Caso Albania, l'Ue chiede all'Italia "misure conformi al diritto europeo". L'Anm: "Nessuna guerra, noi applichiamo le norme"
Oggi si riunirà il Cdm che dovrebbe varare un decreto sugli Stati di provenienza dei migranti considerati "sicuri". Il tentativo del governo è quello di disinnescare sentenze come quelle che hanno riportato i 16 migranti in Italia
Si inserisce anche l'Ue nello scontro tra politica e magistratura, dopo che la maggior parte i migranti portati in Albania nei centri di accoglienza italiani sono stati riportati in Italia a seguito della mancata convalida del fermo. La Commissione europea precisa che "al momento non c'è una lista europea sui Paesi terzi sicuri, gli Stati membri hanno liste nazionali, ma è previsto che ci lavoreremo". La portavoce, facendo riferimento al protocollo Italia-Albania, ha sottolineato che "ad essere applicato è il diritto nazionale ma anche standard legati alla protezione internazionale che sono forniti dal diritto Ue. Abbiamo anche detto che tutte queste misure devono essere pienamente conformi con il diritto comunitario e non devono indebolirlo".
L'antefatto lo abbiamo citato. Quel che è accaduto dopo è che, come era prevedibile visto il tema, i toni si sono alzati e, per contrastare nuove sentenze simili a quelle che hanno decretato la mancata convalida del fermo per i 16 migranti portati in Albania, il Cdm ha annunciato che si riunirà oggi per fare una lista di Paesi di provenienza dei migranti considerati "sicuri". Da giorni si lavora a un decreto legge, preannunciato venerdì dalla premier, Giorgia Meloni.
L'Anm: "Si deve applicare la legge europea, nessuno scontro"
Intanto oggi, durante una puntata di Agorà su Raitre, il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, ha precisato che le toghe non sono "contro il governo, sarebbe assurdo pensare che l'ordine giudiziario, un'istituzione del Paese, sia contro un'istituzione del Paese quale è il potere politico. Non è lo scontro istituzionale quello a cui tendiamo, tendiamo a difendere l'autonomia e l'indipendenza dell'ordine giudiziario", ha spiegato.
"Sappiamo - ha poi aggiunto Santalucia parlando della normativa sugli Stati sicuri - che un regolamento dell'Unione europea renderà questa materia più flessibile, ma entrerà in vigore nel 2026. Oggi dobbiamo applicare la direttiva che c'è. Per come lo vedo io, non è uno scontro con la magistratura italiana, ma con le istituzioni europee".
Salvini: "Il magistrato Patarnello non merita di stare al suo posto"
Il magistrato Marco Patarnello, di cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha pubblicato una mail che la riguarda direttamente, "non dovrebbe più essere al suo posto, molto banalmente", dice il ministro dei Trasporti e vicepremier, Matteo Salvini. "Ci sono più di 9mila magistrati in Italia - spiega - e la stragrande maggioranza fa liberamente e positivamente il loro lavoro". "Se c'è qualcuno che ha preso il Tribunale per un centro sociale e per un luogo di vendetta politica - sottolinea - ha sbagliato mestiere, molto semplicemente".
"Se qualcuno vede il nemico nel sindaco, nel governatore, nel ministro, è un problema", spiega Salvini. Mentre a chi gli faceva notare che bisognerebbe verificare la veridicità dell'e-mail il ministro dei Trasporti replica: "Diciamo che se fosse vera, sarebbe di una gravità inaudita e comporterebbe l'immediato licenziamento".
Meloni: "Difenderemo i confini, si entra solo legalmente"
"È una priorità assoluta combattere chi sfrutta il legittimo desiderio delle persone di trovare condizioni di vita più favorevoli per ingrassare i propri profitti", ha detto Meloni, commentando un'operazione in Calabria contro l'immigrazione clandestina. "Il Governo è determinato a smantellare queste reti criminali e a debellare il traffico illegale di esseri umani, che alimenta gli interessi degli schiavisti del Terzo Millennio - aggiunge la premier -. Il nostro impegno va avanti. Continueremo a lavorare senza sosta per difendere i nostri confini e per ristabilire un principio fondamentale: in Italia si entra solo legalmente, seguendo le norme e le procedure previste".
Piantedosi: "Stop all'ideologia di accoglienza indiscriminata"
"Quanto portato alla luce dall'operazione della Guardia di finanza, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, è l'ulteriore testimonianza che il traffico di esseri umani è una piaga di crescente diffusione che va contrastata senza indugi o sottovalutazioni. E rende "evidente quanto sia importante superare le posizioni talvolta ideologiche di chi continua a farsi sostenitore di un'accoglienza indiscriminata anche quando questa finisce, di fatto, per favorire i vergognosi interessi di gruppi criminali", ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, che ha commentato l'operazione che ha consentito di individuare 13 persone, membri di un'organizzazione criminale transnazionale che aveva l'obiettivo di favorire l'ingresso di migranti irregolari sul nostro territorio sfruttando la rotta marittima del Mediterraneo orientale.