[Il punto] Il guru sovranista Bannon incorona Salvini: è il politico più importante del mondo
L’ex stratega di Trump è stato protagonista di un dibattito nella Capitale con l’ex ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda
Mentre il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, incontrava i fondi sovranisti di Singapore per convincerli ad investire nelle nostri piccole e media aziende, a Roma andava in scena un aspro (ma leale) confronto tra Steve Bannon (ex stratega di Donald Trump, considerato da tanti l’ideologo principale del moderno sovranismo) e Carlo Calenda, ex ministro dello Sviluppo del governo Renzi, noto per essere profondamente europeista e globalista.
Italia laboratorio della politica mondiale
Il dibattito, guidato dalla giornalista Lucia Annunziata, ha regalato interessanti spunti di riflessione, perché come sottolineato anche dalla nota giornalista, ormai nell’agone politico il confronto “non è più tra destra e sinistra” ma proprio “tra sovranisti e globalisti”. Bannon ha esordito spiegando di trovarsi in Italia perché “in questo momento politicamente è il luogo più importante del mondo”. E proprio per questo motivo “Matteo Salvini è la figura più importante sulla scena politica mondiale” assieme “al neo presidente brasiliano Jair Bolsonaro”.
Bannon: Cina è una potenza predatoria
L’ex stratega di Trump, l’uomo che a detta di tutti ha ideato la strategia che ha portato il Tycon alla Casa Bianca, ha fatto capire che pur non essendo ufficialmente un consulente del governo dispensa suggerimenti ad alcuni dei suoi più importanti rappresentanti. E non è difficile capire che si tratta di esponenti leghisti dato che sulla Cina ha idee diametralmente opposte a quelle del M5s, che hanno portato alla firma dell’accordo con Pechino sulla nuova Via della Seta. “La Cina – ha ammonito Bannon – è una grande potenza caratterizzata da un capitalismo predatorio. Vuole prendere ciò che gli serve da ogni Paese per poi gestire lei la ricchezza. E’ una dittatura totalitaria, bisogna stare molto attenti”.
Calenda: Cina è un partner
Visione che non è stata condivisa da Carlo Calenda che al contrario ha difeso l’apertura verso il gigante cinese. “La Cina – ha ammesso – non è una economia di mercato ma è un partner da gestire con grande attenzione”. “L’errore del nostro governo – ha proseguito – è stato quello di agire da solo e non in una cornice europea”.
Bannon: Europa causa dei mali degli Stati europei
E proprio sull’Europa le distanze tra Bannon e Calenda sono diventate siderali. Per il guru sovranista americano “è la causa di tutti i mali dell’Italia e delle singole nazioni, schiacciate e soffocate dai vincoli imposti da Bruxelles”. L’ex consigliere di Trump ha però riconosciuto che al momento “nessuno dei leader sovranisti europei - con cui ha parlato - vuole uscire dall’Unione Europea”.
Calenda: sovranisti non hanno una soluzione
Per Calenda “le nazioni europee non sono più forti se restano isolate” ma al contrario “sono più forti se rafforzano i loro legami trasnazionali”. L’esponente del Pd ha infine riservato una stoccata molto velenosa all’interlocutore sovranista: “Siete stati molto smart a intercettare il disagio, e noi ingenui a non coglierlo, ma la realtà è che voi non avete alcuna soluzione percorribile”. Come dargli torto?