Meno 26. Quel che non trovate nel dibattito elettorale dei partiti, ma che serve all’Italia 

Meno 26. Quel che non trovate nel dibattito elettorale dei partiti, ma che serve all’Italia 

«Il nucleare è più vecchio del transistor», ammoniva dieci anni fa il Nobel della Fisica Giorgio Parisi. Transistor? E chi se lo ricorda! E la tecnologia della fissione è rimasta ferma. Come un macigno, ma radioattivo. Un’industria che vive di sostegno pubblico, là dove non è agonizzante come in Usa, non ha certo risorse da investire in ricerca fondamentale. Addio sicurezza intrinseca: “chi era costei?”. Quanto al risparmio di Co2 è utile ricordare a politici, casualmente europei, che Next generation Eu richiede che il 40% degli obiettivi energia/clima al 2030 siano realizzati entro il 2025. Se no, niente soldi. 2025? 2030? Quando mai, con i tempi reali del nucleare! 

Foto sotto il titolo: In una miniera di uranio di Areva nel Niger per alimentare le centrali atomiche francesi

“DITE QUEL CHE vi pare, ma il nucleare è una tecnologia avanzata che, per di più, non produce Co2…” Avanzata? Terza generazione “Plus”, Quarta generazione, Smr si basano tutti su vecchi principi di funzionamento: «Il nucleare è più vecchio del transistor», ammoniva dieci anni fa il Nobel della Fisica Giorgio Parisi. Transistor? E chi se lo ricorda! E la tecnologia della fissione è rimasta ferma. Come un macigno, ma radioattivo. Un’industria che vive di sostegno pubblico, là dove non è agonizzante come in Usa, non ha certo risorse da investire in ricerca fondamentale. Addio sicurezza intrinseca: “chi era costei?”

Quanto al risparmio di Co2 è utile ricordare a politici, casualmente europei, che Next generation Eu richiede che il 40% degli obiettivi energia/clima al 2030 siano realizzati entro il 2025. Se no, niente soldi. 2025? 2030? Quando mai, con i tempi del nucleare! Ricicciano i reattori Epr francesi che hanno portato al fallimento la ditta di Stato, Areva, e non sono ancora entrati in esercizio: dieci anni di ritardo per la centrale di Flamanville (Francia), dodici a Olkiluoto (Finlandia). Costi moltiplicati per sei! Già, ma chi paga questa colossale debacle industriale? Lo Stato francese? Con l’inserimento di nucleare e gas in tassonomia verde, voluto nel parlamento Ue da Salvini, dal suo amichetto Orbán e dal coro del Centro destra, quel fallimento lo pagheremo tutti noi.

Per questo, quando Salvini s’impegna, con voce che mima autorevolezza, a ridurre le tasse “per famiglie e imprese”, a chi ha un briciolo di memoria appare, sovrapposto sul suo faccione, un fesso. Quello delle natiche. © RIPRODUZIONE RISERVATA