Carceri da riformare, Draghi: "Dove c'è abuso non c'è giustizia"

Il presidente del Consiglio si è recato nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, teatro di abusi verso i detenuti, insieme alla ministra della Giustizia, Marta Cartabia

di Askanews

Milano, 14 lug. - "Dove c'è abuso, non c'è giustizia". Così il presidente del Consiglio Mario Draghi, al termine della visita al carcere di Santa Maria Capua Vetere:"La responsabilità collettiva è di un sistema che va riformato. Il Governo non ha intenzione di dimenticare. Non può esserci giustizia dove c'è abuso. E non può esserci rieducazione dove c'è sopruso. La Costituzione Italiana - ha ricordato Draghi - sancisce all'Articolo 27 i principi che devono guidare lo strumento della detenzione: 'Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato'. So che la ministra Cartabia parlerà su questo principio e presenterà delle proposte che sosterrò con tutto il Governo. A questi principi deve accompagnarsi la tutela dei diritti universali: il diritto all'integrità psicofisica, all'istruzione, al lavoro e alla salute, solo per citarne alcuni. Questi diritti vanno sempre protetti, in particolare in un contesto che vede limitazioni alla libertà".

"Il sovraffollamento è inaccettabile"

Il sovraffollamento nelle carceri è inaccettabile secondo il presidente del Consiglio Mario Draghi, al termine della visita al carcere di Santa Maria Capua Vetere:"L'Italia è stata condannata due volte dalla Corte europea dei diritti dell'uomo per il sovraffollamento carcerario. Ci sono migliaia di detenuti in più rispetto ai posti letto disponibili. Sono numeri in miglioramento, ma comunque inaccettabili. Ostacolano - ha aggiunto - il percorso verso il ravvedimento. Ostacolano il reinserimento nella vita sociale, obiettivi più volte indicati dalla Corte Costituzionale".

Nel "contesto così difficile" delle carceri, "lavorano ogni giorno, con spirito di sacrificio e dedizione assoluta, tanti servitori dello Stato. La polizia penitenziaria, in grande maggioranza, rispetta i detenuti, la propria divisa, le istituzioni", ha detto il presidente del Consiglio."Gli educatori - ha aggiunto - assicurano le finalità riabilitative della pena. I mediatori culturali assistono i carcerati di origine straniera. I volontari permettono molte delle attività di reinserimento. A voi, e ai vostri colleghi in tutta Italia, va il più sentito ringraziamento del Governo e il mio personale. La detenzione deve essere recupero, riabilitazione. Gli istituti penitenziari devono essere comunità. E dobbiamo tutelare, in particolare, i diritti dei più giovani e delle detenute madri. Le carceri devono essere l'inizio di un nuovo percorso di vita. L'Italia, questo Governo, vogliono accompagnarvi". (Askanews)