[La storia] Il governo tassa gli immigrati regolari: balzello sul money transfer
Un emendamento della Lega al Decreto fiscale punta ad introdurre un prelievo dell’1,5%. Il provvedimento però va contro gli impegni assunti in precedenza dall’Italia a livello internazionale
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Il governo gialloverde, alla disperata ricerca di risorse per far quadrare i conti, mette nel mirino i migranti regolari. L’idea è di introdurre un balzello dell’1,5% sulle rimesse che dall’Italia vanno verso i paesi di origine attraverso i money transfer. Secondo le stime della Fondazione Moressa il prelievo dovrebbe portare allo Stato poco più di 60 milioni di euro. Cifra tutto sommato modesta che sta già scatenando le polemiche delle opposizioni perché l’intervento va contro gli impegni assunti a livello internazionale dai precedenti governi. Non convince poi l’opportunità di far scattare la mannaia su una fascia delle popolazione che non vive certo nel lusso.

Rimesse superano i 5 miliardi di euro
Sempre secondo i calcoli della Fondazione Moressa, lo scorso anno le rimesse complessive sono ammontate a 5 miliardi. Nel primo semestre del 2018 sono però cresciute dell’11% su base annua e questo dovrebbe portare ad un saldo finale di 5,5 miliardi. L’80% prende la via di paesi extraeuropei, gli unici a cui può essere applicato il balzello.
I bengalesi i più colpiti dal balzello
Si salveranno dunque i rumeni che si collocano al primo posto come valore delle somme inviate a casa con il 14% del totale. Tra le varie nazionalità extra Ue presenti in Italia a pagare il costo maggiore saranno del Bangladesh (10,5% delle rimesse totali), delle Filippine (6,4%) e del Senegal (6,1%).
Un assist alla criminalità
Il nuovo balzello non è l’unico costo che pesa sul trasferimento delle rimesse nel paese di origine. Gli immigrati devono infatti anche sostenere le ingenti spese di commissione. Un aggravio dei costi che molto probabilmente avrà come effetto collaterale l’incentivo ad utilizzare canali alternativi gestiti dalla criminalità.
C'è tempo per fare retromarcia
L’intenzione del governo è quella di introdurre il balzello nel Decreto fiscale attraverso un emendamento presentato dalla Lega. Prima che la decisione diventi legge c’è dunque ancora il tempo per fare una riflessione ed eventualmente fare retromarcia.