Chi è il manager portoghese Carlos Tavares: l'addio a Stellantis, la maxi liquidazione e chi arriva al suo posto
Intanto iniziano a circolare i nomi dei possibili successori. E' spuntato il nome di Luca De Meo, amministratore delegato della Renault e di Olivier Francois, amministratore delegato di Fiat
Carlos Tavares, figura di spicco nell'industria automobilistica e protagonista della nascita di Stellantis, ha annunciato oggi le sue dimissioni con effetto immediato dalla carica di CEO del gruppo. La decisione è stata accettata dal consiglio di amministrazione, che ha immediatamente istituito un Comitato Esecutivo temporaneo presieduto dal presidente John Elkann.
I motivi dell'addio
Le dimissioni di Tavares arrivano in un momento delicato per Stellantis, impegnata nella transizione verso la mobilità elettrica e l’implementazione del piano strategico "Dare Forward 2030". A pesare sulla scelta sarebbero state divergenze con il consiglio, emerse nelle ultime settimane. “Il successo di Stellantis si è basato su un perfetto allineamento tra azionisti, consiglio e CEO. Tuttavia, nelle ultime settimane sono emerse vedute differenti che hanno portato alla decisione di oggi”, ha dichiarato Henri de Castries, Senior Independent Director di Stellantis.
Una maxi liquidazione da 100 milioni di euro
L’ex amministratore delegato, che ha guadagnato circa 40 milioni di euro l’anno, dovrebbe ricevere una liquidazione che potrebbe sfiorare i 100 milioni di euro. Durante la sua gestione, ha trasferito quasi tutta la produzione all’estero, lasciando in Italia stabilimenti chiave come quelli di Pomigliano, Mirafiori, Cassino e Melfi chiusi fino a gennaio 2025. Tra i modelli interessati dal trasferimento figurano la Grande Panda, la Lancia Ypsilon, l’Alfa Junior, la Fiat Tipo, la Fiat 500 a benzina, la Fiat 600, la Topolino e la Jeep Avenger.
Chi al suo posto
Intanto iniziano a circolare i nomi dei possibili successori. E' spuntato il nome di Luca De Meo, amministratore delegato della Renault. Nella lista del "toto-nomine" anche Olivier Francois, amministratore delegato di Fiat e responsabile del marketing globale di Stellantis. Tra i papabili successori già interni al gruppo automobilistico spiccano Carlos Zerlenga, attualmente nel ruolo di Chief Operating Officer del Nord America, e Maxime Picat, ex ad di Pegeut e oggi responsabile della filiera e degli acquisti globali di Stellantis. Tra i nomi ipotizzati, infine, quello dell'olandese Roy Jakobs, Ceo di Philips.
L'eredità di Carlos Tavares
Carlos Tavares, nato a Lisbona nel 1958, è stato uno dei manager più influenti nel panorama automobilistico mondiale. Dopo esperienze in Nissan e Renault, ha guidato Groupe PSA dal 2014, portandolo al rilancio e orchestrando la fusione con FCA che ha dato vita a Stellantis nel gennaio 2021. Sotto la sua guida, il gruppo ha lanciato il piano "Dare Forward 2030", puntando su innovazione e sostenibilità:
- Azzeramento delle emissioni di carbonio entro il 2038.
- Transizione ai veicoli elettrici, con l'obiettivo di 100% BEV in Europa e 50% negli Stati Uniti entro il 2030.
- Lancio di oltre 75 modelli BEV e cinque milioni di vendite globali annuali entro la fine del decennio.
“Carlos ha svolto un ruolo cruciale nella creazione di Stellantis e nel rilancio di PSA e Opel. Gli siamo grati per il suo impegno”, ha dichiarato Elkann. Tuttavia, gli ultimi mesi della sua gestione sono stati segnati da tensioni interne, critiche politiche e proteste sindacali, che hanno portato alla sua uscita di scena.
Un nuovo Comitato Esecutivo alla guida
Fino alla nomina di un nuovo CEO, prevista entro la prima metà del 2025, la gestione operativa sarà affidata a un Comitato Esecutivo guidato da Elkann. “Garantiremo la puntuale attuazione della strategia della società nell’interesse di lungo termine di Stellantis e di tutti i suoi stakeholder”, ha affermato Elkann. Nonostante l'avvicendamento, il gruppo ha confermato le previsioni finanziarie per il 2024, sottolineando l'intenzione di proseguire con gli obiettivi delineati.
Reazioni politiche e sindacali
Le dimissioni di Tavares hanno suscitato reazioni accese nel panorama politico e sindacale. Carlo Calenda di Azione ha criticato il manager definendolo “sostenitore della teoria darwiniana applicata ai lavoratori” e ha chiesto un confronto urgente con Elkann in Parlamento. Anche Giuseppe Conte del M5S ha espresso preoccupazione per il futuro del settore: “Va via un manager, ma resta l’enorme preoccupazione per gli stabilimenti, l’indotto e i lavoratori”. La Lega, invece, ha puntato il dito contro la gestione di Tavares: “Siamo curiosi di sapere quanto prenderà come premio economico dopo la sua disastrosa gestione”.