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[Il retroscena] L’ex ministro marxista ma milionario e il sindaco ribelle: la strana coppia lancia il nuovo movimento

Yanis Varoufakis, che ha tenuto in scacco le autorità europee per due mesi, ha dato vita a un movimento politico che ha come orizzonte non solo la Grecia, ma tutta l’Europa. Alla guida della filiale italiana ci sarà il primo cittadino di Napoli, Luigi De Magistris

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De Magistris e Varoufakis

L’ex ministro greco (milionario) e l’ex pm che guida la città più “ribelle” d’Italia. La nuova “strana coppia” delle politica è quella costituita da Yanis Varoufakis e da Luigi De Magistris. L’ex ministro delle Finanze di Alexis Tsipras, che ha tenuto in scacco le autorità europee per due mesi, diventato famoso per la sua intransigenza marxista che era apparsa così in contrasto col suo look da benestante, ha scelto come nuovo orizzonte della sua azione politica non più il suo Paese, cioè la Grecia, ma l’intera Europa.

L’economista ha creato DIEM25, “Democracy in Europe Movement”,  e sta cercando di aprire “filiali” in tutti i Paesi. Lo scorso ottobre Varoufakis era stato a Milano, Torino, Ferrara, Bologna e a Palermo, ma, soprattutto, a Napoli.

“In Italia la scena politica è molto triste, ma a livello locale ci sono movimenti politici interessanti e progressisti”, disse. Si riferiva evidentemente a DeMa, il gruppo messo in piedi dal sindaco di Napoli, che ha iniziato la sua carriera con l’Italia dei Valori, poi è riuscito a crearsi un suo movimento personale che ha assorbito i voti del Movimento 5 stelle. “Abbiamo creato forti interconnesioni”, ammise l’ex ministro. 

I due componenti della “strana coppia”  hanno età simile -  56 anni il greco, 50 l’italiano - fanno entrambi frequente riferimento alle teorie marxiste, sono ribellisti pur senza esagerare e fanno un uso imponente dei social network per rivolgersi alla “loro” gente. Naturale che si siano trovati. Sul palco del teatro partenopeo Politeama, tre mesi fa, si sono abbracciati - uno in t-shirt fuxia, l’altro con la camicia bianca (senza cravatta) d’ordinanza e hanno salutato la folla col pugno chiuso. De Magistris, detto DeMa, ha chiuso l’appuntamento citando il Sub comandante Marcos: “Siamo un esercito di sognatori, per questo siamo invincibili”.  

DIEM25 si prepara ad esordire alle elezioni Europee del 2019 come un movimento transnazionale sul modello di quanto aveva provato a fare - senza grandi risultati - proprio Alex Tsipras. Ecco perché il sindaco di Napoli ha resistito - strenuamente, va detto - ai tentativi di coinvolgerlo in queste elezioni Politiche italiane, ha respinto al mittente gli inviti prima di Liberi e Uguali, poi di Potere al Popolo, infine pure del Movimento 5 stelle.

Meglio puntare al dopo voto, scommettendo - come ha fatto - sul fallimento dell’operazione LeU guidata da un suo (ex) collega magistrato, Pietro Grasso, e, magari, sull’implosione del Movimento 5 stelle.  “Sono un Movimento di destra”, dice ad ogni intervista, quando gli chiedono che pensi di Beppe Grillo e dei suoi sostenitori.

Strategia e tempistiche le ha spiegate l’organizzatore del neo-partito in Italia, il giovanissimo Lorenzo Marsili, intervistato da MicroMega. “Lanceremo la campagna elettorale un anno prima delle elezioni per il Parlamento europeo”, ha spiegato, elencando una serie di “gemellaggi” già in corso con “Razem in Polonia”, “L’Alternativa” in Danimarca, il partito pirata nella Repubblica cieca, “con Benoit  Hamon in Francia”, con Podemos in Spagna, dove, “il sindaco di Barcellona, Ada Colau, è tra i primi iscritti di DIEM25”.

De Magistris si è messo a disposizione per guidare la filiale italiana e per utilizzarla per la sua scalata al potere in direzione Palazzo Chigi. L’ex “arancione” ne parla esplicitamente tra le righe di “Demacrazia. Il popolo è il mio partito”, il libro-manifesto edito da Fandango, scritto insieme al giornalista Giacomo Russo Spena. “Voglio diventare premier del Paese”, ammette.

Ma per arrivare fino alla Presidenza del consiglio individua lui stesso una serie di tappe intermedie, una specie di cronoprogramma di cinque anni: “Saremo presenti alle Europee del 2019 perché per cambiare l’Italia bisogna cambiare anche l’Europa”, poi alle Regionali in Campania nel 2020, infine alle elezioni di Napoli, la sua città, nel 2021. E’ un’idea così campata per aria? Non sembrerebbe proprio.

Dietro, anzi, c’è un piano piuttosto ben ingegnato. A “spoilerarlo” è stato proprio Varoufakis. Lo scorso 28 gennaio, nel corso di una iniziativa a Belfast, in Irlanda del Nord, ha concesso una intervista (in inglese) a Kathryn Johnson, che è stata pubblicata su Youtube e poi, di lì a qualche giorno, scovata da Social News e quindi dal Corriere del Mezzogiorno. “E’ probabile che dopo le elezioni del 4 marzo in Italia ci sarà un altro governo del presidente, nominato dal presidente, supportato da gruppi politici deboli e blandi”, spiega, mostrando di conoscere bene la realtà, l’ex ministro greco che ha sfidato la troika.

“Questo è il motivo per cui DIEM25 interverrà dopo le elezioni, non prima. E cioè quando annunceremo una nuova formazione politica guidata dal Sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Lo annunceremo molto presto dopo le elezioni, forse entro marzo, diciamo dieci giorni dopo le elezioni...”, ha detto. Sorpresa rovinata. Così al sindaco “ribelle” non è rimasto che ammettere, parlando col Mattino, prendendo però tempo: “A maggio faremo un congresso, DeMa si inserisce in un progetto di sinistra europea con Diem25 di Varoufakis...”.

Paolo Emilio Russodi Paolo Emilio Russo, giornalista parlamentare   
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