Draghi avanti tutta su fisco e bollette col “rischio” di una campagna elettorale lunga ancora un mese
Tra mercoledì e venerdì il nuovo decreto per tagliare il rincaro bollette. Una misura da circa 3,5 miliardi. Nello steso Cdm anche la riforma del fisco. Congelata la riforma del catasto

Il “problema” è che tra primo turno e ballottaggi servono altre quattro settimane. E poiché in palio, in queste amministrative c’è molto più che il profilo dei sindaci che andranno a governare circa 1300 comuni - ad esempio la conta tra Lega e Fratelli d’Italia, la leadership di Salvini all’interno della Lega, il peso specifico di Conte e dei 5 Stelle nell’asse Pd-M5s - la propaganda dei leader di partito può osare vette inimmaginabili. Deleterie a prescindere per le scelte politiche che contano ma che sono, per fortuna, saldamente nelle mani di Mario Draghi.
Nadef, delega fisco e taglio bollette
Per il premier e il “suo” governo di tecnici inizia oggi l’ennesima settimana importante. Dopo aver deciso il green pass obbligatorio per 23 milioni di italiani - obbligo che ha visto subito raddoppiare l’affluenza agli hub vaccinali - Draghi dovrebbe portare in Consiglio dei ministri l’attesa riforma del fisco con relativa delega a riformare il nostro complesso e penalizzante sistema fiscale. Nello stesso Consiglio dei ministri dovrebbe arrivare la Nadef (Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza) che, oltre ad essere il correttivo a consuntivo dell’ultime legge di bilancio è anche la cornice della prossima legge di bilancio che arriverà in Parlamento proprio nei giorni cruciali dei ballottaggi. Nello stesso Cdm dovrebbe approdare anche la misura per calmierare l’eccezionale aumento dei costi dell’energia dovuta sia alla scarsità di materie prime (ad esempio il gas) che al prezzo della transizione ecologica. Si tratta di atti di governo delicatissimi visto che si parla di soldi e di tasche dei cittadini, ad alto tasso di consenso o dissenso elettorale e dove è più facile per i partiti alzare le famose bandierine identitarie.
Ma Letta e Salvini continuano a duellare
Certo, Draghi potrebbe anche decidere di rinviare tutto almeno alla settimana dopo il primo turno. Ma il premier lo ha detto chiaro: “Ci sono cose che vanno fatte anche se sono impopolari”. Una delle declinazioni del suo “tirar dritto” dopo aver ascoltato tutti e consapevole che nel frattempo, mentre lui cerca e trova la quadra, i vari segretari di partito “giocano”a dividere, provocare, fare a gara a chi la spara più grossa. Quindi questa dovrebbe essere la settimana buona per un riforma, quella del fisco, che doveva già essere approvata prima della pausa estiva perchè è una di quelle cardine per avere i soldi del Recovery fund.
Su tutto questo pesa la frattura che si è creata nella Lega per la questione green pass, con il leader Matteo Salvini costretto ad abbassare i toni, Giorgetti in persona - indicato come il vincente nel partito - che ribadisce “green pass vuol dire riaprire in libertà”- mentre il segretario Pd Enrico Letta - lo ha rifatto ieri a freddo da Cosenza - sentenzia: “Salvini, che fa parte della maggioranza, si rivela irrilevante nelle scelte di governo. Quello che lui dice non si fa e credo che questo sia il motivo per cui le cose stanno, lentamente ma gradualmente e progressivamente, andando bene”. Si tratta di un affondo più cattivo di altri. Menomale, ha incalzato durante il tour calabrese (unica regione al voto), “che la parte principale della Lega ha deciso di non seguire Salvini e appoggiare invece la linea secondo me di responsabilità del governo”. Quando si dice buttare sale sulle ferite aperte nel corpaccione della Lega abbastanza stufo delle minacce infondate del loro segretario al programma e alle scelte di Draghi.
Schema di gioco chiaro
Lo schema di gioco del segretario del Pd è ormai noto: visto che è risultato più che velleitario nelle ultime settimane lavorare per provocare Salvini e spingerlo a lasciare il governo, tanto vale a questo punto - è l’intenzione del Nazareno - lavorare per far “saltare i nervi” a Salvini che ha già i suoi guai dentro il Carroccio. Molti, la netta maggioranza in Parlamento, parlano di un redde rationem ormai solo rinviato al post voto. Il bersaglio di Letta è anche Giorgia Meloni (“ha le stesse posizioni di Salvini ma almeno lei fa opposizione ed è più comprensibile”) ma è chiaro che lo sport nel Pd è la caccia a Salvini convinti che possa essere la mossa con i più alto dividendo politico. Il segretario diventa così il bersaglio della giornata, accusato dai concorrenti di essere l'ala “irresponsabile” della Lega contro quella governista guidata dal ministro dello Sviluppo economico e in gran parte dei governatori del nord.
Vedremo. Va detto che potrebbe essere vero anche il contrario: far scattare tra i leghisti il senso dell’appartenenza e la blindatura del Capo che in fondo, anche sbagliando spesso la mira, gira il paese in lungo e in largo per tenere il partito al primo posto nella coalizione. La generosità non fa certo difetto a Salvini.
“Letta è fissato”
Il leader della Lega ha provato a rilanciare: “Più sedie vuote che cittadini stamattina per Letta e il Pd a Cosenza. Non spingete!” ha scritto su Twitter postando la foto del comizio di Letta in paragone a quella della sua iniziativa in provincia di Bovolone. “Quelli del Pd sono fissati con me - ha aggiunto - E’ come la gazzella e il leone. Io mi sveglio e so che ad inseguirmi sono Letta e Conte”. E ancora, per essere più chiaro, dal comizio di Pordenone: “Non lascio
il Veneto e l'Italia intera in mano a Pd e M5s per due anni, li ammazzerebbero di tasse. E allora stiamo a vigilare". Niente fratture né retromarce, piuttosto torna a insistere sui temi cari al centrodestra: “Pd e M5S pensano a Ius soli, ddl Zan e droga libera. Fino a quando noi saremo al governo non saranno mai realtà nel nostro Paese”. E ancora: “Noi vogliamo confermare quota 100 e togliere il reddito di cittadinanza a chi non ha voglia di lavorare e sono troppi. Abbiamo fatto una battaglia per smontare la legge Fornero. Se Pd e M5S ci vogliono tornare la Lega farà le barricate dentro e fuori dal Parlamento perché con il lavoro non si scherza". Sulle bollette, ha incalzato, “il governo ha il dovere di tagliare l'Iva e le tasse e lo può fare già domani mattina”.
Il fisco, il nuovo campo di battaglia
E’ chiaro insomma che green pass e vaccini sono la battaglia di ieri. Quella di oggi e dei prossimi giorni sono tasse, fisco e bollette. Con qualche incursione sugli immigrati. Dipende da cosa porta la cronaca. Il mare mosso non aiuta i trafficanti. Almeno in questi giorni.
Sul tema Fisco e bollette la Lega cerca così di ricompattarsi. Sulla delega fiscale Giorgetti l’ha messa così: “Il governo interverrà per ridurre l'impatto sui consumatori, ma anche sulle imprese. A livello internazionale dobbiamo intervenire, partendo dall'idea che la transizione ambientale ha un costo e lo pagano consumatori e imprese”.
Il nuovo decreto
Il decreto cui lavora l'esecutivo dovrebbe riguardare l'azzeramento degli oneri di sistema in bolletta, un intervento da circa 3,5 miliardi. Il Consiglio dei ministri è atteso tra mercoledì e venerdì. Il tema è dove prendere i soldi. Per le bollette e per il taglio dell’Irpef. La Nadef dovrebbe portare buone notizie in questo senso: grazie al +6% del pil(era 4,1%), il gettito fiscale aumenta e alla fine ci potrebbe essere un tesoretto di una decina di miliardi.
L'impressione è che Draghi non voglia una riforma eccessivamente costosa anche perchè, se è vero che il deficit migliora è vero anche che il debito italiano resta altissimo. Sullo spinosa riforma del fisco - ostacolata dalla Lega perchè una “nuova tassa travestita” e che comunque non potrebbe portare in breve il gettito previsto - ci si dovrebbe al momento fermare alla dichiarazioni di principio. Così che Salvini potrà ribadire la vittoria della linea “no a nuove tasse”.
Anche i 5 Stelle, contrariamente alla sinistra, sono dubbiosi sulla riforma del catasto “Bene la riforma ma non accettiamo un aggravio delle tasse” s’è fatto sentire Conte. Per la riforma della concorrenza, particolarmente “cara” a Bruxelles, occorrerà invece attendere ottobre.