Il ddl intercettazioni è legge: cosa cambia per le indagini, quanto potranno durare e per quali reati
L'Anm: "È una scelta del governo sicuramente legittima, ma che indubbiamente rende più difficile per certi reati l'accertamento della verità: penso alla rapine, penso alle violenze sessuali o ai maltrattamenti sui minori"

Nella notte del 20 marzo 2025, la Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva la legge che introduce un limite massimo di 45 giorni per la durata delle intercettazioni nelle indagini giudiziarie. Il provvedimento ha ottenuto 147 voti favorevoli, 67 contrari e un astenuto, dopo essere stato già approvato dal Senato il 9 ottobre 2024. Ora si attende la promulgazione e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale perché la legge entri in vigore.
La nuova normativa
La principale novità introdotta dalla legge è la limitazione della durata delle intercettazioni a 45 giorni. Questo periodo potrà essere prorogato solo in presenza di "elementi specifici e concreti" che rendano assolutamente indispensabile proseguire le operazioni, e tali elementi dovranno essere espressamente motivati dal giudice. Tuttavia, il limite non si applica ai reati di criminalità organizzata e terrorismo, per i quali le intercettazioni potranno durare più a lungo seguendo le normative già in vigore.
Eccezioni per i reati da "codice rosso"
Durante l'iter legislativo, le opposizioni avevano proposto di escludere dal limite dei 45 giorni anche i reati da "codice rosso", come violenza sessuale e stalking, che colpiscono prevalentemente le donne. La maggioranza ha respinto questa proposta, approvando però un ordine del giorno che impegna il governo a considerare in futuro l'esclusione di questi reati dal limite temporale. Il viceministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, ha dichiarato: "Si prevede l'impegno del governo a escludere dal tetto dei 45 giorni anche questo tipo di reato, ma lo si farà con un altro provvedimento".
Le reazioni
"Per le intercettazioni su una serie di reati avremo un termine di 45 giorni che potrà essere prorogato con una normativa più restrittiva. È una scelta del governo sicuramente legittima, ma che indubbiamente rende più difficile per certi reati l'accertamento della verità: penso alla rapine, penso alle violenze sessuali o ai maltrattamenti sui minori in ambito familiare". Così il presidente dell'Anm, Cesare Parodi, al Tg2, in merito al ddl intercettazioni approvato ieri alla Camera e diventato legge. "Con questa approvazione si chiude il cerchio iniziato con la abolizione dell'abuso di ufficio. I cittadini non avranno tutela contro abusi e sopraffazioni". Così, il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri,