d'Italia a votare coscienziosamente". Sicuramente hanno svolto scrupolosamente il loro compito i responsabili dei vari seggi sparsi in città: "Al termine delle operazioni elettorali - racconta un attivista - hanno preparato due plichi chiusi: uno contenente schede e verbale con i risultati e uno con l'incasso. Il tutto è stato affidato a Giovanni Donzelli, consigliere regionale della Toscana e segretario del congresso cittadino di Napoli. Donzelli ha consegnato la somma raccolta, ancora divisa per plichi, a Antonio Iannone, segretario regionale e titolare del conto in banca del partito. La banconote false, che non erano state controllate da nessuno, sono state svelate dai controlli alle macchinette: erano di tutti i tagli, dai 5 ai 50 euro".

LO SCANDALO DEM - Era bastata qualche moneta da due euro, invece, sempre a Napoli, a gettare nel caos le primarie del Pd per scegliere il concorrente di De Magistris alle elezioni comunali della primavera 2016. Davanti a un seggio della zona orientale, le videocamere di Fanpage colsero con le dita nella marmellata un consigliere comunale: distribuiva monete ai votanti per pagare il più modesto obolo previsto dal regolamento dem. Lo scandalo che investì il suo grande elettore non bastò a inficiare il successo di Valeria Valente, spinta in campo da Roma per fermare il grande ritorno di Antonio Bassolino. Una vittoria di Pirro la sua. La giovane parlamentare non è riuscita neanche ad arrivare in ballottaggio e ora è sotto inchiesta penale il suo compagno e coordinatore del comitato elettorale: in una lista della coalizione ci sono stati candidati a loro insaputa... C'è anche l'amarezza per questa brutta vicenda dietro la recente decisione dell'ex sindaco e governatore napoletano di non rinnovare la tessera del Pd. 

LA STORIA SI RIPETE - E' una storia maledetta quella delle primarie democratiche a Napoli: il primo disastro era successo nel 2011, in occasione delle precedenti elezioni comunali. Erano in corsa due cavalli di razza, Cozzolino e Ranieri, rispettivamente pupilli di Bassolino e Napolitano. Tra voti inquinati nella periferia settentrionale e polemiche per le foto delle lunghe code di cinesi ai seggi, prevalse la decisione di annullare il voto, designando uno smorto funzionario del Viminale, maciullato alle urne. Una maledizione che si ripete: sono finite nel caos anche le ultime primarie per designare il segretario provinciale del Pd. Convocate per domenica 12 novembre, contestate da uno dei tre candidati per l'impossibilità di conoscere la platea dei votanti, rinviate la sera di sabato 11 dal vicesegretario nazionale Martina, confermate la mattina di domenica dal responsabile dell'organizzazione Rossi. Ma ancora non si conosce il risultato...

Ugo Maria Tassinaridi Ugo Maria Tassinari   
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