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Dalla Meloni a La Russa, passando per Crosetto: in Fratelli d’Italia sono tutti pazzi per il burraco

A partire dalla stessa presidente del Consiglio dei ministri, che gioca spesso di notte on line con un nickname anonimo, sola in compagnia di una sigaretta

Massimiliano Lussanadi Massimiliano Lussana   
Giorgia Meloni
Giorgia Meloni (Foto Ansa)

La foto di famiglia di Fratelli d’Italia, il giorno della sua fondazione vedeva immortalati Giorgia Meloni, Ignazio La Russa e Guido Crosetto abbracciati fra loro raccontando il nuovo partito che nasceva come una scommessa e che, nel giro di pochi anni, ha scalato le classifiche elettorali passando dallo zero della nascita ad essere il primo partito italiano. Avevano tre provenienze diverse: veniva dai Gabbiani di Colle Oppio la presidente del Consiglio che aveva fatto la sua storia politica in Alleanza Nazionale e nel PdL, passionale e pasionaria fin da quando era ragazza; era un esponente di punta del Movimento Sociale Italiano l’attuale presidente del Senato, mentre aveva una storia da berlusconiano illluminato in Forza Italia l’odierno ministro della Difesa. La corporatura di Crosetto, fra l’altro, contribuì moltissimo ai meme che furono uno dei segreti del successo del lancio di Fratelli d’Italia, con i parallelismi con Shreck, in cui Guido era il gigantesco protagonista, Giorgia era Fiona e Ignazio il simpatico Ciuchino.

Il video virale

Ecco, i primi protagonisti di questa storia sono ancora loro tre, a partire dal video virale e geniale, che ha collezionato milioni di visualizzazioni, realizzato con una straordinaria sensibilità social da chi ebbe la prontezza di filmarlo, in cui La Russa spiega le possibili regole del “burraco friendly”, più divertente e competitivo, con tanto di distribuzione equanime e collaborativa delle pinelle, i jolly della situazione. “Repubblica” con un titolo divertente, ha parlato del “burraco comunista di La Russa”, probabilmente la prima volta nella storia in cui questo aggettivo è stato associato a Ignazio. E che ha trovato opposizione anche in casa, in sua moglie Laura. Ma, per l’appunto, l’esternazione del presidente del Senato, su cui torneremo, è solo la punta dell’iceberg della passione di Fratelli d’Italia per il burraco.

La passione di Meloni per il burraco

A partire dalla stessa presidente del Consiglio dei ministri, che gioca spesso di notte on line con un nickname anonimo, sola in compagnia di una sigaretta, affrontando fra gli altri anche la fidanzata del suo vicepresidente del Consiglio e ministro dei Trasporti, Francesca Verdini, come ha confidato lo stesso Matteo Salvini a Francesca Fagnani in una puntata di “Belve”. Giorgia poi, da vera leader del partito, con un carisma e una personalità unica, ha contagiato un po’ tutti i suoi, esattamente come fa per la politica, e ministri, sottosegretari, deputati e senatori di Fratelli d’Italia passano le serate giocando a burraco.

Il torneo serale

Tanto che il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato ha organizzato anche un torneo serale con un tabellone modellato su quelli del tennis o dei tornei sportivi ad eliminazione diretta, forte anche delle sue capacità strategiche che lo rendono un campioncino nella specialità. E insieme a loro nella community del burraco di Fratelli d’Italia ci sono anche la sorella della premier e plenipotenziaria del partito Arianna Meloni e il suo ex marito e ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, che viene descritto come uno dei più caldi e competitivi nell’affrontare le partite, con conseguente rabbia quando perde una mano. Del resto, è stata la stessa Giorgia a indicare ciò che la fa arrabbiare di più: “La slealtà, l’umiliazione e perdere a burraco, cosa che ultimamente mi sta accadendo un po’ troppo spesso".

E il terzo padre fondatore del partito, Guido Crosetto?

Ovviamente, anche il ministro della Difesa non si tira indietro ed era diventato famoso un suo post in cui esultava per una vittoria a burraco: “Non c’è maggiore soddisfazione di vincere anche quando “ti rubano” 100 punti nel conteggio e te ne accorgi dopo”, con tanto di fotografia della somma sbagliata dei punti dei compagni di partita. Seguirono polemiche perché qualche hater commentò come al solito che i ministri dovrebbero fare altro e Crosetto, sempre come al solito, non si tenne nella risposta, rintuzzando i critici con parole poco istituzionali, ma che valgono sempre sui social, quando si parla di vicende private e si commentano fatti accaduti in vacanza e alle undici di sera, rivendicando giustamente il suo diritto al riposo. Forse in modo un po’ troppo colorito, ma il burraco porta a questo ed altro, ci sta.

Il gioco di carte come principio ispiratore

Insomma, questo gioco di carte è quasi un principio ispiratore fin dalla nascita di Fratelli d’Italia, un elemento statutario, un principio fondamentale e fondante, un po’ come “Il signore degli anelli”, che è il libro più citato da molti esponenti del partito – in qualche caso, per alcuni antichi frequentatori dei Campi Hobbit anche l’unico o uno dei pochi, come si sono affrettati a spiegare giornali e intellettuali di sinistra – guidato dalla presidente del Consiglio. In qualche caso, come è accaduto sabato scorso ad Arianna Meloni, la citazione è anche assolutamente appropriata: “Giorgia è come Frodo”.

Ma torniamo al burraco

Il video viralissimo di Ignazio La Russa, nato e cresciuto grazie a una geniale intuizione di un’invitata a un evento elettorale del vicecoordinatore regionale ligure di Fratelli d’Italia ed ex assessore regionale al Turismo Augusto Sartori, racconta la visione del presidente del Senato che, esattamente come fece a Recco per Evoè, dà il meglio di sé quando sfodera l’umanità, lontano dal Palazzo. Allora, La Russa diede la ricetta della pasta alla Norma, assicurando che la sua è meglio di quella di Cracco, mentre questa volta ha puntato tutto sulle regole per un burraco meno competitivo e agonistico, ma maggiormente vissuto come passatempo.

“Burraco friendly”

Grazie alla prontezza nel realizzare quel video che ha rilanciato in un’ottica completamente diversa l’immagine del presidente del Senato, meglio di mille campagne istituzionali di comunicazione, è stato ufficialmente lanciato il “burraco friendly”, la versione soft del gioco più amato da Fratelli d’Italia, con tanto di organigramma che a un certo punto pareva aver individuato lo stesso Augusto Sartori, che viene da una famiglia di giocatrici, come referente, ma poi gli ha affiancato “il capo del burraco”, l’ex deputato e coordinatore ligure del Pdl Michele Scandroglio, che fra un ragionamento sugli scenari politici previsti per il 2029 e sulle possibili alleanze dei prossimi cinquant’anni, e una serie di baciamano e di galanterie che lo rende amatissimo dal pubblico femminile, è anche un buon giocatore di bridge, circostanza che lo rende adatto anche al burraco. Insomma, se mai Fratelli d’Italia deciderà di togliere la fiamma dal simbolo, la pinella del burraco potrebbe essere un’idea.

Massimiliano Lussanadi Massimiliano Lussana   
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