Pnrr e aree industriali dismesse: da un passato inquinante energia pulita e rifugio per le api

Nell’area di Macchiareddu alle porte di Cagliari, un progetto pilota per coniugare agricoltura e rinnovabili punta a riutilizzare i ruderi industriali per la produzione di energia fotovoltaica abbinata allo sviluppo dell’apicoltura. Su una superficie di 200 ettari, in alto sono installati pannelli fotovoltaici per fornire energia pulita a 50 mila famiglie, le aree sottostanti ai pannelli vengono riconvertite a santuario per le api grazie alla collaborazione con gli apicoltori locali. Il progetto della Fondazione Territorio Italia presieduta da Daniela Ducato punta alla ripulitura completa del suolo su cui viene installato l’impianto di produzione energetica senza ricorso ai diserbanti per riqualificazione e “green conservation” di beni culturali. Con un risvolto ulteriore: dare un nuovo ruolo socioeconomico a quei fabbricati che in passato hanno contribuito all’attuale crisi climatica
L’articolo di COSIMO GRAZIANI
SPOGLI, VUOTI ED ENORMI. Ma allo stesso tempo con la sensazione di essere ancora pieni e di sentire in lontananza i rumori che scandivano la loro vita. Se mai vi è capitato di visitare un vecchio impianto industriale, avete probabilmente sentito queste contrastanti sensazioni. In quelle che sono delle cattedrali dell’età industriale la prima cosa che si nota è la dimensione e in molti casi la luce che filtra da grandi finestre, ma il passo successivo è domandarsi il perché delle dimensioni. La risposta viene spontanea — nessun impianto industriale da tre secoli a questa parte è stato tanto grande quanto una casa — e allora l’immaginazione porta a pensare quante persone lavorassero lì e quanto potesse essere frenetico il lavoro nel momento di pieno regime delle macchine.
In molti paesi del mondo la situazione non deve essere troppo distante da quella che era vissuta dagli impianti industriali che sono oggetto di studio dell’archeologia industriale. Per noi invece la loro presenza sta lì a ricordarci da dove viene il nostro sistema economico e sociale, per poterne seguire i pregi e abbandonarne i difetti. In molti casi i vecchi complessi industriali sono stati riconvertiti, un esempio è il Lingotto di Torino, in altri invece sono ancora parte della trasformazione economica della città in cui si trovano, partecipando a quella che è la transizione energetica. Come per l’area industriale di Macchiareddu, a ridosso dell’aeroporto di Cagliari, che grazie alla Fondazione Territorio Italia presieduta da Daniela Ducato, entrerà a far parte di un progetto di riqualificazione e green conservation di beni culturali.
I vecchi impianti sono entrati in un progetto di sviluppo di energia pulita per salvare le api, grazie al quale sono stati installati pannelli fotovoltaici su una superficie di 200 ettari, che fornisce energia a circa 50.000 famiglie. A differenza di altri progetti fotovoltaici, l’impegno della Fondazione è stato di ripulire completamente il suolo e di non utilizzare diserbanti e pesticidi che generalmente vengono utilizzati negli impianti per migliorare la captazione solare. In questo progetto poi le aree sottostanti ai pannelli verranno riconvertite a santuario per le api grazie alla collaborazione con gli apicoltori locali. Perché come sempre, le finalità dei progetti verdi hanno a cascata effetti positivi sociali ed economici su tutta la comunità.
La presidente Ducato ha parlato di questo e altri progetti di transizione ecologica portati avanti dalla Fondazione nella tavola rotonda “Come cogliere le opportunità per una transizione ecologica giusta” organizzata a margine di una conferenza che si è tenuta il 25 gennaio nella Sala del Parlamentino del Cnel a Roma, organizzata dal Centro Ricerche Enrico Fermi, l’Istituto di Economia della Scuola Superiore Sant’Anna e il Forum Disuguaglianze e Diversità, alla quale era presente anche Fausta Bergamotto, sottosegretario al ministero delle Imprese e del Made in Italy.
«Continuo a sostenere l’importanza della condivisione delle buone pratiche nell’ambito della sostenibilità» ha affermato la presidente Ducato. «La riqualificazione dei siti industriali più inquinati e inquinanti contribuisce all’obiettivo di salvaguardia della biodiversità che, assieme agli investimenti sulla produzione di energia sostenibile, rappresenta i punti cardine della Missione 2 del Pnrr. Occorre investire attivamente» ha precisato.
In una situazione energetica complessa per le note questioni geopolitiche, sfruttare tutti i possibili spazi è un obiettivo nobile e necessario. Con un risvolto ulteriore, particolarmente significativo: dare un nuovo ruolo socioeconomico a quei fabbricati che in passato hanno contribuito all’attuale crisi climatica. © RIPRODUZIONE RISERVATA