Il contratto della Raggi, il garante Grillo e la penale da 150 mila euro. La democrazia diretta del M5S

Anche se i malumori non mancano, il Movimento è dato in crescita dai sondaggi

Il contratto della Raggi, il garante Grillo e la penale da 150 mila euro. La democrazia diretta del M5S

"L'idea che un popolo si dia rappresentanti che poi legiferano in suo nome è la negazione stessa della libertà", diceva Jean Jacques Rousseau e aggiungeva "i deputati del popolo non sono dunque, né possono essere, i suoi rappresentanti, ma soltanto i suoi commissari". E non è un caso che il Movimento 5 Stelle si sia ispirato proprio alle idee del celebre filosofo illuminista per realizzare il suo sogno di una 'democrazia diretta', senza filtri. O meglio, senza il filtro dei partiti tradizionali, ma con la 'mediazione' di un blog (beppegrillo.it) gestito da una società privata, la Casaleggio Associati. 

Democrazia diretta ad personam

In base alla sua personale visione di democrazia diretta, il M5S ha anche affidato all'unico Garante Beppe Grillo (insieme ai probiviri e al comitato d’appello) il potere di valutare “in totale autonomia” le notizie di un procedimento penale che coinvolga ogni esponente del Movimento. 'Rousseau' è anche il nome della piattaforma software creata dalla Casaleggio e Associati che contiene i nomi e le password di tutti i grillini. "I suoi obiettivi - spiegano dal Movimento - sono la gestione del M5S nelle sue varie componenti elettive (Parlamenti italiano e europeo, consigli regionali e comunali) e la partecipazione degli iscritti alla vita del M5S attraverso, ad esempio, la scrittura di leggi e il voto per la scelta delle liste elettorali o per dirimere posizioni all'interno del M5S2." Solo gli iscritti al M5S possono accedere a Rousseau. 

Le critiche social dei grillini ai 5 Stelle

"Ma l'associazione Rousseau è la 'segreteria' del partito 5 stelle o il centro dei cerchi e cerchietti magici del Movimento? E pensa se non stessero lavorando al DDM (Direct democracy movement)...Beppe aiutaci tu!". Così posta su Facebook la senatrice del Movimento 5 Stelle, Elisa Bulgarelli, dopo il pasticcio europeo per il mancato accordo con l'Alde e il ritorno, non senza scossoni, con gli antieuropeisti di Farage. Gli attacchi più duri al Movimento 5 Stelle per il fallimento della strategia in Europa arrivano proprio dal fronte interno. Gli europarlamentari grillini Ernesto Affronte e Marco Zanni hanno abbandonato il M5S parlando sui social di movimento con una "base fideistica con dinamiche quasi da setta", mentre il malcontento potrebbe spingere atri eurodeputati a seguire la loro decisione. 

Il M5S resta ai vertici dei consensi

Ma ci vorrà ben altro per far crollare i consensi al Movimento di Grillo & co. La prova del nove arriva anche dall'ultimo sondaggio di Tecnè - realizzato per Matrix - che vede il M5S al 28,8%: secondo partito dietro il PD (con il 30,5%). Nonostante la brutta figura europea e i problemi della sindaca Virginia Raggi a Roma, dunque, i grillini perdono solo l'1,2% dei consensi (erano al 30%), a dimostrazione che alla gente comune interessa poco dei tecnicismi interni al Movimento e degli accordi politici di partito, falliti. Mentre un altro sondaggio pubblicato nelle ultime ore dal Corriere della Sera e realizzato da Nando Pagnoncelli vede addirittura il M5S in testa con il 30,9% (+0,9%) e il PD secondo con 30,3% (-0,2%). 

Il contratto con gli eletti e il ricorso al Tribunale civile

Intanto, a partire da lunedì prossimo è conto alla rovescia per il pronunciamento del Tribunale civile di Roma sulla presunta incostituzionalità del contratto siglato prima delle elezioni tra la sindaca  Raggi e la Casaleggio Associati. Il ricorso è stato presentato dall'avvocato Venerando Monello e punta a dimostrare la nullità della candidatura degli eletti M5S in virtù del contratto firmato con la Casaleggio Associati. Il contratto, che si chiama “Codice di comportamento per i candidati del MoVimento 5 Stelle”, in sostanza impegna gli eletti del Movimento ad amministrare la capitale seguendo le linee guida di Beppe Grillo (il Garante) e del suo staff. La pena, in caso di mancato rispetto dell'accordo, è una penale di 150 mila euro. I soldi saranno erogati ad un ente benefico scelto dalla Casaleggio Associati. Democrazia diretta, appunto.