[L’inchiesta] Il governo Gentiloni usa meno i voli blu, tranne Alfano. Ecco tutti i viaggi del premier e dei ministri. Ed il “passaggio” al principe Carlo
Il nuovo esecutivo ha usato per il 25% in meno i velivoli, ma una cosa è rimasta identica: il ministro che ne fa ricorso più frequente è Angelino Alfano, nel 2016 titolare dell'Interno e oggi degli Esteri. Minniti vola la metà
![[L’inchiesta] Il governo Gentiloni usa meno i voli blu, tranne Alfano. Ecco tutti i viaggi del...](/export/sites/notizie/.galleries/16/Airbus_A340-541_Repubblica_Italiana.jpg_613881476.jpg)
Duecentoquarant’otto contro i 353 dell'anno scorso. Il bilancio dei "voli blu" dei primi dieci mesi di Paolo Gentiloni a Palazzo Chigi, se messo a confronto con lo stesso periodo dell'anno precedente, quando a Palazzo Chigi sedeva Matteo Renzi, fa segnare una flessione importante nell'uso degli aerei di Stato.
Il nuovo governo ha usato per il 25% in meno i velivoli, ma una cosa è rimasta identica: il ministro che ne fa ricorso più frequente è Angelino Alfano, nel 2016 titolare dell'Interno e oggi degli Esteri.
Se l'uso degli aerei di Stato da parte dei presidenti del consiglio è secretato per ragioni di sicurezza, ormai da molti anni sono pubblici i “passaggi" richiesti da tutti gli altri membri del governo.
Solo ministri o in casi eccezionali i sottosegretari possono chiedere all'Ufficio apposito di Palazzo Chigi di poter usufruire della flotta degli aerei di Stato - composta da due jet Falcon e da un grande Airbus appena preso in leasing da Ethiad -, che fa base all'aeroporto di Ciampino, e che viene gestita dai militari del trentunesimo stormo dell'Aeronautica militare.
Rispetto a molti anni fa, le regole per potervi accedere sono più stringenti: i membri del governo possono chiedere ai militari un aereo tutto per loro solo se non esiste una alternativa tra i voli di linea in quella stessa fascia oraria o per motivate ragioni di sicurezza. Ministro dell’Interno, degli Esteri e della Giustizia e della Difesa vengono spesso invitati a non utilizzare i voli "normali" perché la loro presenza potrebbe esporre a rischi gli altri passeggeri e pertanto sono quelli che hanno fatto ricorso ai "voli blu" con maggiore frequenza.
L'ultimo dato disponibile è quello del mese di ottobre 2017. Tra il 1 gennaio e il 31 ottobre di quest'anno, che è un lasso di tempo che equivale ai primi dieci mesi del governo di Paolo Gentiloni, gli aerei di Stato sono decollati 248 volte. L'anno prima i jet avevano preso il volo 353 volte in quello stesso periodo.
L'esponente del governo che ha richiesto più volte un passaggio in questo 2017 è stato il titolare degli Esteri. Angelino Alfano è salito sull'aereo blu 102 volte: Bruxelles, Washington, Abu Dhabi, Madrid, Mosca, Beirut e Malta, per citare alcune destinazioni. Ma il leader di Ap, ex segretario del Pdl, ha anche usato talvolta l'aereo di Stato per tornare nella "sua" Sicilia, atterrando all'aeroporto di Trapani, a quello di Palermo o di Catania. Nei primi dieci mesi del 2016, quando era ministro dell'Interno, aveva chiesto di poter volare con la flotta blu 91 volte.
In questi primi dieci mesi del 2017 il suo successore al Viminale, Marco Minniti, è salito sull'aereo di Stato "solo" 55 volte. L'esponente dem parte spesso dall'aeroporto di Reggio Calabria, vicino a dove è nato, e si è recato più di una volta in Nord Africa - a Tripoli innanzitutto - per affrontare e gestire al meglio la crisi migratoria. Paolo Gentiloni - che oggi è premier, dunque non più "tracciabile" - nei primi dieci mesi del 2016, quando era alla Farnesina, aveva utilizzato l'aereo blu per le missioni all'estero o un Italia 97 volte quindi, suppergiù, quanto ha fatto oggi l'ex leader del Pdl.
Nella classifica dei ministri che fanno l'uso più frequente della flotta della Repubblica c'è anche la titolare della Difesa. Roberta Pinotti guida un altro ministero a rischio-attentati ed ha utilizzato gli aerei del trentunesimo stormo per diverse missioni: a Baghdad e ad Erbil in Iraq il 1 febbraio scorso, per esempio, ma anche per arrivare soltanto a Pozzuoli o a Castellammare. Sono suoi - probabilmente - il volo con più tappe, cioè quello tra Genova (sua città natale), Washington, New York, Parigi e di nuovo Genova del dieci luglio, e quello più corto, tra Roma e l'Isola d'Elba, il 22 settembre. Da gennaio ad ottobre ha usufruito dei voli di Stato 35 volte.
Hanno fatto ricorso agli aerei blu anche il ministro della Giustizia Andrea Orlando, che è stato per esempio a Strasburgo, a Pechino il 23 settembre, ma che ha dovuto ricorrere ai jet anche per tratte multiple come il Roma- Torino-Pisa del 3 febbraio scorso.
Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha usato i jet statali soltanto per recarsi ad alcune (poche, per la verità) riunioni dei ministri del Tesoro tra Berlino, Lussemburgo e Zurigo e ha effettuato in questi dieci mesi soltanto una tratta lunga, da Roma a Ryad, il 23 ottobre.
Il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, ha fatto un Parma-Roma il 5 maggio e un Roma-Praga-Bari-Roma il 22 giugno, mentre la collega titolare della Sanità, Beatrice Lorenzin, è andata a La Valletta, capitale di Malta il 20 marzo e a Bruxelles il 25 settembre.
Il ministro dell'Agricoltura, Maurizio Martina, ha usato il Falcon per andare da Bergamo (sua città natale) a Roma il 15 ottobre. La ministra dell'Istruzione nei primi dieci mesi del 2017 è andata solo a Teheran e il ministro per la Coesione, Claudio De Vincenti, a Ioánnina, in Grecia, l'11 maggio.
Il titolare dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha fatto un uso molto parco della flotta: ha usato l'aereo di Stato solo tre volte in dieci mesi.
I "voli blu" possono essere utilizzati, sempre in assenza di alternative di trasporto "pubblico" e per ragioni particolarmente importanti, anche dai sottosegretari delegati dal loro "capo". Nei primi dieci mesi del 2017 vi hanno fatto ricorso il sottosegretario agli Esteri Vincenzo Amendola (due volte), quello allo Sviluppo economico Ivan Scalfarotto (pure lui due volte) e quello alla presidenza del consiglio Sandro Gozi.
Un'ultima curiosità. Nell'elenco dei "voli blu" ce n'è uno, del 1 aprile, in favore di una "delegazione Uk", non battezzato da nessun ministero. Il velivolo avrebbe seguito la seguente rotta: Firenze - Montecchio - Vicenza - Valli del Pasubio - Firenze - Amatrice - Firenze. Di che si tratta? La "delegazione Uk" cui il trentunesimo stormo ha offerto un passaggio era quella guidata dal Principe Carlo. L'erede al trono del Regno Unito (Uk) era stato sei giorni con la moglie Camilla a Firenze e aveva voluto visitare Amatrice e le altre zone colpite dal terremoto dell'agosto 2016.