Berlusconi come un monarca: bandiere a mezz'asta e Parlamento fermo per 7 giorni. Bindi: "Inopportuno"
Per la ex ministra della Salute, il Cavaliere è una "figura troppo divisiva". La Camera e il Senato si spengono (o quasi), Meloni rispedisce in Iraq il presidente Latif
Rosy Bindi ha definito "inopportuno" il lutto nazionale per Silvio Berlusconi. "I funerali di Stato sono previsti ed è giusto che ci siano ma il lutto nazionale per una persona divisiva com'è stato Berlusconi secondo me non è una scelta opportuna", ha detto la ex ministra della Salute che durante la sua attività politica ha combattuto con convinzione un certo modo di fare politica, archiviato come "berlusconismo". Le parole di Bindi non passeranno inosservate nell'attesa dei funerali che si terranno solennemente al duomo di Milano mercoledì pomeriggio.
La stampa e le Tv intanto celebrano l'uomo che, nel bene e nel male, ha caratterizzato il Paese negli ultimi trent'anni. La politica e le istituzioni fanno altrettanto. Anzi fanno di più. Se è vero, come mai accaduto prima in Italia, che il Parlamento ha sospeso la sua attività per una settimana: non bastavano i funerali di Stato, il lutto nazionale, il cordoglio a reti unificate. I bisogni dei cittadini possono aspettare. Perché è morto "un monarca" politico e mediatico che, come la regina Elisabetta II, "merita" sette giorni di stop alle attività parlamentari in segno di ostentato dolore.
Mai il Parlamento si era fermato alla morte di un politico. Un minuto di silenzio, le dichiarazioni a mezzo stampa e la passerella funerea sono sempre bastate. Ma lunedì nel primo pomeriggio, la vicepresidente della Camera, Anna Ascani (Pd) ha letto il seguente comunicato: "In seguito al decesso di Silvio Berlusconi, su richiesta del gruppo di FI, l'attività di Aula alla Camera è sospesa nelle giornate di oggi e domani. Riprenderà il 14 giugno alle 9,30". Oggi invece la conferenza dei capigruppo ha deciso di annullare le votazioni in Aula per tutta la settimana, tanto che solo il 20 giugno si discuterà del Pnrr, quello sul quale l'Italia è così in ritardo. Salta la votazione sulle pensioni minime e sui trattamenti previdenziali, ma anche l'esame del decreto lavoro, con le norme su contratti, fringe benefit e smart working. Tutti provvedimenti che, evidentemente, possono aspettare. Il Senato fa lo stesso: ci si rivede lunedì prossimo.
Berlusconi come un monarca
Berlusconi è l'uomo a cui molti devono tutto. Sicuramente molto gli deve la premier Giorgia Meloni, il cui partito è diretta emanazione dei post fascisti di Alleanza nazionale che il Cavaliere sdoganò portandoli al governo. E così pure gli allora secessionisti della Lega Nord, formazione oggi guidata da Matteo Salvini sotto sembianze più unitarie che separatistiche. Il lutto nazionale lo ha deciso Palazzo Chigi e le bandiere a mezz'asta dovranno pendere da tutti gli edifici pubblici per imposizione politica.
Come lui nessuno mai
Solo a Giovanni Leone e a Carlo Azeglio Ciampi era stato tributato il lutto nazionale ma i due erano stati capo dello Stato, oltreché presidenti del Consiglio. I funerali solenni, disciplinati dalla legge n. 36 del 7 febbraio 1987, sono previsti per ex presidenti della Repubblica, del Consiglio, ministri morti durante il loro mandato e altre alte cariche dello Stato, quali i presidenti delle Camere e della Corte costituzionale. Una nota: Giulio Andreotti, protagonista della vita repubblicana per almeno cinquant'anni, alla sua morte scelse le esequie private rifiutando i funerali solenni.
Oggi il cordoglio e la commozione travolge la politica: la stessa premier ha annullato tutti gli appuntamenti in agenda per questi giorni, compresa la visita del presidente iracheno, Abdul Rashid Latif, che già si trova a Roma ed era atteso questa mattina a Palazzo Chigi. E così i ministri e anche i leader di partito. Non è passata inosservata Elly Schlein, segretaria del Pd, che ricevuta la notizia della morte dell'anziano leader di Forza Italia ha sospeso la direzione del partito rimandato a data da destinarsi.
De Magistris: Parlamento in ginocchio. E l'Università di Siena dice "no" al lutto
Proteste poche per la verità. L'eccezione la fa l'ex sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, per il quale "la sospensione per tutta la settimana delle votazioni in Parlamento per la morte di Berlusconi è davvero inaccettabile. I bisogni, le tragedie, i diritti delle persone del Paese possono attendere perché nel nuovo regime bisogna stare una settimana inginocchiati", ha detto il leader di Unione Popolare non lesinando sull'indignazione. E così il rettore dell'Università per stranieri di Siena, Tommaso Montanari, nel cui Ateneo le bandiere non verranno messe a mezz'asta.
In una mail a docenti e studenti, il rettore spiega che in questa decisione non c'è "nessun odio" e neanche "nessuna santificazione ipocrita". E che ricordare chi è stato Berlusconi, "è oggi un dovere civile". Perché, scrive ancora, "è vero che Berlusconi ha segnato la storia, ma lo ha fatto lasciando il mondo e l'Italia assai peggiori di come li aveva trovati. Dalla P2 ai rapporti con la mafia via Dell'Utri, dal disprezzo della giustizia alla mercificazione di tutto (a partire dal corpo delle donne, nelle sue tv), dal fiero sdoganamento dei fascisti al governo alla menzogna come metodo sistematico, dall'interesse personale come unico metro alla speculazione edilizia come distruzione della natura. In questo, e in moltissimo altro, Berlusconi è stato il contrario esatto di uno statista, anzi il rovesciamento grottesco del progetto della Costituzione".
Scelta, quella del rettore, stigmatizzata da Fdi Siena e del deputato di Fdi, Francesco Michelotti, che lo esorta a rispettare il lutto. Ma a a favore della scelta di Montanari parte una raccolta di firme online su charge.org che ha raccolto oltre 10mila firme in poche ore.