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Centri di accoglienza in Albania, la nuova idea del governo: trasformarli in Cpr. L'opposizione: "Follia istituzionale"

Secondo indiscrezioni di stampa, in un vertice si sarebbe discusso di un decreto in tal senso. Il Pd: "Sperano di cancellare il flop". Il M5S: ""

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Il centro per migranti realizzato dall'Italia in Albania (Ansa)
Il centro per migranti realizzato dall'Italia in Albania (Ansa)

Il governo Meloni non si arrende e davanti all'evidente fallimento del "progetto Albania" per i richiedenti asilo - con almeno tre tentativi di trasferimento andati a vuoto a seguito delle bocciature da parte dei giudici di primo grado e delle Corti d'Appello - prova a giocare una nuova carta. Un nuovo decreto che trasformi le strutture di Shengjin e Gjader in Cpr, ovvero centri per i rimpatri. Nei quali verrebbero portati i migranti raggiunti da un decreto di espulsione, stando a quanto scrivono diversi quotidiani. 

Di questa ipotesi, stando a notizie di stampa, si sarebbe discusso in un vertice tra la presidente del Consiglio, il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, e il sottosegretario di Palazzo Chigi, Alfredo Mantovano. Nuove disposizioni per dare senso al miliardo di euro circa speso per quei due centri, contenute appunto in un decreto. Secondo notizie di stampa, una nuova riunione sarebbe prevista anche per oggi. Da strutture per ospitare i migranti caricati dai pattugliatori della Marina nelle acque internazionali del Mediterraneo, in attesa delle procedure di frontiera accelerate, Shengjin e Gjader diventerebbero così centri per gli irregolari già presenti in Italia e su cui pende un decreto di espulsione. Sul tema, per il momento, le istituzioni dell'Ue non rilasciano dichiarazioni. 

L'altra idea: braccialetto per i richiedenti asilo

Ma non finisce qui. Perché sempre in tema di migranti il governo starebbe pensando al braccialetto elettronico per gli stranieri che arrivano nel nostro Paese e fanno richiesta di protezione internazionale. Una misura alternativa alla detenzione nelle strutture ad hoc, ma pensata anche per evitare che i richiedenti asilo spariscano nel nulla una volta arrivati in Italia. Secondo quanto scrive il Messaggero la novità è contenuta in un emendamento del governo alla legge di delegazione europea all'esame del Senato approntato dagli uffici legislativi del Viminale.

L'opposizione insorge: "Follia istituzionale"

"Se non fossimo alla tragedia saremmo al ridicolo e alla pazzia - ha detto il poresidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia -. Prima si lancia in pompa magna un progetto costato centinaia di milioni e ora, visto che quel progetto di deportazione è fallito, si cambia la destinazione d'uso dei centri per poterli giustificare. Non più centri per ospitare i migranti recuperati in mare ma centri per i rimpatri, dove ammassare i migranti irregolari già presenti in Italia e che hanno in tasca il decreto di espulsione", spiega per cpoi aggiungere che "dal punto di vista giuridico ci sembra una decisione sbagliata perché, pur andando nella direzione auspicata dalle nuove direttive Ue previste per il 2026 in tema di rimpatri, non può essere realizzata prima che queste norme entrino in vigore", ha aggiunto chiamando questa ulteriore mossa "follia istituzionale". 

Per Alfonoso Colucci del M5S "prosegue il valzer dei decreti legge del governo Meloni sull'Albania nel disperato tentativo di dare un senso al colossale spreco di 1 miliardo di euro dei cittadini italiani. La notizia di queste ore è quella di un nuovo provvedimento in cantiere che sancirebbe, finalmente, l'ammissione da parte del governo del totale fallimento del piano tanto propagandato per mesi". Il deputato, Alfonso Colucci, capogruppo M5S in Commissione Affari Costituzionali della Camera dice anche che "mandare alcuni dei migranti irregolari presenti in Italia, oltre che prevedere una nuova spesa inutile per i viaggi delle navi, significa ammettere che i migranti continueranno a sbarcare in Italia, come sempre e che l'Albania non era la soluzione per alleggerire il carico di sbarchi che grava sul nostro Paese".

"Ormai quei centri in Albania vanno riempiti a tutti i costi, di migranti intendo, bisogna fingere che la cosa funzioni per davvero, dopo che Giorgia Meloni ha annunciato che vuoi o non vuoi 'funzioneranno'. E quindi cosa fanno i geni al governo? Pensano di trasformare i centri pensati per le procedure d'ingresso e la prima accoglienza degli sbarcati, in Cpr, centri per i rimpatri, quindi con migranti che hanno già in tasca il decreto di espulsione. Premesso che non credo che la cosa funzioni nemmeno così, vedremo il testo del decreto e valuteremo, mi chiedo, ma questi centri non dovevano essere una deterrenza alle partenze?", ha detto Davide Faraone, deputato di Italia viva.

"Il governo sta usando lo scontro con la magistratura per coprire alcuni dei propri fallimenti politici. E quello che a me preoccupa è la strumentalità con la quale il governo accende quotidianamente questo scontro che parte con l'Albania e arriva a oggi con il caso Almasri", ha detto invece ad Agorà il segretario di +Europa, Riccardo Magi.

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