I tormenti del M5S in Sardegna: si vota per sostituire l’assenteista dimissionario Andrea Mura: ecco i candidati
Giorni fa tutti gli schieramenti politici avevano presentato i loro candidati per il collegio uninominale di Cagliari, ma la Corte d’Appello aveva clamorosamente escluso dalla competizione proprio il candidato grillino Luca Caschili, che aveva depositato la propria candidatura pochi minuti prima della scadenza dei termini, omettendo di rinnovare il deposito del contrassegno

Non c’è pace per il Movimento 5 Stelle in Sardegna: dopo le dimissioni del velista Andrea Mura, il deputato pentastellato che diceva di “fare politica in barca”, il Movimento ha rischiato di rimanere fuori dalle elezioni suplettive per la Camera indette il 20 gennaio nell’isola proprio per sostituire il parlamentare sardo uscente. Giorni fa tutti gli schieramenti politici avevano presentato i loro candidati per il collegio uninominale di Cagliari, ma la Corte d’Appello aveva clamorosamente escluso dalla competizione proprio il candidato grillino Luca Caschili, che aveva depositato la propria candidatura pochi minuti prima della scadenza dei termini, omettendo di rinnovare il deposito del contrassegno.
L'intervento della Corte di Cassazione
A meno di 48 ore però la Corte di Cassazione è intervenuta riammettendo il pentastellato con la motivazione che fosse sufficiente il contrassegno già depositato per le politiche del 4 marzo scorso. Caschili dunque avrebbe agito correttamente integrando la documentazione semplicemente con una “descrizione particolareggiata del contrassegno” che avrebbe consentito all'Ufficio centrale circoscrizionale di “verificarne la conformità a quello già a suo tempo depositato". Potrà quindi presentarsi al giudizio del voto insieme agli avversari degli altri schieramenti, che vedono schierati per il centro-sinistra il giornalista Andrea Frailis e per il centrodestra Daniela Noli, forzista ed ex dipendente del partito a livello nazionale. Enrico Balletto, sarà invece il candidato di Casa Pound.
Caschili, ingegnere ambientale di 46 anni ed un presente da assessore all’Urbanistica al comune di Carbonia, dovrà tentare di far scordare agli elettori cagliaritani le cattive performances di Andrea Mura, dimessosi il 4 agosto dopo essere stato travolto dalle polemiche per il suo assenteismo a Montecitorio. In poco più di due mesi aveva totalizzato il 96% di assenze, giustificate con un’interpretazione a dir poco non ortodossa del ruolo di eletto: “L’attività politica non si svolge solo in Parlamento, si può fare anche da una barca”, aveva detto, spiegando che di lì a poco sarebbe partito in navigazione solitaria sulla “rotta del Rum” come testimonial per la salute degli oceani “Userò la mia imbarcazione davanti a 2 milioni e mezzo di spettatori e a 90 milioni di telecamere per trasmettere un messaggio fondamentale contro l’inquinamento da microplastiche”, aveva aggiunto. Un’agenda parlamentare evidentemente poco gradita ai vertici del Movimento, che avevano annunciato la sua immediata espulsione insieme ad un’azione risarcitoria per “danno d’immagine”.
Mura aveva fatto inalberare Luigi di Maio in seguito ad un’intervista rilasciata alla Nuova Sardegna in cui dichiarava che il Movimento sapeva già quali fossero le sue intenzioni e lo appoggiava “in questa battaglia”. Del resto, aveva detto, con una maggioranza schiacciante alla Camera, la sua presenza o la sua assenza in aula non avrebbero fatto alcuna differenza. Peccato però che lo stipendio percepito da Mura non provenisse da qualche ong o associazione benefica, ma direttamente dalle tasse degli italiani. Non era bastato neanche far cenno alla volontà di congelare quei denari nel fondo per il microcredito istituito dal M5S: l’avventura di Mura nelle acque agitate della politica italiana era finita al primo giro di boa, con non pochi imbarazzi da parte di Luigi di Maio e degli altri parlamentari pentastellati.
Ma i tormenti del M5S in Sardegna non finiscono qui
Nell’isola si vota a fine febbraio anche per le regionali e per il candidato governatore del Movimento, Francesco Desogus, si prospetta una campagna elettorale tutta in recupero a causa del cambio in corsa che lo ha catapultato nel ruolo di front man pentastellato dopo la rinuncia di Mario Puddu, raggiunto da una condanna in primo grado per abuso d’ufficio che ha costretto i vertici del Movimento ad allestire in tutta fratta una nuova tornata di “Regionarie”, conclusasi il 26 novembre anche in questo caso con una coda di polemiche da parte della “base” grillina sarda.