Meno 22. Quel che non trovate nel dibattito elettorale dei partiti, ma che serve all’Italia

Roma è sempre stata la capitale meno amata del mondo dai suo governi nazionali. Per capire le dimensioni quantitative dei suoi problemi: il territorio di Roma è esteso quanto la somma delle prime nove grandi città italiane (Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Firenze, Bologna, Catania e Bari); le sue due metropolitane coprono appena i due terzi dei percorsi della sola Milano; ha una rete viaria di circa 5500 km a fronte dei 1800 km della “Centralità di Parigi”. Ora ci pensa Donna Giorgia, al ritmo di “Sole che sorgi”!
Foto sotto il titolo: Il degrado urbano attorno al Colosseo, una piaga purulenta
CI VOLEVA LA CREATIVITÀ dei grillini per trasformare una mezza sega fascista, un orbo “camerata di merende” dell’ex sindaco “nero”, in un mammasantissima del crimine. Certo, non è mancato il contributo di ingordi sporcaccioni di sinistra. Reati moralmente disgustosi, ma il “fatturato” di quelle operazioni era almeno di un ordine di grandezza inferiore a quanto fa muovere la mafia. Eppure, il tormentone “mafia capitale” è rimbalzato sui media, bassa ruffianeria, per molto tempo. Proprio quel che ci voleva!
Roma è sempre stata la capitale più bistrattata. Per capire le dimensioni quantitative dei suoi problemi: il territorio di Roma è esteso quanto la somma delle prime nove grandi città italiane (Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Firenze, Bologna, Catania e Bari); le sue due metropolitane coprono appena i due terzi dei percorsi della sola Milano; ha una rete viaria di circa 5500 km a fronte dei 1800 km della “Centralità di Parigi”. Gli addetti della società comunale di trasporto, Atac, hanno dei buoni record di assenteismo, battuti però da quelli della società per la gestione dei rifiuti, Ama, che di loro ci aggiungono un migliaio con pendenze giudiziarie.
Il sindaco Marino aveva tentato di introdurre un minimo di ordine in questo casino, ma la feroce stupidità grillina ha puntato sul conservare questo brulicame. Per la capitale meno amata del mondo — dai suoi governi nazionali — suonano però le trombe della riscossa. Con Donna Giorgia queste cose non succederanno più, al ritmo di “Sole che sorgi”! Attenzione però al nefasto Salvini, che vuole una centrale nucleare a Milano nel suo quartiere “Baggio”. Solo una ventina di miliardi. Rischi? Si sa, lui è un “credente” con tanto di icone di protezione. E, soprattutto, si fa “per le famiglie e per le imprese”. © RIPRODUZIONE RISERVATA