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Il Cdm approva la riforma della Coesione e il decreto Ires-Irpef. Leo: "Bonus di 100 euro è il primo tassello, poi le tredicesime"

Le parole del viceministro dell'Economia dopo il Cdm che ha dato il via libera al tredicesimo decreto fiscale: "Per superbonus assunzioni aspettiamo decreto ministeriale"

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Maurizio Leo
Maurizio Leo (Foto Ansa)

Bonus da 100 euro nel 2025 e non a dicembre 2024 perché "c'era la necessità assoluta di trovare le coperture che non avevano per il 2024". Lo ha detto in conferenza stampa il viceministro al Mef Maurizio Leo dopo il Cdm che ha dato il via libera al tredicesimo decreto fiscale, spiegando che la misura è destinata a redditi da lavoro dipendente entro i 28mila euro con almeno un figlio a carico. Il bonus 100 euro "è il primo tassello di quello che intendiamo fare trovando le risorse per le tredicesime", ha sottolineato il viceministro dell’Economia.

Serve  trovare l’equilibrio per le coperture

“Dobbiamo trovare l’equilibrio per le coperture, la nostra stella polare è muoversi in questa direzione”, ha aggiunto. "Con questo tredicesimo decreto abbiamo fatto gran parte della riforma fiscale, attesa dagli anni Settanta, che fissa regole certe e alleggerisce il carico per le imprese ed i cittadini", con "rispetto quasi maniacale per i conti pubblici", ha detto, ribadendo come tutto sia "stato fatto con una attenzione rigorosa ai conti pubblici". Nel 2025 puntiamo a "consolidare le tre aliquote Irpef e a spingerci ancora oltre", ha detto ancora Leo, sottolineando che a fine anno "vedremo il risultato del concordato preventivo e speriamo di avere le risorse per venire incontro al ceto medio". Manca ancora il decreto ministeriale del Mef e del ministero del Lavoro per il superbonus assunzioni. "La misura è già prevista nel decreto legislativo già approvato" e "si sta procedendo ad un decreto interministeriale per fissare le regole di applicazione con effetto retroattivo sui contratti dal primo gennaio 2024", ha spiegato quindi il vice ministro al Mef Maurizio rispondendo ad una domanda sulla maxi deduzione al 120% (maggiorata al 130% per giovani, le donne ed ex Rdc) sulle assunzioni delle imprese, indipendentemente dalla forma societaria, e di lavoratori autonomi.

Stop contributi per 2 anni a chi assume giovani, disoccupati e donne

Chi assumerà giovani, donne e disoccupati da più di 24 mesi non pagherà i contributi, prevede quindi il decreto legge Coesione. Nel comunicato di Palazzo Chigi si spiega che l’esonero dal 100% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro per i giovani, con età inferiore a 35 anni, avrà un limite massimo di 500 euro mensili per 2 anni, nelle regioni della Zona economica speciale unica del Mezzogiorno, anche degli over 35 disoccupati da almeno ventiquattro mesi. Il decreto prevede inoltre un bonus donne in favore delle lavoratrici svantaggiate, con l’esonero dal 100% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro per un massimo di 24 mesi, nel limite massimo di 650 euro su base mensile, per ciascuna lavoratrice assunta a tempo indeterminato. Il bonus si applica alle donne di qualsiasi età, con un trattamento di maggior favore per le donne residenti nel Mezzogiorno.

Bonus 100 euro, a chi è destinato

Oggi in Consiglio dei ministri, nell’ambito dell’attuazione della delega fiscale, è arrivato il via libera al decreto legislativo che permetterà di erogare, nel mese di gennaio 2025, un’indennità di 100 euro a favore dei lavoratori dipendenti, con reddito complessivo non superiore a 28.000 euro con coniuge e almeno un figlio a carico, oppure per le famiglie monogenitoriali con un unico figlio a carico. Secondo quanto si apprende lo avrebbe detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ieri sera nel corso dell'incontro con i sindacati. Questo provvedimento, avrebbe spiegato il premier, rientra nel più ampio lavoro che il Governo ha portato avanti finora per difendere il potere d’acquisto delle famiglie e dei lavoratori, segnatamente quelli più esposti. In questi sedici mesi di governo, ha spiegato, si è scelto di concentrare le risorse a disposizione per interventi di carattere redistributivo.

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