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Città sorvegliate speciali. Milano la piazza più a rischio. E il questore: “Stavolta il film cambia”

Oggi entra in vigore la nuova circolare del ministro dell’Interno “per tutelare gli interessi dei cittadini e di altri settori della società”. Su Telegram crescono gli appelli “ad organizzarsi in ogni modo per aggirare i divieti”

Claudia Fusanidi Claudia Fusani   
Manifestazione in piazza Duomo a Milano (Ansa).
Manifestazione in piazza Duomo a Milano (Ansa).

MILANO - Agenti in borghese presidiano discreti le stazioni della metro ai tornelli d’ingresso delle linee che passano dal centro storico. Agenti in divisa,  a gruppi di tre, viaggiano su treni e fanno controlli: green pass grazie, per favore metta bene la mascherina. Piazza del Duomo è già blindata. Ma anche Corso Buenos Aires, Corso Como, il salotto dello shopping milanese che da sedici settimane è costretto a chiudere perchè “passano i no vax, le gente ha paura e va via e a noi magari ci spaccano le vetrine”. Così

il sabato di protesta ha già fatto perdere il 25% degli incassi di un sabato normale. Sono calcoli della Confcommercio che al grido “bloccare le città significa bloccare la ripartenza”, la scorsa settimana ha ufficialmente chiesto al ministro dell’Interno di provvedere in qualche modo.

Milano la piazza più temuta 

 Da qui la circolare che vieta manifestazioni “dinamiche” e cortei nei centri storici delle città. “Solo oggi - spiegava ieri Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano - potrebbe costare 4 milioni alle attività del commercio del centro. Siamo al +15% di perdite rispetto a un sabato di ottobre. E’evidente che avvicinandosi al periodo natalizio le perdite, a causa di queste manifestazioni non possono che peggiorare. Nel periodo natalizio addirittura peggiorare”.

Milano è la piazza più temuta. Perchè sotto il cartello no vax ormai si aggrega un po’ di tutto, rabbia sociale che si tinge di tutti i colori politici. Ci sono quelli di Paragone e di Italexit che però adesso considerano non sufficientemente duro e puro il senatore ex 5 Stelle. Ci sono quelli dell’ex brigatista Ferrari che tanto ex poi non è visto che si è mai pentito nè dissociato. Ci sono un po’ di centrosociali e no vax veri in cerca di un leader e di una bandiera. Un melting pot di malcontento difficile da intercettare e prevenire. “Il problema è che - spiegava ieri sera un funzionario di polizia - grazie ai social si possono aggregare in mezz’ora seicento persone che non ti aspetti, non sai da dove vengono, chi sono eppure te li trovi davanti”. Quella di Roma è ormai una piazza più gestibile: governata dalla destra, è con la destra che digos e antiterrorismo vano a “trattare” per evitare sorprese. L’ordine pubblico è questo: un insieme di valutazioni puntuali, di situazioni che possono cambiare in pochi minuti e che vanno valutate in quel momento. Un’arte di cui il Dipartimento della pubblica, dopo il bagno di sangue del G8 a Genova, è diventato maestro e punto di riferimento anche per le polizie europee.

Tolleranza zero

A Milano il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza  ha autorizzata una sola manifestazione (Arco della pace a cui partecipa un nipote dei Kennedy noto no vax). In piazza Fontana, in queste sedici settimane luogo di ritrovo e partenza delle marce che hanno sempre paralizzato la città, sarà tollerato un sit in. Se qualcuno proverà a muoversi, troverà le forze dell’ordine pronte ad impedirlo. “Basta caos no pass, adesso cambia il film “ ha detto il questore di Milano Giuseppe Petronzi. Se finora i reparti schierati in ordine publico hanno avuto l’ordine di “contenere” senza reprimere le manifestazioni perchè gli scettici dei vaccini andavano compresi e anche aiutati a capire, adesso il tempo della comprensione è scaduto. Anche perchè là dentro si trova di tutto e molto oltre il libero dissenso.

Ieri infatti a Milano sono stati indagati e perquisiti 4 manifestanti. In diverse occasioni avevano insultato - e perfino minacciato con il gesto dello “sgozzamento”- alcuni giornalisti. I carabinieri hanno sequestrato pc, telefoni e tablet dei No Green Pass, habitué dei cortei. I 4 indagati potrebbero essere solo al punta dell'iceberg. Dalle indagini è emerso che tra i contrari al passaporto vaccinale si era diffusa l'abitudine di filmare e fotografare cronisti, fotografi e cameraman che per lavoro andavano in corteo. Immagini che poi finivano sui canali Telegram del movimento e fungevano da “foto segnaletiche”. I manifestanti poi   pianificavano azioni violente contro i giornalisti. Una deriva pericolosa, che è finita sotto al lente degli investigatori e del pool antiterrorismo della Procura di Milano alla vigilia di un nuovo sabato 'caldo'. 

L’appello del ministro

Ieri il ministro ha voluto “presentare” e “spiegare” la circolare firmata giovedì che autorizza solo sit in e non più cortei in modo da tutelare tutti i diritti, quello di manifestare e quello delle persone di passeggiare in pace e quello dei commercianti di fare impresa. Si tratta di diritti ugualmente importanti. 

“Mi sto sentendo con prefetti e questori per individuare soluzioni adeguate - ha detto ieri il prefetto Luciana Lamorgese che ha avuto dalla sua le parole ferme e definitive del presidente Mattarella “violenze inammissibili” - l'importante è che non ci siano pericolose forzature. Confido che i manifestanti siano animati da senso civico e seguano le modalità concordate con le autorità di pubblica sicurezza. Gli organizzatori hanno il dovere di garantire che le iniziative si svolgano in sicurezza per i partecipanti e senza che vengano pregiudicati i legittimi interessi della cittadinanza”. Chi sgarra, ne subirà le conseguenze. La direttiva “fornisce ai prefetti indicazioni per fare in modo che venga bilanciato il diritto di manifestare con l'esigenza di tutela della salute: l’importante è non creare disagi alla cittadinanza e che non ci siano rischi per l'ordine pubblico”.

Le prefetture al lavoro

Tra ieri e oggi si sono riuniti i Comitati per l'Ordine e la Sicurezza in tutte le città dove sono attese manifestazioni. E quindi Milano, Torino, Trieste, Genova. E ancora: Roma, Cagliari, Gorizia, Bologna e Firenze. Ciascuno ha deciso cosa autorizzare e cosa no. Ad individuare le specifiche aree della città “di particolare interesse per l'ordinato svolgimento della vita della comunità” da interdire temporaneamente. Manifestare sarà possibile, ma con modalità che non danneggino ulteriormente le attività economiche e limitino le libertà degli altri cittadini. Si chiama bilanciamento dei diritti che è alla base della nostra Costituzione.

Nelle stesse ore, sul fronte opposto, i comitati No Green Pass hanno elaborato strategie per l'ennesimo week-end di mobilitazioni. Poco o nulla è trapelato. Tranne che sulle chat di Telegram rimbalzano le chiamate a scendere in piazza per “disobbedire al divieto di manifestare”.

A Milano sono previste due diverse mobilitazioni. A partire dalle 15 all'Arco della Pace Robert Kennedy Jr., figlio di Bob Kennedy e noto per le sue posizioni No Vax, sarà protagonista di un presidio. Alle 16.30, poi, i No Green Pass si sono dati appuntamento in piazza Fontana. Non si sa ancora se partirà un corteo che, che in ogni caso non potrà passare per piazza Duomo.

Vietati anche i cortei di auto

A Trieste, da cui è partita la scintilla No Green Pass, è ancora vietato l'accesso a piazza dell'Unità nel tentativo di contenere i contagi di Covid, saliti alle stelle dopo le settimane di proteste. A Gorizia ci sarà un corteo ma potrà sfilare solo per 200 metri, dalla stazione ferroviaria fino al parco della Rimembranza. A Padova il sindaco ha firmato un'ordinanza per obbligare i partecipanti ai cortei a indossare la mascherina e rispettare il distanziamento sociale. Vietato il corteo di auto che andrebbe a paralizzare il traffico e che era stato pensato con l’intento di aggirare i divieti. A Torino i manifestanti puntano ad arrivare nella centralissima Piazza Castello e a Genova i No Green pass preannunciano un corteo, nonostante i divieti. A Roma saranno interdette piazza del Popolo e le altre aree del centro storico vicine ai palazzi delle istituzioni.

Non resta che aspettare oggi e vedere se rabbia ma anche smania di protagonismo sociale, narcisismo e cinismo (i contagi aumento) sapranno accettare il limite dei diritti altrui. Alla salute e a passeggiare in centro in santa pace.  

Claudia Fusanidi Claudia Fusani   

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