Ci si aspettava che il neosindaco tirasse una riga sul passato e si attribuisse, dalla sua elezione in avanti, la responsabilità di scegliere i principali collaboratori sul campo di una metropoli cresciuta senza veri piani né regole accettabili. Al contrario Gualtieri ha supinamente accettato, a quanto si constata, di nominare quegli esponenti politici che erano stati più portati da evidenti clientele personali e/o di corrente. Un modo sbagliato e deludente di rispondere alle istanze di associazioni, comitati, cittadini per un radicale rinnovamento della dirigenza capitolina. Il Campidoglio si avvia mestamente a diventare il capoluogo della Regione Lazio come probabilmente pretende il folle disegno Calderoli per le autonomie differenziate?
L’articolo di VITTORIO EMILIANI
LA CITTÀ SEMBRA sempre più abbandonata a stessa e ai suoi dolenti vecchi problemi, dall’inquinamento atmosferico alla igiene urbana, al diradamento per vecchiezza e abbandono con sommari tagli alla base degli alberi malati o cadenti, senza piani da molti reclamati di sostituzione per intere strade e piazze. Del resto cosa ci si poteva aspettare dalla promozione ad assessore a ruoli fondamentali di politici (?) come Sabrina Alfonsi la quale da presidente del Municipio del Centro Storico non ha mai risposto alle denunce di cittadini e di associazioni sul degrado continuo di antiche vie e piazze da parte di operatori e imprenditori incapaci o maldestri, e speculatori palesi.
Ci si aspettava che il neosindaco tirasse una riga sul passato e si attribuisse, dalla sua elezione in avanti, la responsabilità di scegliere i principali collaboratori sul campo di una metropoli cresciuta senza veri piani né regole accettabili. Al contrario Gualtieri ha supinamente accettato, a quanto si constata, di nominare quegli esponenti politici che erano stati più portati da evidenti clientele personali e/o di corrente. Un modo sbagliato e deludente di rispondere alle istanze di associazioni, comitati, cittadini per un radicale rinnovamento della dirigenza capitolina dal centro alle lontane periferie senza una politica dei trasporti pubblici adeguata, senza la prosecuzione di una politica del ferro a cielo aperto, senza un ritorno a piani urbanistici a partire da un centro storico retoricamente esaltato come “il più bello del mondo” ma abbandonato alla più degradante speculazione e trasformazione in bar, baretti, trattorie improvvisate, mangiatoie per un turismo di massa sempre più frettoloso e ansioso di un “mordi e fuggi” reso anche necessario vista l’offerta culturale e ludica decisamente discontinua e mediocre.
Nulla si improvvisa certo, ma i segni di una svolta, di una nuova pagina politica dopo tante delusioni e vuoti amministrativi con alcuni Municipi molto attivi e altri inerti come quello del Centro storico dovevano già essere percepibili sin dalle prime scelte. Col personale promosso a livello centrale non si imboccano strade nuove. Roma vuol essere la Capitale di una Italia avanzata e moderna o, a stento, il capoluogo della Regione Lazio come probabilmente pretende il folle disegno Calderoli per le autonomie differenziate che premia sfacciatamente il Nord e svantaggia palesemente il Centro Sud, punendo per prima Roma? Le proteste di molte Regioni e Capoluoghi di Regione si fanno già sentire con toni alti e indignati. E Roma? © RIPRODUZIONE RISERVATA