“The Dead Don’t Hurt”, il western al femminile di Viggo Mortensen sulla stupida violenza degli uomini
Da poco nelle sale italiane, il film ha come protagonista non l’affascinate Olsen (Viggo Mortensen) ma la sua compagna Vivienne (Vicky Krieps), una donna forte cresciuta dalla madre nel mito di Giovanna d’Arco. Poveri e felici, vivono in uno sperduto villaggio californiano, fino a quando Olsen si arruola nelle file nordiste per raggranellare qualche soldo nella guerra di secessione e Vivienne combatte contro le difficoltà della vita fino al ritorno del compagno. A loro due restano ancora pochi mesi di felicità con il figlio di cinque anni, agli spettatori una riflessione sulla stupida violenza degli uomini davanti a una donna che vorrebbe coltivare in pace i suoi fiori
◆ La recensione di BATTISTA GARDONCINI *
► A detta di chi lo ha intervistato, Viggo Mortensen non è un mostro di simpatia. Ma è sicuramente un ottimo attore, e nel western “The Dead Don’t Hurt” – I morti non soffrono, da poco nelle sale italiane, ha dimostrato di essere un buon regista, uno sceneggiatore capace, un musicista di talento – la colonna sonora è sua – e un produttore coraggioso. Detta così, potrebbe sembrare di essere di fronte al classico film costruito attorno un unico personaggio sempre al centro dell’azione. E in effetti è così. Solo che il protagonista non è l’affascinante Viggo nei panni del cowboy, ma la sua compagna, interpretata dalla bravissima attrice lussemburghese Vicky Krieps. È attorno a lei che si dipana l’azione, anche se la scena iniziale ce la mostra sul letto di morte, con accanto il marito e un figlio di cinque anni.
Vivienne è una donna forte, cresciuta dalla madre nel mito di Giovanna d’Arco. Incontra Olsen, se ne innamora e lo segue in uno sperduto villaggio californiano. Vivono poveri e felici fino a quando scoppia la guerra di secessione e lui, ex soldato dell’esercito danese, si arruola nelle fila nordiste per raggranellare qualche soldo. Durante la sua lunghissima assenza a lei ne capitano di tutti i colori, ma dimostra di che stoffa è fatta resistendo testardamente fino al ritorno del compagno. Avranno solo pochi mesi di felicità prima della sua morte per malattia. Solo allora Olsen decide di andarsene dal paese sulle tracce del prepotente di turno.
Il western è un genere in declino, guardato con sospetto da produttori e registi. Mortensen, che ricordiamo nel tradizionale ruolo dell’infallibile pistolero in “Appaloosa” di Ed Harris, ha scelto una strada nuova raccontando la storia di una donna che vorrebbe soltanto coltivare in pace i suoi fiori e non capisce la stupida violenza degli uomini, ma non si fa piegare. Siamo nel West, ci sono i cavalli e le pistole, ma potremmo essere in qualsiasi altro tempo e in qualsiasi altro luogo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
(*) L’autore dirige oltreilponte.org
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