Meloni-Schlein, il duello si farà il 23 maggio da Vespa
Le opposizioni non ci stanno, e Salvini sfida Conte
Finalmente c’è la data: il duello tv tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein si celebrerà il prossimo 23 maggio negli studi di Porta a Porta. Per reazione Matteo Salvini si è detto pronto a confrontarsi con Matteo Salvini, accettando l’invito dello stesso Vespa. Insomma, ci sarà un faccia a faccia di serie A e uno di serie B. E forse ce ne saranno altri di serie C. Per completare il quadro le altre opposizioni si sono infuriate contro Elly Schlein perché la polarizzazione penalizza i cespugli più piccoli. Insomma, è il caos. E la campagna elettorale è appena iniziata.
La notizia di giornata riguarda il duello fra donne, prima volta nella storia della Repubblica italiana. Fino al 22 maggio si celebrerà a distanza. A colpi di dichiarazioni. «Cosa ha fatto la sinistra in questi anni? Il buco del superbonus non è certo dipeso da noi. La prima grande patrimoniale dai più poveri ai più ricchi», scandirà la presidente del Consiglio. Dall’altra la segretaria del Pd se la prenderà «con la deriva orbaniana, l’occupazione della televisione di stato, la censura, le riforme limitare i poteri del Capo dello Stato». Meloni, dall’altra parte, rilancerà la riforma della Costituzione, il premierato, sottolineerà i risultati ottenuti in Europa, la centralità del Mediterraneo, le grandi opere messe a terra del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza.
Insomma, gli ingredienti sono sulla tavola. Una tavola che apparecchierà Bruno Vespa, giornalista, re dei faccia a faccia, padrone di casa di Porta a Porta, da sempre la terza camera dello Stato italiano. Un duello all’americana: Meloni versus Schlein. Tutti incollati davanti al piccolo schermo. Ci saranno altri giornalisti che potranno porre domande? Il dato vero è che la trattativa tra le due donne della politica italiana è andata a buon fine. È vero che il Nazareno nutrisse una certa perplessità nei confronti di un faccia a faccia condotto da Bruno Vespa. Un paio d’ore dopo la diffusione della notizia fonti Pd fanno notare «andiamo sul terreno più difficile, potremmo dire che giochiamo fuori casa. Meloni, da premier, voleva farlo in Rai. Non ha voluto prendere in considerazione altre proposte, la segretaria aveva detto: 'dove vuole'. Il tema non è la rete, ma il fatto che sarà un momento di chiarezza e trasparenza per le tante persone che, dopo un anno e mezzo di governo, non stanno meglio». Per Schlein il confronto sarà «un momento importante, offrirà un servizio di chiarezza: si confronteranno due visioni della politica alternative». Il Pd, secondo quanto filtra, avrebbe preferito celebrare a La7 o a Skytg24.
Sia come sia, Schlein sarà aiutata dalla polarizzazione dello scontro, perché potrà arginare l’alleato/avversario Giuseppe Conte. E potrà puntare a consolidarsi come seconda forza della politica italiana. Inoltre, Schlein avrà più margini di azione, perché la premier sarà costretta a centellinare le uscite visto che sarà impegnata a seguire i vari dossier dell’esecutivo e anche perché presiede il G20. Insomma, la segretaria del Pd sembra avere un booster favorevole. Ragion per cui è intenzionato a sfruttarlo fino in fondo. Non a caso ha annunciato una manifestazione per il prossimo 2 giugno contro la riforma costituzionale e contro l’autonomia differenziata. E per tutta risposta Meloni radura i suoi sostenitori a piazza del Popolo, il 1 giugno.
Va da sé, la polarizzazione dello scontro anima il dibattito politico. Perché gli altri partiti si sentono tagliati fuori. Riccardo Magi di +Europa è durissimo: «Diciamolo chiaramente: il confronto a Porta a Porta tra Meloni e Schlein è una enorme presa in giro degli elettori italiani. Un confronto fake, tra due candidate fake, a cui non si potrà chiedere nulla sul programma da realizzare a Strasburgo. Sapete perché? Perché nessuna delle due ci andrà». Anche i 5Stelle si infuriano«Il confronto a due con le sole Meloni e Schlein a sfidarsi nel salotto di Bruno Vespa rischia di violare pesantemente la par condicio» tuona il capogruppo M5s in Vigilanza Rai, Dario Carotenuto. E ancora: «Non è consentito a nessuno, e alla tv pubblica in particolare, prestarsi a quello che è a tutti gli effetti un escamotage per forzare le regole del gioco in vista delle europee - rincara - Siamo alla vigilia di elezioni dove la dinamica maggioranza/opposizione non esiste, perché ciascuna forza politica va per conto suo. Ancora non c'è il premierato, per fortuna, e la Rai - annota Carotenuto - non può far finta che lo scontro sia solo a due, né Meloni può scegliersi l'avversario a suo piacimento». In scia Luana Zanella di Alleanza Verdi e Sinistra: «Triste che due donne si prestino ad una violazione della par condicio pur di fronteggiarsi in una competizione a vantaggio esclusivo del proprio partito, escludendo la coalizione. Non ne usciranno come api-regine. La sfida televisiva, comunque andrà, sarà ricordata come una tappa della spettacolarizzazione della politica a scapito del confronto democratico tra tutte le forze politiche in campo». Un faccia a faccia che viene visto come «una farsa» anche dal renziano Davide Faraone. «La leader Pd e la presidente del Consiglio un minuto dopo essere elette, non metteranno mai piede nella sede del Parlamento europeo. Per loro le elezioni europee sono un sondaggio, un test sulla tenuta personale della loro leadership, ma dell'Europa e delle istituzioni europee non gliene frega un fico secco».