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Bucci scioglie la riserva: "Ho un cancro ma mi candido per la guida della Liguria"

Dopo la proposta di Meloni, il sindaco di Genova ha accettato di correre per il Centrodestra al posto di Toti

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Bucci scioglie la riserva: 'Ho un cancro ma mi candido per la guida della Liguria'
Marco Bucci (Ansa)

Aveva detto che si sarebbe preso 24 ore di tempo per decidere. Gli è bastato dormirci su. Il sindaco di Genova Marco Bucci questa mattina ha detto sì alla proposta di candidatura alla regionali in Liguria che gli è arrivata dai leader del centrodestra e dalla presidente del consiglio Giorgia Meloni.

L'annuncio ufficiale

L'annuncio ufficiale è arrivato con una nota congiunta della premier Giorgia Meloni, di Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi: "Siamo convinti che i cittadini liguri sapranno apprezzare le sue capacità amministrative e politiche e sostenere il percorso di cambiamento avviato dal centrodestra. Un uomo competente, con lui andiamo a vincere", ha pronosticato il ministro delle infrastrutture con un post personale. Il colpo di scena è arrivato dopo settimane di stallo nella definizione della candidatura per il dopo Toti.

La decisione dopo il caos

Una serie di veti incrociati, di indicazioni sondaggistiche poco rassicuranti sui nomi degli altri possibili candidati (la deputata totiana Ilaria Cavo, il viceministro Edoardo Rixi, il vicesindaco di Genova Pietro Piciocchi) e di equilibri nazionali che includevano anche altre regioni come il Veneto avevano gettato il centrodestra nel caos. Negli ultimi due giorni, stando alle ricostruzioni più o meno ufficiali, è maturata l'idea di tornare su Bucci che, in realtà, era già stato un'opzione a maggio, con il deflagrare della maxi inchiesta per corruzione che ha portato alla caduta del governo regionale.

Le condizioni di salute di Bucci

"Qualche mese fa ho rinunciato a candidarmi per due motivi precisi: la volontà di rispettare l'impegno preso con i genovesi sino a giugno 2027 e le mie condizioni di salute (ha un cancro metastatico) - ha spiegato Bucci -. Ma in queste ultime settimane mi sono accorto che il modo migliore per garantire il completamento delle opere e dei progetti che abbiamo iniziato, è quello di estendere il nostro metodo di lavoro a tutta la Liguria".

Modello Genova

Dunque la strada indicata è quella di portare anche in Regione il cosiddetto "modello Genova", quello per cui Bucci è diventato "l'uomo del ponte". "Mi candido contro i signori del no a tutto", ha ribadito il sindaco e commissario, uscito al momento non è indagato dalle vicende giudiziarie che hanno portato all'arresto, tra gli altri, di Giovanni Toti. E mentre il centrodestra, sia i partiti che la galassia civica che ruota attorno al primo cittadino, hanno reagito alla notizia con tifo da stadio e con dichiarazioni di riconoscenza, il centrosinistra che ha come candidato Andrea Orlando (che, tra l'altro, ha fatto partire proprio oggi la sua campagna con il claim "Liguri, a testa alta") è partito all'attacco. Per il segretario regionale del Pd Davide Natale, "è palese che Bucci sia una scelta di ripiego. Candidare Bucci è come candidare Toti". Concetto espresso anche da Avs e da M5s.

Le reazioni

Il segretario genovese dem Simone D'Angelo parla di "scelta irrispettosa per i genovesi". Nel centrodestra unanime il plauso al sì del sindaco. A partire dalla premier Meloni: "è una persona seria e competente che sono sicura potrà dare il meglio per la regione e i suoi cittadini", Tajani, 'Bucci il sindaco della crescita economica', Salvini, 'Bucci grande sindaco, sarà un grande governatore'. E Italia viva, che in comune sosteneva il super-sindaco?

Renzi: non appoggeremo Bucci

Spiega Matteo Renzi: "Marco Bucci è stato un bravo sindaco di Genova e abbiamo lavorato bene insieme. Oggi si candida per il centrodestra come governatore della Liguria. Ma stavolta noi non lo appoggeremo. La politica ha le sue regole, siamo seri". Quindi aderirà al campo largo del centrosinistra che sostiene Orlando? "il centrodestra litiga su tutto ma si unisce sulle candidature - constata Renzi sui social -. Nel centrosinistra invece nonostante gli appelli di Elly Schlein, rimangono i niet di Conte. E chi mette i veti gioca per gli avversari".

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