Giorgia Meloni in conferenza stampa: “Alle prossime elezioni vorrei arrivare col premierato"
La premier ai giornalisti: “Sul caso Sala triangolazione con Usa e Iran. La vicenda Abedini è al vaglio del ministero della Giustizia'. Su SpaceX, “non uso il pubblico per fare favori. Mai parlato con Musk di queste vicende”
“io vorrei arrivare alle prossime elezioni con la riforma del premierato approvato ed una legge elettorale tarata su questo. Penso che la questione sia materia di competenza parlamentare, ma se il premierato non dovesse arrivare in tempo ci si interrogherà se questa legge elettorale sia la migliore o no”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nel corso della conferenza stampa con i giornalisti.
“Cassazione ci dà ragione, centri Albania pronti”
“A me pare che le sentenze della Cassazione diano ragione al governo», in quanto dicono che «che spetta al governo stabilire i paesi sicuri». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa assicurando che i "centri in Albania sono pronti ad essere operativi". Poi, "lo scorso anno gli sbarchi sono diminuiti del 60%, negli ultimi anni giorni sono quasi azzerati», ma "i centri per quanto ci riguarda sono pronti ad essere operativi". Parlando della sentenza della Cassazione Meloni ha argomentato: «Conseguentemente il giudice non può sistematicamente disapplicare il trattenimento dei migranti che arrivano da quei paesi, ma può motivare il caso specifico. Che è una cosa completamente diversa da quello che hanno fatto i magistrati del tribunale di Roma che non entrano nel merito del singolo caso”.
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SpaceX, "non uso il pubblico per fare favori"
"Non ho mai parlato personalmente con Elon Musk di queste vicende". Cos’ la premier Giorgia Meloni nella conferenza stampa di inizio anno nell'aula dei gruppi parlamentari di Montecitorio rispondendo a chi gli domanda del possibile accordo su Starlink. La premier ha ribadito che è stato smentito: "Sono stupita da come alcune notizie false rimbalzino e diventino centro del dibattito e continuino a essere discusse dopo le smentite. E non parlo di voi - ha aggiunto rivolta ai giornalisti - ma parlo dell'opposizione soprattutto”. “Non so se altri siano abituati a usare la cosa pubblica per fare favori agli amici ma non è mio costume. Valuto gli investimenti stranieri con l'unica lente dell'interesse nazionale e non delle amicizie o delle idee politiche di chi deve investire", ha aggiunto.
In Cdm impugneremo la legge su terzo mandato Campania
"Nel Consiglio dei ministri di oggi noi impugniamo la legge regionale della Campania" che autorizzerebbe il terzo mandato del governatore. L'ha detto la premier Giorgia Meloni alla domanda su quale sia la posizione del governo sul limite al terzo mandato dei presidenti di regione, nella conferenza stampa di fine anno. Meloni ha premesso: "Partendo dal caso della Campania, c'è intanto un tema di metodo: gli uffici di Palazzo Chigi hanno fatto una ricognizione e approfondimenti per capire, in base all'articolo 122 della Costituzione, se la questione sia di competenza dello Stato nazionale o sia nella facoltà delle Regioni di autodeterminarsi. La nostra conclusione è che la questione riguarda un principio fondamentale e quindi la materia è di competenza dello Stato. Ed è la ragione per cui nel Consiglio dei ministri di oggi noi impugniamo la legge regionale della Campania".
Il prefetto Rizzi nuovo capo del Dis
Il prefetto Vittorio Rizzi sarà il nuovo capo del Dis. La nomina sarà formalizzata in cdm. "Vi confermo che abbiamo deciso di nominare il prefetto Vittorio Rizzi attuale vicedirettore Aisi" che prenderà il posto di Elisabetta Belloni", ha detto la premier. "Un funzionario dello Stato di primo ordine e chiaramente la nomina verrà formalizzata nel prossimo Consiglio dei ministri previsto oggi", ha aggiunto Meloni che ha citato gli "straordinari risultati operativi" raggiunti da Rizzi in vari ruoli ricoperti e "che sono apprezzati sia dentro che fuori i confini nazionali".
"Stima e rispetto per Belloni"
“Ho una stima e un rispetto enormi per Elisabetta Belloni che approfitto per ringraziare del lavoro straordinario che, insieme allo staff, ha fatto per la presidenza del G7. Belloni è un funzionario capace, coraggioso e di lungo corso, il mio rapporto personale e la stima sono assolutamente inalterati e mi pare che la sua esperienza sia parecchio ambita al di fuori dei confini nazionali. E prevedo che il suo percorso non termini qui. Spero che quello che ha detto Belloni possa contribuire a chiudere una querelle francamente inutile". L'ha detto ancora la premier.
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“Non sono limite per libertà di stampa o democrazia”
Dalla previsione di rappresentare un limite o un problema per la libertà di stampa o per la democrazia". Lo ha detto la premier. "Mi stupisce che si metta insieme nello stesso intervento l'idea che il governo intenda comprimere i diritti per la stampa e l'opera attenta di sostegno" al settore svolta dal sottosegretario "Barachini", perché "tutto quello che fa Barachini è una scelta del governo e non del sottosegretario" singolo, ha aggiunto.
Rimpasto e Salvini al Viminale non sono a odg
"Non penso che allo stato attuale sia all'ordine del giorno" un rimpasto di governo con la nomina a ministro dell'Interno di Matteo Salvini al posto di Matteo Piantedosi. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nella conferenza stampa di inizio anno. "Salvini - ha continuato - sarebbe un ottimo ministro dell'Interno. Ho già risposto su questo e ha ragione Salvini quando dice che in assenza del procedimento giudiziario avrebbe chiesto e ottenuto di averlo, ma anche Piantedosi è un ottimo ministro". "La parola rimpasto ha fatto capolino dopo due settimane che ero al governo: è una parola alla quale sono abituata e cui non sono tendenzialmente favorevole", ha detto infine Meloni, ricordando riuardo al giro di boa dell'esecutivo che "questo è già il settimo governo per longevità nella storia nazionale, quindi procediamo a grandi falcate per scalare posizioni".
"Trump non abbandonerà l'Ucraina, sarebbe un errore"
"Francamente non prevedo un disimpegno" di Trump in Ucraina, "non leggo questo dalle sue dichiarazioni. Ha parlato in più occasioni di 'pace con la forza' e io ho sempre sostenuto che l'unico modo per costringere la Russia a sedersi ad un tavolo di trattative era costruire una situazione di difficoltà" sul campo. "Trump ha la capacità di dosare diplomazia e deterrenza e prevedo che anche questa volta sarà così. Lui può andare avanti nella soluzione, ma non prevedo che questo significhi abbandonare l'Ucraina", circostanza che "sarebbe un errore dal mio punto di vista".
"Se riesco sarò all'insediamento di Trump"
“Il viaggio ‘non rituale’ era una idea nata durante l’incontro a Parigi, è stata l’occasione per confermare un rapporto che si annuncia molto solido, Italia e Usa hanno rapporti saldi e questo indipendentemente dal colore dei governi. Durante l’incontro a Mar-a-Lago abbiamo parlato soprattutto del piano generale senza parlare dei singoli dossier, il Presidente ad oggi è ancora Biden. L’accoglienza è stata al di là delle aspettative”, ha detto Meloni rispondendo a una domanda sull'incontro dei giorni scorsi con il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump. “Io confermo l’invito e che mi piacerebbe esserci, lo sto valutando con la compatibilità dell’agenda, ma se riesco partecipo volentieri”, ha poi detto in merito all'insediamento di Trump previsto il 20 gennaio.
“Sul caso Sala triangolazione con Usa e Iran”
"C'è stato un lavoro di triangolazione diplomatica con Iran e Usa per quello che riguarda una svolta nel caso, non direi che c'è stato un momento di svolta perché la questione è stata seguita dall'inizio. Le interlocuzioni con l'Iran sono di natura diplomatica e di intelligence, il governo è tenuto alla riservatezza in questi casi. Mantovano è stato al Copasir ed è pronto a tornare nel caso in un'ulteriore audizione, ricordiamo che in Iran sono presenti altri 500 italiani e bisogna essere molto cauti".
"Abedini al vaglio Ministero, serve riservatezza"
Il caso Abedini è al vaglio tecnico e politico del ministero della Giustizia: è vicenda che ovviamente bisogna continuare a discutere con i nostri amici americani, avrei voluto parlarne anche con Biden ma ha dovuto annullare il suo viaggio. Ma il lavoro è molto complesso, non è terminato ieri. Penso che si debba discutere nei dettagli nelle sedi competenti". Coì la premier Giorgia Meloni ha risposto alla domanda sulla correlazione tra la liberazione di Cecilia Sala e il fermo dell'ingegnere iraniano Abedini su mandato degli Usa. Tema su cui "intervengono molte questioni di triangolazione diplomatica con Iran e Usa".Alla domanda se ci sia stato un momento di svolta Meloni ha risposto: "Direi che non c'è stato un momento di svolta: la vicenda è stata seguita all'inizio, ci sono stati una serie di tasselli, le interlocuzioni con l'Iran sono soprattutto di natura diplomatica e di intelligence, il governo è tenuto alla riservatezza che si deve in questi casi, salvo ovviamente riferire negli ambiti competenti: Mantovano è già stato al Copasir ed è pronto a tornare se sarà chiesto. Credo che questa attenzione sia dovuta anche al fatto che in Iran attualmente ci sono oltre 500 italiani e quindi bisogna essere molto cauti nel muoversi".
“Sulle ordinanze cautelari non limitiamo l'informazione”
"In attuazione della direttiva europea del 2016 che riguarda il pieno rispetto della presunzione di innocenza, il Parlamento ha delegato il Governo ad approvare un decreto legislativo secondo cui non può essere pubblicata per intero o per estratto l'ordinanza di custodia cautelare in carcere. È consentito al giornalista di avere l'ordinanza, si chiede al giornalista di una fare sintesi. Si può continuare a dare notizia dei fatti di cronaca rilevanti, si chiede di non fare copia e incolla dell'ordinanza perché sono contenuti dati sensibili e stralci di intercettazioni. Non c'è nessuna limitazione del diritto di informare e essere informati. E il governo non ha ritenuto di inserire pene per chi dovesse violare le prescrizioni".
Il disegno di legge in discussione in Senato di iniziativa di Fdi sulla diffamazione a mezzo stampa "non lo si puo' definire un tentativo di limitare la libertà di stampa", ha spiegato Meloni. "Su una legge che porta il mio nome (per introdurre l'equo compenso per i giornalisti, ndr) non posso che essere d'accordo, c'è al ministero della Giustizia un osservatorio insediato e operativo anche con le associazioni dei giornalisti. Io sono assolutamente favorevole e a disposizione, ci sono alcuni Ordini che hanno dato attuazione alla norma. Quindi sono favorevole e a vostra disposizione".