Meno 20. Quel che non trovate nel dibattito elettorale dei partiti, ma che serve all’Italia
Il ritmo di crescita di nuova capacità elettrica previsto negli Usa per quest’anno è impressionante: solare, più di quattro volte rispetto a giugno scorso; eolico, più del doppio e cinque volte l’accumulo con batterie. Una triplicazione di potenza aggiuntiva, dai 15 GW di giugno ai circa 45 GW previsti a fine 2022. In Italia si procede a passi di lumaca e la destra chiede “ristori, ristori” ad imprese e famiglie per 30 miliardi: non dai superprofitti delle compagnie petrolifere ma dai fondi dello Stato, tagliando i servizi pubblici
Foto sotto il titolo: La capacità elettrica da fonti rinnovabili cresce in Italia a ritmi troppo lenti
IMPRESSIONANTE IL RITMO di crescita di nuova capacità elettrica previsto negli Usa, non a breve-medio termine ma entro quest’anno! Solare, più di quattro volte rispetto a giugno scorso; eolico, più del doppio e cinque volte l’accumulo con batterie. Complessivamente, una triplicazione di potenza aggiuntiva, dai 15 GW di giugno ai circa 45 GW previsti a fine 2022 (vedi Fig. più in basso). Certo, una parte di questa performance è dovuta al gas naturale, che peraltro negli Usa è un’abbondante fonte interna, ma solo per un quinto. Se la Ue, oltre a fissare un price-cap per il gas, si desse un ritmo analogo sulle fonti rinnovabili i problemi del caro-energia inaspriti dalla guerra in Ucraina sarebbero superati in meno di un anno.
Terna prevede per il 2022 altri 5,1 GW da fonti rinnovabili (https://www.ecodallecitta.it/energie-rinnovabili-el-2022-gia-autorizzati-impianti-per-51-gw/), appena un paio di meno all’anno degli impegni di governo. Sì, ma noi ci abbiamo le risorse interne. Come non si stanca di pigolare quel poveraccio di Cingolani, ignaro del fatto che l’Eni è un dealer mondiale sul mercato degli idrocarburi e che i suoi sovraprofitti non vengono di certo da quella turpitudine che è l’estrazione di petrolio in Val d’Agri. È nella sua veste di intermediario e commerciante che il feroce Mascellone ha lucrato decine di miliardi di sovraprofitti speculando sulla salute degli italiani e mettendo alla fame tante imprese e tante famiglie.
Sì, ma intanto ci pensano i decreti “aiuti”, con Salvini che, con la pacata determinazione del vero statista, ripete a ogni Tg: “trenta miliardi”. Dicesse mai di prenderli, almeno in gran parte, da quei sovraprofitti. Non è servilismo al Mascellone, figuriamoci. Forse è troppo difficile capire che se i “ristori” gravano sulle risorse generali dello Stato questo comporta meno servizi e meno welfare. Di nuovo a fottere gli italiani. Ma Santo Cielo, non ci potevi mandare almeno uno che di queste cose ne capisca un po’ di più, invece di uno che salmodia come un ebete: “famiglie e imprese”? Almeno gli spiegassero che vale di più un pellegrinaggio a San Jacopo de Compostela. © RIPRODUZIONE RISERVATA