[Il retroscena] L’accordo del centrodestra sullo stop ai migranti: “Aboliremo il permesso di soggiorno sussidiario”
La proposta è tra i dieci punti del programma. È la tipologia di permesso più diffusa e nel 2017 ha riguardato circa 30 mila stranieri

Litigano su tutto nel centrodestra. Tranne che su dieci punti. Tra questi il fisco e l'immigrazione. Il programma della coalizione di centrodestra ha preso forma oggi pomeriggio alla fine di una riunione, la terza in due giorni, di un tavolo a nove a cui hanno partecipato Renato Brunetta, Paolo Romani e Paola Tommasi per Forza Italia; Gian Marco Centinaio e Armando Siri per la Lega; Fabio Rampelli e Giovanbattista Fazzolari per Fratelli d'Italia; Saverio Romano e Antonio De Poli per Noi con l'Italia.
Adesso il testo dell'accordo sarà sottoposto ai leader dei tre soci di maggioranza della coalizione, Berlusconi, Salvini e Meloni. Il testo è ancora ufficioso e segreto. Ma filtrano alcune indiscrezioni. Tra queste il compromesso sulla flat tax, l'aliquota unica di tassazione che sarebbe intorno al 20 per cento (Salvini aveva chiesto il 15, Berlusconi il 22-23). E l'accordo per abolire il permesso di soggiorno per motivi umanitari. Nel programma si parla di "abolire l'anomalia solo italiana della concessione indiscriminata della protezione umanitaria"mantenendo soltanto le altre due forme di permesso di soggiorno previste dal nostro ordinamento: lo status di rifugiato e la protezione umanitaria.
La "sussidiaria" è una forma residuale di protezione per quanti non hanno diritto al riconoscimento dello status di rifugiato, non hanno diritto alla protezione sussidiaria ma non possono essere allontanati dal territorio nazionale perché sono, recita la legge, "in condizioni di oggettive e gravi situazioni personali". Il permesso di soggiorno per motivi umanitari viene rilasciato dal questore a seguito di raccomandazione della Commissione territoriale qualora ricorrano “seri motivi” di carattere umanitario come ad esempio motivi di salute o di età, oppure vittime di situazioni di grave instabilità politica, di episodi di violenza o di insufficiente rispetto dei diritti umani, vittime di carestie o disastri ambientali o naturali, ovvero direttamente su richiesta del cittadino straniero.Ha una durata di 2 anni, è rinnovabile, e può essere convertito in permesso di soggiorno per lavoro.
La scelta di chiedere l'abolizione della sussidiaria nasce, spiega uno dei presenti, dalla "necessità di dare un segnale forte alla lotta contro l'immigrazione clandestina". Comunque, "di dare una stretta agli arrivi nel nostro Paese, persone che nella maggior parte dei casi sono migranti economici che non possono accedere alle quote di ricollocazione stabilite dall'Europa e non hanno diritto allo status di rifugiato". Non è un caso se questo tipo di protezione è prevista solo in Italia.
Nel 2017, su 126 mila domande esaminate dalle vari Commissioni attive in Italia, la protezione umanitaria è stata concessa al 25 per cento dei richiedenti. In termini assoluti si parla di circa trenta mila persone. Donne, uomini, ragazzi e ragazze in fuga da epidemie, carestie, violenze, abusi. Si tratta della tipologia di permesso più diffusa tra quelle rilasciate in Italia dove, dicono i dati del Viminale aggiornati a dicembre 2017, solo l'8 per cento ottiene lo status di rifugiato; il 5 per cento la protezione sussidiaria; il 25 per cento quella umanitaria. La richiesta di soggiorno è respinta nel 61 per cento dei casi.
Vedremo cosa diranno ora i leader dei tre partiti. Sappiamo che i primi sponsor della norma sono Lega e Fratelli d'Italia. Qualora fosse accettata anche da Forza Italia e da Noi con l'Italia, la quarta gamba centrista della coalizione, per l'Italia sarebbe una rivoluzione. Ciascuno, in coscienza, potrà dire se in positivo o in negativo.