Giorgia Meloni: “La mia vita allo scanner, gruppi pressione non accettano chi non è ricattabile”
Per la premier ci sono dei gruppi di pressione rispetto ai quali chi non è accomodante “tentano di toglierselo di torno con altri strumenti”
Giorgia Meloni interviene sull'inchiesta di Bari sugli accessi abusivi dell'ex dipendente di Intesa Sanpaolo, Vincenzo Coviello. La premier si è fatta un’idea: "Io mi sono data una spiegazione, poi chiaramente spero che una spiegazione ce la dia la magistratura ad un certo punto". Durante un’ intervista concessa al direttore del Tg5, la presidente del Consiglio ha aggiunto: "Io sono la persona più dossierata d'Italia, le dirò che nel dramma c'è la buona notizia. E la buona notizia è, intanto, che la mia vita è stata proprio passata allo scanner e non si è trovato niente. E forse questa è anche la ragione per la quale io sono così dossierata". Sarebbero 34 i politici i cui conti correnti sarebbero stati spiati dall'uomo, che dalla sua sede di Bisceglie ha fatto oltre 6.600 accessi abusivi, visionando i movimenti bancari di 3.572 clienti di 679 filiali dell'istituto.
I gruppi pressione
"In questa Nazione ci sono probabilmente gruppi di pressione che non accettano di avere al governo qualcuno che pressioni non se ne fa fare che non si può ricattare. E allora, magari tentano di toglierselo di torno con altri strumenti. Temo che non riusciranno". Poi rivolgendosi al direttore Clemente Mimun aggiunge: "Lei ricorda questo fenomeno che noi conosciamo dei ladri che entrano dentro casa, rubano i gioielli e li vendono al ricettatore. Io penso che stia accadendo la stessa cosa con il mercato delle informazioni. Penso che ci siano dei funzionari, dei dipendenti pubblici e privati, che prendono illegalmente delle informazioni e le vendono sul mercato. A chi? Questa è la risposta che stiamo aspettando".
Politici spiati
Di tutta la massicia mole di intrusioni, fatta in poco più di due anni tra il febbraio 2022 e l'aprile 2024, secondo fonti accreditate sarebbero poche decine quelle riguardanti esponenti politici, altre 43 avrebbero riguardato personalità note del mondo dello sport, dello spettacolo e altro, mentre 70 riguarderebbero figure interne alla banca, per lo più posizioni apicali e manager. I restanti accessi riguarderebbero persone fisiche e giuridiche che in qualche modo avevano incrociato la sfera personale, locale e professionale dell'ex dipendente. E nessun file sarebbe stato scaricato.
Consulta e Rai? Nostro diritto fare proposte
Meloni passa poi ad altri argomenti, compreso quello della Rai: "Sono passati dieci mesi, abbiamo il diritto di fare le nostre proposte, mi ha colpito che l'opposizione invece di fare altre proposte abbia addirittura impedito ai parlamentari di entrare e partecipare alla votazione. Sulla Rai siamo proprio al ridicolo, con una sinistra che dieci anni fa ha fatto una legge sulla governance che ha usato per dieci anni e oggi ci dice che quella legge fa schifo e quindi non va usata e va fatta una nuova legge altrimenti non si può nominare la governance della RAI. La RAI - ha proseguito - fortunatamente continua a lavorare, è perfettamente operativa e quindi la cosa non mi preoccupa, così come non mi stupisce il fatto che la sinistra in questi due anni si sia appassionata sempre e solo al tema delle nomine".
Sanità, famiglie, pensioni
Per Meloni la manovra del governo esclude tagli pesanti, soprattutto alla sanità è possibile nonostante la coperta sia cortissima? "Abbiamo già affrontato questa materia nelle scorse due manovre finanziarie. Chiaramente se non avessimo speso 120 miliardi di euro per ristrutturare meno del 4% delle case degli italiani, soprattutto seconde case, oggi avremmo molti più soldi da mettere sugli stipendi degli italiani, sulla sanità, sulle famiglie, sulle pensioni. Ciò nonostante, abbiamo dato dei segnali importanti. Che continueremo a dare, soprattutto sulla salute perché al di là delle fake news da sinistra non c'è un governo nella storia d'Italia che abbia messo sulla sanità".
Più tasse è una fake news
"Quella delle tasse per tutti è un'altra fake news perché lei ha visto che questo governo le tasse le abbassa. Aumentare le tasse io la considero una cosa di sinistra; infatti, la sinistra ancora chiede la patrimoniale, ma io di sinistra non sono e quindi faremo del nostro meglio anche per confermare i nostri provvedimenti e magari fare qualcosa di più", ha detto ancora la premier parlando di manovra al Tg5.
Stato di salute della maggioranza più solido dell'inizio
Qual è lo stato di salute della sua coalizione? "È più solido di quando abbiamo cominciato. Perché in questi due anni noi abbiamo chiaramente lavorato insieme, ma abbiamo anche attraversato insieme tante difficoltà e questo chiaramente cementa i rapporti. Oggi - ha aggiunto - posso dire che c'è anche un rapporto umano, solido, di amicizia direi. E penso che gli italiani lo vedano, intanto perché la capacità, la compattezza di un governo si vede sempre dalla velocità con cui il governo lavora e noi siamo un governo che ha fatto molte cose in due anni e poi si vede anche dal consenso perché insomma da quello che dicono altri e non io che seguo poco i sondaggi però insomma vedere il consenso di un governo che cresce dopo due anni era una cosa alla quale non eravamo decisamente abituati".
Attacchi a Unifil sono inaccettabili
"Gli attacchi all'Unifil sono inaccettabili, come abbiamo detto. Dopodiché, che dobbiamo rassegnarci è quello che in qualche maniera ci dice chi ritiene che per esempio dovremmo abbandonare l'Ucraina al suo destino, non rendendosi conto che quando saltano le regole del diritto internazionale ci si ritrova a vivere in un mondo di caos, che è quello che vediamo oggi. E' la ragione per la quale il governo ha fatto un'altra scelta, è la ragione per la quale noi siamo impegnati tanto ad aiutare l'Ucraina a creare le condizioni per una pace giusta e duratura, tanto nel difendere il diritto a Israele per la sua sicurezza per arrivare a un cessate il fuoco a Gaza, in Libano, alla liberazione degli ostaggi israeliani",ha concluso la premier.