Bocciata la proposta del terzo mandato per i governatori, maggioranza spaccata. Salvini: "Nessuna conseguenza"
La commissione Affari costituzionali ha respinto il testo con i voti di Pd, M5S, AVS, FdI FI, mentre a favore si sono espressi Lega e Italia viva. Il vicepremier assicura: "La posizione della Lega è chiara ma siamo in democrazia"
La commissione Affari costituzionali del Senato ha bocciato, con 16 voti contrari, 4 favorevoli e un astenuto, l'emendamento al decreto elezioni presentato dalla Lega e mirato a garantire la possibilità di un terzo mandato ai presidenti di Regione. Il governo si era rimesso alla commissione, il relatore Alberto Balboni (FdI) aveva dato parere contrario. Hanno votato contro Pd, M5S, AVS, FdI FI, a favore Lega e Italia viva. Astenuto il senatore del gruppo di Autonomie, non ha partecipato al voto il rappresentante di Azione.
Salvini: nessuna spaccatura nella maggioranza
"Non ci sarà nessun problema in maggioranza se non passerà in Parlamento la legge sul terzo mandato. La posizione della Lega è chiara ma siamo in democrazia: ogni tanto le proposte della Lega passano altre volte, come in questo caso, vengono bocciate perché tutti gli altri, Forza Italia, Fratellli d'Italia, Pd, Cinquestelle sono contro. Secondo me è un errore", ha detto il viepremier e leader della Lega, Matteo Salvini.
Lega ritira emendamento terzo mandato sindaci
La Lega in mattinata aveva ritirato l'emendamento per il terzo mandato ai sindaci. La proposta aveva avuto il parere contrario del governo. L'emendamento riguarda i grandi comuni, quelli con più di 15mila abitanti. "Vota il Parlamento, andiamo avanti. Vota il Parlamento, non l'ascolteranno", aveva detto la risposta ad Agorà Rai Tre del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. "Se non si mette ordine sul vincolo del terzo mandato rischiamo nei prossimi due-tre anni di avere un contenzioso tra governo centrale e Regioni quasi infinito", paventa il presidente della Liguria, Giovanni Toti, a 'Mattino Cinque'. "La Costituzione prevede che gli statuti e le leggi elettorali siano competenza esclusiva delle Regioni - ricorda -. Non so se vorrò fare il terzo mandato onestamente, vedremo se ci sono le condizioni per farlo, se è un vantaggio per la mia Regione e per la mia maggioranza politica. È una decisione che spetta ai territori, agli amministratori dei territori e soprattutto agli elettori".
Tosato (Lega): "Su governatori partita non chiusa"
"Nonostante il voto contrario della commissione Affari costituzionali in Senato sull'emendamento per il terzo mandato dei governatori di Regione per noi la partita non è chiusa". Così in una nota il senatore veneto della Lega Paolo Tosato, vicepresidente della commissione Affari costituzionali. "Continuiamo a ritenere che la scelta o la bocciatura di un rappresentante del popolo, a ogni livello, debba passare dal voto dei cittadini e non da una decisione dei partiti. Noi ci fidiamo dell'unico giudizio che conta in democrazia: il voto popolare. In particolare in Veneto, siamo convinti che anche gli elettori di Fratelli d'Italia e Forza Italia siano con noi".
Zaia: "Prendo atto del voto, strada ancora lunga"
"Prendo atto del voto. La strada è ancora molto lunga". Lo dice ha affermato il presidente del Veneto Luca Zaia.
Musolino: "Divisione opposizioni aiuta maggioranza"
"Italia Viva vota a favore dell'emendamento della Lega sul terzo mandato dei presidenti di regione per far emergere la divisione all'interno della maggioranza, e denunciare lo scontro muscolare, politico, tra Meloni e Salvini. Per questo la risposta deve essere politica. Ci rammarichiamo che nelle opposizioni abbia prevalso una logica divisiva e non si sia riusciti a fare fronte comune. Il che oggettivamente va a favore della maggioranza". Lo dice la senatrice di Italia Viva Dafne Musolino, componente della commissione Affari costituzionali, nella dichiarazione di voto sul Dl Elezioni in commissione. "Italia Viva aveva invitato fino a ieri sera le opposizioni a concordare una linea unitaria per denunciare le divisioni interne alla maggioranza, invito che è caduto nel vuoto. Esprimo il mio rammarico per il voto contrario di Movimento 5 stelle e Partito democratico. È una scelta che non possiamo condividere", aggiunge Musolino.