[La storia] La casta mai toccata dei dipendenti di Montecitorio: ecco i loro super stipendi
Un ragioniere può arrivare a guadagnare oltre 361 mila euro l’anno, un barbiere più di 137 mila euro. Complessivamente la Camera costa quanto l’intero Parlamento europeo
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“Apriremo il Parlamento come una scatoletta di tonno” prometteva Beppe Grillo ai grillini di Porto Marghera durante il suo Tsunami Tour 2013. L’onda gialla è poi davvero arrivata a Montecitorio ma degli apri scatole si è persa la traccia. La rivoluzione promessa non c’è stata e tutto è esattamente rimasto come prima. La conferma che la propaganda è una cosa, l’azione di governo un’altra (cosa che molti elettori dimenticano troppo facilmente).
Il taglio dei vitalizi
L’unico risultato portato a casa dai Cinquestelle è stato il taglio ai vitalizi degli ex parlamentari, su cui (è bene precisare) pende la spada di Damocle dei ricorsi. Roberto Fico celebrando il provvedimento ha parlato “di fine di una grande ingiustizia” mentre Luigi Di Maio ha festeggiato con palloncini colorati e champagne.
Il taglio degli stipendei dei parlamentari
Il capo politico Cinquestelle a inizio anno, dalle Dolomiti, in tuta da sci assieme all’amico Alessandro Di Battista, ha promesso un taglio degli stipendi dei parlamentari. Nessuna promessa è stata invece fatta su un’altra grande “vergogna” italiana: i privilegi dei dipendenti del Parlamento. Una vera e propria casta che riesce a sopravvivere a qualunque stagione politica.
Montecitorio costa quanto il Parlamento europeo
Il quotidiano Il Giornale ha avuto il merito di rimettere la questione al centro dei riflettori, facendo le pulci ai conti di Montecitorio. La sola Camera costa quanto il parlamento europeo di Strasburgo. Il motivo? Molto semplice: stipendi fuori da qualsiasi logica di mercato concessi a commessi, idraulici, barbieri e così via. Complessivamente Montecitorio arriva a costare 179 milioni di euro l’anno. In passato si è provato a mettere un tetto agli stipendi dei dipendenti ma il limite è caduto il 1 gennaio del 2018. E nessuno ha pensato, fino ad ora, di reinserirlo. E così ci troviamo di fronte a delle situazioni assurde e al limite del grottesco.
I ricchi stipendi di ragionieri e barbieri ma non solo
Gli operatore tecnici della Camera (centralinisti, baristi, commessi, barbieri) possono arrivare a guadagnare uno stipendio massimo superiore a 137 mila euro lordi l’anno. Va ancora meglio ai collaboratori tecnici (elettricisti, idraulici, falegnami) che possono arrivare fino a oltre 154 mila euro. Ma questo è solo l’antipasto. I segretari parlamentati arrivano a oltre 157 mila euro, i documentaristi tecnici ragionieri superano i 240 mila euro e i consiglieri parlamentari abbattono addirittura la barriera dei 361 mila euro.
Manca la volontà politica di colpire i privilegi
In quali altri posti del mondo figure analoghe guadagnano cifre così alte? Nessuno. Neanche alcuni manager delle aziende private arrivano a superare i 200 o i 300 mila euro l’anno. Uno schiaffo in faccia per figure professionali analoghe che raramente superano i 1500 euro al mese. A difendere i 1083 dipendenti della Camera ci pensano ben 11 sigle sindacali diverse. Ma si sa che volere è potere. Per cancellare questi privilegi basterebbe la volontà politica di farlo. Che non c’è. Neanche tra quelli che volevano “aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno”.
Il discorso di Beppe Grillo a Porto Marghera