[Il caso] Il no a Savona e l’attacco a Mattarella di 4mila troll russi. “Ucciso il fratello sbagliato”. Indagano i servizi segreti
Domani il Copasir sente in audizione il capo del Dis Alessandro Pansa. È necessario capire se la politica italiana degli ultimi due anni è stata intossicata da soggetti esterni e perché. La polizia postale avrebbe ricollegato i 40 mila messaggi anti Colle all'Internet Research Agency (Ira) di San Pietroburgo.
Adesso che sono arrivati a prendere di mira il Presidente della Repubblica, la faccenda diventa anche per noi roba per i servizi segreti. La polizia postale ha fatto già molto tracciando i 4000 nuovi account Twitter creati in pochi minuti la notte tra il 27 e il 28 maggio per attaccare il Capo dello Stato partecipando alla campagna #mattarelladimettiiti. Una potenza di fuoco di circa 40 mila messaggi. Saranno sempre l'interlocutore con la Procura di Roma, la sezione dell'Antiterrorismo, che ha aperto un fascicolo contro ignoti con l'ipotesi di attentato alla libertà e offesa all'onore e al prestigio del Presidente della Repubblica. Ma non può più bastare.
La fabbrica dei troll che avrebbe tra le sue mission anche quella di intossicare la vita politica italiana come ha già fatto negli USA con la vittoria di Trump e in Inghilterra per Brexit ha la propria sede a San Pietroburgo. Washington e anche l'MI6 inglese hanno già avviato le rispettive verifiche. L'Fbi sta un pezzo avanti, a un passo dall'incriminazione dopo aver costretto i più stretti collaboratori di Trump a lasciare la Casa Bianca. È necessario che d'ora in poi lo scambio di dossier avvenga a livello di intelligence, le uniche in grado di poter andare oltre il semplice indirizzo, digitale e fisico, da cui sono partite le campagne social. Uno scambio di informazioni che, possiamo immaginare, sarà ostacolato in ogni modo. Ma necessario: Stati Uniti e Gb hanno pagato pesantemente la propaganda social durante entrambe le campagne elettorali (Trump e Brexit) e nei loro accertamenti hanno acquisito materiale sensibile utile anche all'Italia.
L'audizione del Dis
Il Copasir domattina sente, anche su questo punto, Alessandro Pansa, il direttore della nostra intelligence (Dis). L'audizione era già in calendario nell'ambito della routine dell'avvio legislatura. Ma al primo punto adesso c'è il nuovo fascicolo investigativo aperto dall'Antiterrorismo della procura di Roma. La polizia postale ha già fatto un ottimo lavoro. Il 30 maggio la Procura di Palermo ha iscritto nel registro degli indagati tre persone (due uomini e una donna) perché erano gli autori delle minacce e degli insulti diretti a Mattarella in quei giorni in cui sembrava che il governo Lega- 5Stelle non dovesse partire per le derive anti-euro di profili come quello del professor Savona. Le ipotesi di reato -attentato alla libertà del Presidente della Repubblica e offesa all'onore e al prestigio del Presidente della Repubblica - sono punite fino a 15 anni. Nei loro post, in riferimento a Mattarella, avevano scritto che "avevano ucciso il fratello sbagliato" e "ti hanno ammazzato il fratello, non ti basta?". Il riferimento in entrambi i casi era all'omicidio di Piersanti Mattarella trucidato dalla mafia il 6 gennaio 1980.
40 mila messaggi contro il Colle in poche ore
Nei giorni scorsi la polizia postale ha concluso l'indagine dimostrando come la notte tra il 28 e il 28 maggio, nelle ore drammatiche in cui il Capo dello Stato rifiutò la nomina di Paolo Savona a ministro dell'Economia, furono attivati su Twitter 4mila account che in pochi minuti scatenarono una tempesta di 40 mila messaggi per diffondere l'hastag #Mattarelladimettiti. Luigi di Maio, il capo politico dei 5 Stelle, ne aveva chiesto ufficialmente l'impeachment (poi ha chiesto scusa). Quella attività, sempre secondo l'informativa della polizia postale, era partita dalla stessa Centrale di San Pietroburgo, la Internet research agency (IRA) già coinvolta per Brexit e la vittoria di Trump su Hillary Clinton.
Quello stesso flusso proveniente dalla centrale di San Pietroburgo, aveva poi interagito con altri profili già affermati in Italia e vicini all'area Lega e 5 Stelle. Ad esempo Byoblu, il blog creato dall'ex capo della comunicazione 5 Stelle Claudio Messora ("tutta questa roba è una buffonata dei media mainstream") che ha come primo tweet fisso un'intervista a Marcello Foa, il Presidente Rai designato dalla Lega ma bocciato in Vigilanza. E proprio Foa è, in quei giorni di maggio, uno dei più attivi negli attacchi a Mattarella. In uno di questi giudica "indegno" l'operato del Capo dello Stato.
La minaccia ibrida e insidiosa
Ma domattina il Copasir dovrà provare ad andare oltre il vilipendio e lesione dell'onore. Il Presidente Guerini vuole interrogare Pansa con questa domanda: fino a che punto il dibattito politico italiano in questi due anni è stato intossicato dalle campagne sui social network? Nel nostro ordinamento non esiste un reato di inquinamento di campagna elettorale. Nella relazione annuale al Parlamento la nostra intelligence definisce questo tipo di minaccia "ibrida". Lo scenario descritto è molto simile a quanto già visto negli USA. L'Italia, a quanto pare, non è esente da questo rischio. "Si ritiene possibile - si legge - un aumento tanto delle campagne di spionaggio digitale da parte di attori statuali con l'impiego di modalità operative di offuscamento per rendere più difficile l'identificazione dell'attaccante, quanto di minacce ibride". Relativamente a quest'ultime, "l'impiego di tali strumenti costituisce una realtà sempre più perniciosa, sofisticata e di difficile rivelazione". Lo strumento cybernetico è destinato a divenire "sempre di più un agevolatore di attività di influenza realizzate attraverso manovre intrusive nel cyberspazio così da orientare l'opinione pubblica, fomentare le tensioni socioeconomiche, accrescere l'instabilità politica dei paesi dell'area occidentale quando stanno per prendere decisioni strategiche ritenute dall'attore ostile sfavorevoli ai propri interessi".
Nuovi equilibri internazionali
Non è un mistero che in questo momento Usa e Russia considerano l'Europa un problema, un fastidioso ostacolo da rimuovere il prima possibile. Il Presidente Mattarella è un europeista e atlantista convinto. Così come le forze politiche uscite sconfitte il 4 marzo. All'opposto, le forse uscite vincitrici sono nemiche del soggetto politico economico che si chiama Europa. "Noi adesso dopo il viaggio di Conte alla Casa Bianca siamo protetti anche a Washington" ha detto venerdì un leghista membro del governo. Intendeva dire che lo sono già a Mosca. E che Bruxelles è sempre meno un problema. La parola ora ai servizi segreti. Con un problema: saprà la nostra intelligence svolgere il mandato indicato dal Parlamento tramite il Copasir restando autonoma rispetto alle forze di governo?